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FORMAZIONE DEL METODO

Generalmente il metodo Montessori è stato considerato un metodo scaturito essenzialmente dalla "scienza", sia che il fatto fosse considerato positivamente che negativamente.

In realtà, se è incontestabile che esso nasce e si nutre in un ambiente pervaso da grande fiducia nel progresso della scienza in generale e delle scienze psicologiche in particolari psicologica è riduttivo e anche fuorviante considerarlo come una applicazione scaturita dalla psicologia scientifica.

Il fatto stesso che la Montessori fosse la prima donna laureata in Italia in medicina faceva si che il suo metodo etichettato come "scienfifico" o "scientista" seconso i punti di vista

Occorre allora esaminare con una certa attenzione il percorso della formazione del metodo.

Come è noto la Montessori, dopo la laurera ,si dedicò alla cura dei frenastenici. Ciò la porto ad approfondire i metodi e le esperienze di ITARD e SEGUIN che considerò gli unici autori che avessero dato un ncontributo effettivo e reale al problema.

Ella,però ritenne che la .lettura delle loro opere fosse stata deformata dall’ambiente scientifico del tempo e ritenne di poter ritrovare (non sapremmo dire a torto o a ragione, ma qui la cosa non importa) il vero significato delle loro opere che consisterebbe nel ritrovare, nello svegliare lo spirito umano addormentato nei deficienti; l’ambiente positivista invece si era fermato sugli esercizi senza comprenderne il significato ispiratore.

Nelle "Lezioni" per le maestre dei frenastenici parte da indicazioni sanitarie trattando il problema della dieta alimentare, della sua importanza nel complesso dell’individuo. Prescrive bagni caldi e freddi per acuire la sensibilità. Si suggerisce quindi sistemi per cercare di regolamentare le escrezioni di urine, feci, saliva ,si danno consigli sul vestiario semplice e pratico.

Ma a questa parte riconducibile più o meno direttamente alla medicina segue la parte che chiaramente l’autrice ritiene più per portare i fanciulli frenastenici alla consapevolezza dei propri movimenti e quindi attraverso essi alla .

autocoscienza umana .Ci pare che siamo ben lontani anche nel campo dell’educazione dei frenastenici dalla applicazione di un metodo studiato in laboratorio.

La Montessori si attribuisce un solo vero titolo di competenza pedagoiga: quello di aver lavorato per due lunghi anni tutto il giorno con i frenastenici.

Il metodo per i normali viene presentato non come una scoperta di laboratorio ma come qualcosa nato dalla esperienza, se non proprio per caso per un succedersi di piccole scoperte che si sono concatenate per ragioni particolari: ella respinge decisamente che il suo metodo possa rapportarsi a una "semplice" osservazione del bambino

Trattando poi di pedagogia scientifica ella d’altronde ne parla come di una aspirazione piuttosto che di una realtà osservando come essa, in pratica si riduca a misure igieniche che, se pur necessarie non possono certo essere la base dell’educazione.

D’altra parte. cosa ancora più interessante, ella nota il limite fondamentale delle scienze in pedagogia: essa ci puo indicare il bambino come è non come potrebbe essere, studia l’uomo nella sua attuale realtà mentre l’educazione non vuole descrivere ma migliorare.

Ella narra come, quasi per caso nel quartiere di S. Lorenzo, in Roma sia nata la prima "casa dei bambini" e come i risultati furono sorprendenti più ancora per lei stessa che per gli altri. Ella dice che si preparava a fare il contadino nel seminare i germi che chi sa se e quando sarebbero germogliati e,invece appena mosso il terreno aveva trovato l’oro,.

Il concentrarsi e l’ordinarsi ,il ruolo della maestra, la scelta del materiale, le lezioni del silenzio e in breve tutto il suo metodo viene presentato come scaturente dalla vita stessa della sua scuola.

La sua scoperta del bambino viene spiegata anche con il fatto che mancando una vera scuola mancavano anche vere maestre che fossero portatrici di millenari pregiudizi trasformati in principi pedagogici e scientifici. La Montessori stessa non è una maestra ,le sue collaboratrici in effetti erano delle operaie .La sua prima "casa era una macchina che era stata messa a zero."

Anche considerando che la Montessri ha alquanto accentuati i caratteri di spontaneità nelle sue rievocazioni scritte decenni dopo anche sotto l’assillo delle accuse di scientismo nel mutato clima post-positista, tuttavia ostinarsi ancora a considerare il metodo Montessori come un metodo nato in laboratorio appare certamente insostenibile forzatura

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