Pubblicato in Italianotizie 22 /11 /17    Home  

     

 

 

 

 

La svolta dell’Arabia Saudita

 

 

 

Giovanni De Sio Cesari

 

 

Negli ultimi mesi gli osservatori parlano  di  uno svolta nell’Arabia Saudita  ma non è chiaro in cosa essa consista e anche se effettivamente si possa parlare di svolta.  Ci si trova di fronte a una situazione estremamente  ingarbugliata  come del resto  avviene in tutto il Medio Oriente in cui   fattori religiosi politici, economici, etnici si intrecciano in modo inestricabile Cerchiamo di fare un quadro seppure sommario,  esaminando i vari aspetti

Sul piano politico interno

L’Arabia Saudita è governata dalla famiglia reale dei Saud, una famiglia allargata. diciamo un clan di un migliaio di persone  che gestiscono ogni cosa. Su di essa e sull’intero paese regna un sovrano  con poteri teoricamente  assoluti ma che praticamente  governa attraverso i componenti  della famiglia Non esiste una regola oggettiva  per la successione  Come avveniva nell’Europa dell’alto medio evo  alla morte di un sovrano ne viene  nominato un altro, in genere  scelto dal precedente.  Non esiste quello che poi in Europa fu detto legittimismo per cui il successore viene  individuato attraverso una precisa regola ereditaria sia pure esso sia un bambino o anche un lontanissimo  parente. Seconda la tradizione dei clan arabi la scelta cade su un membro della  famiglia, non necessariamente il figlio, che dia garanzia di esperienza e capacità: quindi comunemente una persona già anziana che regna quindi non troppo a lungo (un po come avviene con il papa cattolico) E’ accaduto pero che l’attuale re Salman di 83 anni abbia nominato come primo ministro un suo  figlio Mohammed bin Salman (che  viene indicato con lo stesso nome di  Salman ) che è   un giovane di  32 anni   e lo abbaia  designato alla successione anzi a quanto pare abdicherà  per dargli direttamente  il trono senza alcuna rischio . Il Salman giovane ha quindi tutta una vita per regnare  ed è pieno di energie e di progetti. Ha cominciato a far condannare alcuni alti funzionari per  corruzione. In realtà gli enormi introiti del petrolio che apparterrebbero allo stato  vengono disinvoltamente gestiti dalla  famiglia reale che vive in un lusso sfrenato da mille e una notte  (nel  bagno  i famosi  rubinetti di oro e pietre preziose). I processi sono intesi  come un avvertimento e una dimostrazione che il futuro  re ( ora primo ministro ) intende  gestire veramente il potere e non farsi condizionare dal clan familiare. Qualcosa di simile  avvenne in Russia con i processi contro i grandi oligarchi ( i padroni delle grandi aziende) promossi da Putin per far comprendere che non avrebbero più potuto  gestire la Russia come ai tempi di Eltsin,  al di fuori del controllo dello stato (cioè dello stesso Putin)  

Sul piano religioso

La monarchia dei Saud ha come ideologia e giustificazione etica il wahabismo Si tratta  di una corrente del’islam sunnita sorta  alla  fine  del 700  particolarmente intollerante di ogni  deviazione dall’ortodossia  dei primi tempi dei califfi

Dalla ideologia  del wahabismo sono germogliate al qaeda, la stessa ISIS e in generale il jihadismo  anti occidentale  mentre il regno dell’ Arabia mantiene una strettissima alleanza con gli USA che già sono intervenuti contro la paventata invasione dell’Iraq ( Prima Guerra del Golfo). L’Arabia Saudita quindi è contemporaneamente l’alleato più stretto  dell’Occidente e la ispiratrice del jihad anti occidentale  che per di più alcuni potenti sauditi finanziano più o meno  nascostamente. Per coprirsi dall’accusa di essere  alleati degli infedeli nemici delI’islam,   di aver permesso loro  di calpestare il sacro suolo dove Allah in persona si manifestò al Profeta, L’Arabia ha sempre  mantenuto e accentuato lo stretto legame con l’ortodossia: il sogno di tutti i jihadisti di avere uno stato  retto veramente  dalla sharia si è realizzato solo nell’ Arabia saudita,  il  piu stretto alleato dei infedeli. Perfino viene  vietato alle donne il permesso  di guidare per motivi morali cioè per impedire che esse possano uscire di casa senza la protezione e il controllo di un parente maschio. Ora pare che  Salman   voglia ridimensionare il potere degli ulema, il rigorismo religioso e modernizzare il paese  per renderlo più forte e competitivo  Questo non significa rinnegare il wahabismo o addirittura l'islam e  accettare il laicismo  ma si tratta pure di moderare  il salafismo ( cioe il ritorno alle  origini, salaf in  arabo )  che ha ispirato il jihadismo (anche se le due cose non coincidono )   

Sul piano della politica Medio Orientale :

In tutto il Medio Oriente  si è accesa lo scontro  fra  sunniti e sciiti ( ai quali vengono assimilati altre confessioni religiose distinte )  Dovunque vi siano degli sciiti scoppiano violenti scontri : in Siria oramai  interamente desolata e distrutta , nella stessa Arabia saudita, in Bahrein, in Iraq, nello Yemen,  in Libano. Questo conflitto spiega anche in buona parte la fortuna dell’ ISIS che si è presentata come la difesa  più sicura dei sunniti Ma l’Arabia intende  assumere il  ruolo di sostegno dei sunniti mentre per forza di cose l’Iran è la protettrice  e il punto di riferimento di tutti gli sciiti , Salman pare che abbia ritenuto  il conflitto con  gli sciiti  come la questione più importante: il wahabismo fu soprattutto nemico degli sciiti e delle  altre eresie-   Trump nel suo viaggio in Arabia ha chiarito  che  gli USA non intendono  intromettersi nel modo di vivere degli arabi ( cioe non si impicceranno  di diritti civili, parità dei sessi e simili cose)  che possano turbare l’intesa con la Arabia, necessaria per combattere il vero nemico  il jihadismo Non viene detto esplicitamente ma per mantenere buoni rapporti con gli USA  la questione palestinese che sta tanto a cuore a Trump va  accantonata   Si profila quindi  una  alleanza fra Usa e Arabia  con il  tacito appoggio di Israele contro l Iran protettrice di tutti gli sciiti e in particolare degli hezbollah del Libano, al momento l’unica forza  armata che puo dare qualche fastidio ad Israele (non certo distruggerla).  In questo contesto qualche  tempo fa è scattata l’attacco davvero inaspettato al Qatar  colpevole  di non essere troppo nemica dell’Iran e degli sciiti  con i quali mantiene rapporti  normali . In questi giorni poi il presidente del   Libano Hariri, sunnita ma con buoni rapporti con gli sciiti del suo paese è stato dimissionato proprio dall’Arabia Saudita : ha annunciato infatti  le dimissioni mentre si trovava in Arabia Saudita, forse trattenuto, forse ricattato, forse semplicemente convinto  non si sa bene, ma comunque  resta il caso davvero inedito nella storia in cui un capo di stato si dimette mentre si trova in un altro paese

 Conclusione

Sembra quindi che  la vera svolta sia proprio nello scontro con l’Iran  per combattere il quale Salman ha bisogno di mettere  in riga i componenti del clan dei sauditi e gli ulema custodi troppo intransigenti della tradizionale  ortodossa

Potrebbe pero solo trattarsi di un modo di assumere un potere assoluto  di carattere dittatoriale personale  e assoluto che la monarchia saudita non aveva mai avuto. In ogni caso non sono prevedibili gli effetti e gli esiti di un  ulteriore inasprirsi dello  scontro   fra sunniti e sciiti  che tanti disastri ha gia provocato in tanti paesi

 

 

 

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