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Ricerca scientifica ed etica

Pubblicato da IL RIFLETTERE organo della AIAC .CLI novembre 20125
Il
concetto di ricerca etico-scientifica ha bisogna di qualche chiarimento. Si
potrà obbiettare e fondatamente che in effetti i due termini sono in
contraddizione. La scienza e l’etica hanno oggetto e metodi profondamente
diversi. La scienza infatti si pone il problema di “come è” effettivamente la
realtà e non di come “dovrebbe essere” mentre l’etica al contrario vuole
indicare come dovrebbe essere il mondo non “come è”. Per fare un esempio al
medico interessa se il paziente è affetto o meno da una certa sindrome e non si
pone certo il problema se sia o meno giusto. Nell’etica invece il verificarsi di
un evento non dice se esso è lecito o meno: anche se molti o al limite tutti
rubano, ciò non significa affatto che sia bene rubare. Anzi possiamo dire che
siamo tutti imperfetti, cristianamente ci dichiariamo e siamo tutti peccatori:
ma non per questo il peccato cessa di essere peccato o non bisogna lottare
contro di esso.
Scienza ed etica quindi hanno carattere diversi, sembrano irriducibili l’una
all’altra. Allora che senso ha parlare di etica della ricerca scientifica? .
Innanzi tutto chiariamo che l’etica non vuol porre dei limiti
alla scienza : non si tratta ovviamente di respingere conclusioni scientifiche
che siano o sembrino in contrasto con esigenze etiche. E’ sempre un grave errore
logico confondere “ciò che è “ con quello “che deve essere “ Si rischia di
ripetere ancora casi come quelli di Galilei che tanto hanno pesato negativamente
sulla fede e sulla Chiesa
Si parla invece di “ricerca scientifica e non di “ conclusioni scientifiche”.
Facciamo qualche esempio
Si dice che l’imperatore Federico di Svevia ordinasse a che alcuni bambini
fossero allevati senza che nessuno parlasse mai loro per vedere quale linguaggio
questi avrebbero usato. Si narra che i bambini morissero tutti e quindi
l’esperimento non desse alcun risultato. A parte che quasi certamente l’aneddoto
è leggendario, tuttavia, a tutti è chiaro che esperimenti del genere non possono
essere condotti per motivi etici.
Passando ad avvenimenti purtroppo reali, nei lager nazisti furono condotti
esperimenti medico scientifici sui prigionieri: tutti ne hanno orrore e coloro
che li condussero sono indegni della qualifica di scienziati, di medico e anche
di uomo, aggiungeremmo.
In effetti nessuno ha dubbi che non si possono usare come cavie bambini o
prigionieri come fecero Federico II i medici nazisti: i diritti naturali
dell’uomo sono tali che anche la ricerca scientifica deve pure cedere il passo
A tutti è quindi chiaro che la ricerca scientifica ( non la conoscenza
scientifica ) deve avere dei limiti : sembra una cosa assolutamente pacifica ed
autoevidente. Allora perché tanta discussione e spesso tanta acrimonia in
particolare verso i moniti della Chiesa Cattolica e anche accuse di
oscurantismo?
Il problema è che le nuove frontiere dalle scienze medico biologiche pongono
problemi etici nuovi, che non trovano riscontro nella tradizione etica
consolidata. In particolare il problema fondamentale è: quando un uomo diventa
un uomo? Al concepimento, alla nascita, in un periodo intermedio fra l’una e
l’altra? E pertanto è possibile manipolare ovuli fecondati, feti o nascituri? Si
tratta di problemi gravi, che incidono sulla base stessa di ogni valore di
civiltà :il valore stesso della vita umana.
In questa visuale quindi la ricerca scientifica deve tener conto dell’etica,
Come giustamente la Chiesa afferma e insegna, non si può agire in base a un
preteso astratto principio di libertà di ricerca: ogni libertà è veramente
concreta quando incontra il suo limite.
Altro problema poi l’uso che della scoperte scientifiche si può fare: E’ lecito
scegliere ad esempio, il sesso, i caratteri fisici e psichici del proprio figlio
? Ma non si tratta più della ricerca ma dell’uso della scienza : ne parleremo
quindi altra volta.