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L’esercito si riprende l’Egitto

4 luglio 2013
by Giovanni De Sio Cesari
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egitto

 L’esercito ha ripreso il controllo dell’Egitto dopo un anno di governo del presidente eletto Morsi, controllo che aveva  ininterrottamente fino dalla   proclamazione  della repubblica  nel 1952  Morsi è praticamente agli arresti e sono stati arrestati, a centinaia, tutti gli esponenti dei Fratelli Mussulmani che costituivano la base del suo partito.

 I militari non assumono direttamente il potere ma nominano presidente provvisorio della repubblica Mansur, il presidente della Corte Suprema,  Si tenga presente che tanto gli ufficiali quanto i giudici e tutto l’apparato  statale si è naturalmente formato al tempo della lunghissima dittatura di Mubarak.

 Un colpo di stato, si può dire: però con la singolarità che l’intervento dell’esercito si è manifestato dopo  giorni in cui la piazza simbolo di Tahir e tante altre  piazze  in tutto l’Egitto, si erano riempite di una folla strabocchevole  che reclamava a gran voce le dimissioni di Morsi. A nulla è valso il discorso del presidente Morsi che dichiarava che non intendeva dimettersi non per mantener il suo potere personale ma per difendere la legittimità istituzionale, la regola fondamentale  della democrazia che la designazione delle cariche politiche avviene con il voto e non con la forza.    E non gli si può dare torto Un presidente riconosciuto come eletto democraticamente  viene deposto senza una  regolare consultazione elettorale e gli esponenti del sua parte incarcerati senza  alcuna imputazione seria. Tuttavia l’esercito dichiara che si tratta di un fatto provvisorio  e che fra pochi mesi ci sara una nuova costituzione e quindi nuove libere elezion. Manterranno queste promesse realmente ? Potrà l’Egitto uscire dalla lunga tutela dell’esercito e costituirsi come una democrazia il cui potere dipende dalle elezioni? Per il momento l’esercito si è posto come espressone della nazione che tumultuava contro Morsi. Tuttavia nessuna elezione  ha verificato poi, effettivamente, la volontà della nazione. Comunque possiamo dire che è stato scongiurato l’insorgere di una guerra civile dalle tragiche conseguenze, una seconda Siria insomma nel  paese più popoloso e importante del Medio Oriente. Almeno per il momento: gia giungono bellicose fatwe dei salafiti che incitano al Jihad .

Comunque in Egitto, come nella maggior parte dei paesi ex coloniali, il predominio dell’esercito non è un caso: I militari presero  il potere nel 1952  rovesciando la fragie monarchia di re Faruk  e si  si proclamarono i difensori e i protettori del paese  Erano l’unica forza  veramente organizzata ed efficiente i cui ufficiali spesso  avevano studiato nelle accademie occidentali e quindi avevano una mentalità moderna. Soprattutto costituivano la vera ossatura dello stato mancando una  valida burocrazia, forze politiche organizzate come i nostri partiti e quella  che viene definita la società civile

Quando  due  anni fa scoppio la rivolta di Piazza Tahir fu l’esercito che abbandonando  Mubarak  determino la vittoria dei manifestanti  

 Prese quindi  il potere del tutto provvisoriamente ma cercò di far durare  a lungo  tale provvisorietà. Gia prima  della elezione di Morsi si era cercato di fermare il processo democratico: la Corte Suprem,a legata al vecchio regime, aveva con un pretesto dichiarata non conforme alla costituzione la elezione della camera e l’esercito allora mostrava l’intenzione di interrompere lo svolgimento delle elezioni gia in atto. Morsi comunque fu eletto e  a sua volta  cercò di togliere potere ai giudici  decretando al di fuori dell’ordinamento  costituzionale. Tuttavia il forza dei Fratelli Mussulmani andava scemando: nelle prime  consultazioni essa era assolutamente schiacciante ma  Morsi vinse di stretta misura le elezioni  battendo Shaliq, un esponete del vecchio regime di Mubarak che si era accortamente riciclato

 Morsi ha cercato quindi di governare , all’inizio ha avuto anche un successo diplomatico riuscendo a fermare una pericolosa escalation in Palestina. Tuttavia sulla questione più importante, quella economica, la sua azione è stata del tutto deludente. L’Egitto si trova in una gravissima crisi economica  e se è stato sempre un   paese  povero ora si trova proprio  nella mancanza dei beni di prima necessita. I turisti sono fuggiti cosi come gli investimenti In realtà non si vede cosa avrebbe potuto fare Morsi in una situazione di instabilità in cui si trova l’Egito da due anni. Va anche detto che la prova del governo non è stata all’altezza.  Morsi, come tutta la classe  politica espressa dalla sua parte, è impreparata a ammnistrare uno stato moderno: si tratta  di persone di fede, animate in genere da ottime intenzioni ma piu abituata  a discutere di valori morali e del velo delle donne che non di investimenti e fiscalità

La folla ora plaude per l’intervento  dell’esercito che ha rimosso Morsi: ma ci saranno ancora elezioni libere e democrazia?

Speriamo di si ma gli ultimi avvenimenti non fanno vedere niente di buono al riguardo  

 

 

 

 

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