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Ricerca scientifica ed etica

                                                                                                                                               

   

 

 

Pubblicato da   IL RIFLETTERE organo della AIAC .CLI  novembre  20125

 

Giovanni De Sio Cesari  

www.giovannidesio.it

 

 

 

Il concetto di ricerca etico-scientifica ha bisogna di qualche chiarimento. Si potrà obbiettare e fondatamente che in effetti i due termini sono in contraddizione. La scienza e l’etica hanno oggetto e metodi profondamente diversi. La scienza infatti si pone il problema di “come è” effettivamente la realtà e non di come “dovrebbe essere” mentre l’etica al contrario vuole indicare come dovrebbe essere il mondo non “come è”. Per fare un esempio al medico interessa se il paziente è affetto o meno da una certa sindrome e non si pone certo il problema se sia o meno giusto. Nell’etica invece il verificarsi di un evento non dice se esso è lecito o meno: anche se molti o al limite tutti rubano, ciò non significa affatto che sia bene rubare. Anzi possiamo dire che siamo tutti imperfetti, cristianamente ci dichiariamo e siamo tutti peccatori: ma non per questo il peccato cessa di essere peccato o non bisogna lottare contro di esso.
 Scienza ed etica quindi hanno carattere diversi, sembrano irriducibili l’una all’altra. Allora che senso ha parlare di etica della  ricerca scientifica? . Innanzi tutto chiariamo che l’etica non vuol porre dei limiti
 alla scienza : non si tratta ovviamente di respingere conclusioni scientifiche che siano o sembrino in contrasto con esigenze etiche. E’ sempre un grave errore logico confondere “ciò che è “ con quello “che deve essere “ Si rischia di ripetere ancora casi come quelli di Galilei che tanto hanno pesato negativamente sulla fede e sulla Chiesa
 Si parla  invece di “ricerca scientifica e non di “ conclusioni scientifiche”. Facciamo qualche esempio
 Si dice che l’imperatore Federico di Svevia ordinasse a che alcuni bambini fossero allevati senza che nessuno parlasse mai loro per vedere quale linguaggio questi avrebbero usato. Si narra che i bambini morissero tutti e quindi l’esperimento non desse alcun risultato. A parte che quasi certamente l’aneddoto è leggendario, tuttavia, a tutti è chiaro che esperimenti del genere non possono essere condotti per motivi etici.
 Passando ad avvenimenti purtroppo reali, nei lager nazisti furono condotti esperimenti medico scientifici sui prigionieri: tutti ne hanno orrore e coloro che li condussero sono indegni della qualifica di scienziati, di medico e anche di uomo, aggiungeremmo.
 In effetti nessuno ha dubbi che non si possono usare come cavie bambini o prigionieri come fecero Federico II i medici nazisti: i diritti naturali dell’uomo sono tali che anche la ricerca scientifica deve pure cedere il passo
 A tutti è quindi chiaro che la ricerca scientifica ( non la conoscenza scientifica ) deve avere dei limiti : sembra una cosa assolutamente pacifica ed autoevidente. Allora perché tanta discussione e spesso tanta acrimonia in particolare verso i moniti della Chiesa Cattolica e anche accuse di oscurantismo?
 Il problema è che le nuove frontiere dalle  scienze medico biologiche pongono problemi etici nuovi, che non trovano riscontro nella tradizione etica consolidata. In particolare il problema fondamentale è: quando un uomo diventa un uomo? Al concepimento, alla nascita, in un periodo intermedio fra l’una e l’altra? E pertanto è possibile manipolare ovuli fecondati, feti o nascituri? Si tratta di problemi gravi, che incidono sulla base stessa di ogni valore di civiltà :il valore stesso della vita umana.
 In questa visuale quindi la ricerca scientifica deve tener conto dell’etica, Come giustamente la Chiesa afferma e insegna, non si può agire in base a un preteso astratto principio di libertà di ricerca: ogni libertà è veramente concreta quando incontra il suo limite.
 Altro problema poi l’uso che della scoperte scientifiche si può fare: E’ lecito scegliere ad esempio, il sesso, i caratteri fisici e psichici del proprio figlio ? Ma non si tratta più della ricerca ma dell’uso della scienza : ne parleremo quindi altra volta.