Ariel
Sharon è morto a 85 anni dopo che ormai da 8 anni era in stato
vegetativo. E’ stato per decenni una delle figure più controverse di
Israele, amato della destra che onoravano in lui l’indomito e invitto
combattente, non sempre amato dagli ambienti religiosi , avversato dai moderati e dalle colombe, israeliane e non. Soprattutto però è l’israeliano più odiato da tutti i palestinesi e da tutti gli arabi in generale che non hanno, anche in questa occasione, nascosto compiacimento e gioia per la sua morte, mostrando il proprio odio profondo, il proprio disprezzo che nemmeno la morte può attenuare. Nell’immaginario arabo il suo nome è collegamento a tre episodi che gli
arabi considerano, e non a torto, fra i peggiori della loro storia: il
massacro di Saba e Shatila, la “passeggiata sulla spianata delle moschee
, l’enclave di gaza .
Nato il 26 febbraio 1928 a Kfar Malal , una comune agricola
, al tempo in cui la Palestina era mandato britannico da una famiglia
di ebrei bielorussi , già nel 1942, all’età di 14 anni , si aggregò a una organizzazione paramilitare giovanile e successivamente fece parte dell’ l’Haganah ,la principale forza
paramilitare israeliana che combatteva contro gli arabi e contro gli
inglesi. In seguito con la formazione dello stato di Israele l’hagana confluì nell’esercito regolare di Israele e Sharon come comandante, divenne noto per le tattiche audaci e anche per il rifiuto a obbedire agli ordini quando lo riteneva necessario Divenne un mito quando, durante la guerra del Kippur, nel 1973, con le sue divisioni passò il canale di Suez minacciando quindi un aggiramento dell’esercito egiziano che era avanzato nel Sinai. Solo l’armistizio fermò la manovra salvando l’esercito egiziano. Subito dopo si ritirò dal servizio militare e fu determinante nella formazione del partito Likud nel luglio 1973 nato dalla fusione di Herut , il Partito liberale e elementi indipendenti
Nel 1982 come ministro della difesa fu l’artefice dell’invasione del Libano durante la quale avvenne il massacro di Sabra e Shatila, due campi profughi palestinesi nei sobborghi di Beirut. Miliziani libanesi maroniti entrarono nei campi e vi compirono un orrendo massacro per vendicare il loro leader, Gemayel, ucciso in un terribile attentato attribuito ai palestinesi anche se la verità non si è mai accertata, come sempre in Libano. Il massacro ebbe risonanza enorme e tuttora nel mondo arabo ha un valore emblematico come del più terribile crimine di una lunga serie perpetrato contro di essi. In realtà fu opera non di Israeliani ma di arabi e non fu certo l’unico in quell’infinita guerra civile di cui gli attuali avvenimenti in Siria sono come una ampliamento. Tuttavia Sharon che non poteva non sapere non intervenne se non a cose compiute: per questo tutto il mondo arabo ha sempre ritenuto gli israeliani responsabile del fatto in quanto controllavano il territorio mentre le responsabilità dirette degli arabi maroniti si sono sfumate nel tempo. Spesso poi si considera gli israeliani gli ispiratori e gli arabi maroniti dei semplici esecutori : ma questa tesi non ha nessun fondamento. Alla vergogna di Sabra e Shatila è rimasta indelebilmente collegata il nome di Sharon
Sharon fu costretto a dimettersi da ministro della difesa dopo un’inchiesta israeliana lo ritenne indirettamente responsabile per non aver impedito le uccisioni nei campi di Sabra e Shatila .
Episodio clamoroso e gravido di conseguenze nefaste fu la famosa “passeggiata” che Sharon fee con i suoi sostenitori nella spianata delle moschee a Gerusalemme . Il luogo, considerato il terzo più sacro dell’islam, fa parte dello stato di Israele: tuttavia rimane riservato ai fedeli mussulmani e ai pellegrini (e turisti) cristiani mentre gli ebrei pregano ai piedi del muro di contenimento fatto costruire da Erode il Grande, il famoso “muro del pianto” . Sharon entrando di forza, ostentatamente, nel luogo sacro scatenò la rivolta spontanea di fedeli mussulmani presenti che lo assalirono con le pietre. Iniziò così la seconda intifada che, in realtà, non si combattè con le pietre, come la prima intifada, ma con sanguinosissimi attentati suicidi che sconvolsero Israele a cui seguirono massicce rappresaglie israeliane. Da allora i confini con i territori arabi occupati furono chiusi ermeticamente con la costruzione anche del famoso muro. La conseguenza furono tragiche per i palestinesi che rimasero come in una grande prigione a cielo aperto non potendo piu liberamente uscire o entrare
Pure in questo caso Sharon appare agli arabi il responsabile della situazione anche se in verità i negoziati erano già falliti e furono gli attentati a costringere gli Israeliani a chiudere i confini : la responsabilità comunque ricade ancora una volta su Sharon
Il terzo episodio fu il ritiro degli israeliani dalla striscia di Gaza. Questo territorio non fa propriamente parte della Palestina storica ( fino al 1956 era territorio egiziano). Vi erano comunque delle colonie ebraiche con circa 8000 persone, rinchiusi in piccole enclave circondati da folle palestinesi ostili: una situazione difficile da controllare. Sharon allora decise lo sgombero degli insediamenti ebraici, operazione che non fu facile perchè i coloni opposero una accanita resistenza e Sharon si scontro cosi con gli ambienti religiosi. Il ritiro da Gaza fu presentato come un atto di buona volontà. In effetti si creo cosi la questione di Gaza che ha incendiato gli animi degli arabi e trovata anche la opposizione di tante organizzazioni nel mondo. Infatti gli israeliani bloccano praticamente tutti i confini di Gaza anche dal mare che diventa quindi una cittadella assediata I contrasti interni dei Palestinesi ha portato alla divisione interna di due territori palestionesi. La West bank, cioè territori occupati della Palestina sulla riva occidentale del Giordano sono restati sotto il controllo degli eredi del FNL di Arafat, movimento laico e attualmente moderato. Nella striscia di Gaza d si è affermata invece HAMAS, un ramo dei Fratelli Mussulmani egiziani si ispirazione religiosa integralista e non disposta a nessun accordo con Israele di cui rivendica ancora, almeno in teoria, la distruzione. Da Gaza poi sono continuati gli attacchi ad Israele per molti anni fino all’invasione israeliana della striscia. Anche questa situazione insostenibile viene attribuita alla responsabilità di Sharon
La filosofia politica di Sharon fu espressa in una suo discorso ai coloni ebraici:” occupate più colline possibile, espandete quanto più potete nei territori: tutto ciò che prendiamo resterà nelle nostre mani , tutto ciò che noi non prendiamo sarà in mani palestinesi . ”