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STRAGE DI BOLOGNA

Pubblicato da Appunti settembre 2025
Anche quest'anno si è celebrato il 45° anniversario della strage di Bologna, che è l’attentatp che ha causato il maggior numero di vittime nella nostra storia recente e anche, a quanto si ricorda, del passato.
Tutti gli oratori e i mass media ripetono ormai da 45 anni che fu opera del terrorismo fascista, con l'apporto dei servizi segreti, della P2 di Licio Gelli, e soprattutto di oscure alte connivenze politiche legate alla strategia della tensione.
Nessuno sembra dubitare dei neo-fascisti condannati, perché ormai si tratta di sentenze passate in giudicato. Si auspica, si spera e si invita le autorità competenti, e quindi la magistratura, a scoprire gli ideatori e gli oscuri mandanti di quella tremenda strage.
Furono la loggia massonica P2, i servizi segreti deviati e le connivenze politiche a mettere quella bomba e tante altre nell'ambito della strategia della tensione? Ma davvero abbiamo queste sicurezze su mandanti e esecutori?
Facciamo una semplice riflessione. In effetti, basta riflettere un po' sulla inconsistenza di ogni possibile finalità politica per rendersi conto che non può esistere alcuna fine trama politica, ma solo l'azione di persone sconsiderate che hanno perso il contatto con la realtà, se non di un incidente fortuito.
Vediamo un po' il fatto da un punto di vista sostanziale, senza entrare nei particolari.
Il problema basilare è che non si comprende affatto il fine di quella strage. Pensare che essa fosse finalizzata a un colpo di stato dittatoriale (diciamo fascista) è del tutto da escludere: perché mai avrebbe dovuto esserlo? Chiaramente sarebbe stato attribuito a neofascisti, come infatti è avvenuto. Si parla di tentativo di destabilizzazione, ma che significa destabilizzazione? Forse che la gente, di fronte a un feroce attentato attribuito ai fascisti, avrebbe appoggiato un colpo di stato fascista? Oppure che si sarebbe sollevata contro la democrazia? O altre cose del genere? Mi sembrano evidenti sciocchezze.
In linea puramente teorica si poteva avere la prospettiva di suscitare per reazione una rivoluzione comunista o più modestamente uno spostamento dell'elettorato verso la sinistra? Ma chi crederebbe mai a una tale sciocchezza?
Quindi, non avendo un fine razionale, fu opera di esaltati di destra, sinistra, centro, o di un semplice folle, oppure solo un caso fortuito di esplosione di materiale portato da palestinesi, israeliani, americani, o marziani.
Tutte le ipotesi formulate, e potremmo farne a centinaia, sono solo delle fantasie che non hanno alcuna base.
Quindi NOI NON LO SAPPIAMO.
Questa pare l'evidente verità.
Ci si richiama però alla verità giudiziaria, ma non bisogna confondere la verità giudiziaria con la verità e basta.
Lasciamo da parte l'attendibilità delle magistrature italiane e straniere, ma l'errore è sempre possibile. Ad esempio, per Ilaria Alpi, un povero somalo finì all'ergastolo per la testimonianza di un connazionale che poi ritrattò (nemmeno giudizialmente), e allora fu liberato.
Sarebbe strana l'idea che la verità storica coincida con quella processuale: ad esempio, le vittime delle purghe staliniane allora erano veramente colpevoli di tradimento? Potremmo fare l'esempio di Pimentel Fonseca o magari di Gesù.
Ora, dal punto di vista storico, le sentenze vanno valutate nel clima nel quale sono state emesse, considerando l'attendibilità delle prove su cui si basano. In questa sede non sarebbe possibile rivedere tutte le sentenze con le migliaia di pagine che le giustificano. Limitiamoci qui a qualche esempio.
Per Mambro e Fioravanti:
hanno riconosciuto tutti i reati di cui erano accusati, con fierezza, quasi come un merito, ma hanno sempre rigettato ogni implicazione nei fatti di Bologna.
La prima corte d'appello li assolve.
I giudici si basano sulla testimonianza di un certo Sparti, il quale però era smentito dalla famiglia e in seguito ha pure ritrattato: pare una testimonianza sicura? Certamente no.
Inoltre la testimonianza di Sparti consisteva solo nell'aver visto Mambro e Fioravanti, e che avessero fatto l'attentato era solo una sua supposizione.
Su questi elementi vaghi si danno degli ergastoli?
Bellini:
sarebbe stato presente, ma solo in base a una foto che la moglie, in rotta con il marito, ha riconosciuto 40 anni dopo, e da un esperto che si dice sicuro, malgrado altri elementi che lo vedono presente in quel momento in un altro luogo. Vi pare una testimonianza sicura? A me pare di no.
Ma pure ammettendo che Bellini fosse stato nella stazione, questo non significa che avrebbe aiutato gli altri due nell'attentato. Potrebbe averlo negato solo per non essere incolpato, come di fatto è avvenuto.
Io non sostengo che i condannati non fossero colpevoli, ma solo che non ci sono prove che abbiano un minimo di credibilità; può anche essere tutto vero, ma NOI NON LO SAPPIAMO.
Si attribuisce a Goebbels (ma non è esatto) l'affermazione che una falsità ripetuta mille volte diventa una verità. Così a furia di ripeterlo, pure i civili tedeschi si convinsero che gli ebrei erano sotto-uomini, eppure era così semplice rendersi conto che era una sciocchezza.
Così, dopo 45 anni che si ripetono queste fantasie, queste supposizioni senza base, questi ragionamenti inconcludenti, sono diventate verità assolute. E chi le mette in dubbio sembra un empio, un complice morale e viene additato al disprezzo di tutti.
Ma in realtà basta considerare che l'attentato non poteva avere alcuno scopo di quelli che si attribuiscono a menti fini e astute come sarebbero i complottisti