L’esercito ha ripreso il controllo dell’Egitto dopo un anno di governo del presidente eletto Morsi, controllo che aveva ininterrottamente fino dalla proclamazione della repubblica nel 1952 Morsi è praticamente agli arresti e sono stati arrestati, a centinaia, tutti gli esponenti dei Fratelli Mussulmani che costituivano la base del suo partito.
I militari non assumono direttamente il potere ma nominano presidente provvisorio della repubblica Mansur, il presidente della Corte Suprema, Si tenga presente che tanto gli ufficiali quanto i giudici e tutto l’apparato statale si è naturalmente formato al tempo della lunghissima dittatura di Mubarak.
Un colpo di stato, si può dire: però con la singolarità che l’intervento dell’esercito si è manifestato dopo giorni in cui la piazza simbolo di Tahir e tante altre piazze in tutto l’Egitto, si erano riempite di una folla strabocchevole che reclamava a gran voce le dimissioni di Morsi. A nulla è valso il discorso del presidente Morsi che dichiarava che non intendeva dimettersi non per mantener il suo potere personale ma per difendere la legittimità istituzionale, la regola fondamentale della democrazia che la designazione delle cariche politiche avviene con il voto e non con la forza. E non gli si può dare torto Un presidente riconosciuto come eletto democraticamente viene deposto senza una regolare consultazione elettorale e gli esponenti del sua parte incarcerati senza alcuna imputazione seria. Tuttavia l’esercito dichiara che si tratta di un fatto provvisorio e che fra pochi mesi ci sara una nuova costituzione e quindi nuove libere elezion. Manterranno queste promesse realmente ? Potrà l’Egitto uscire dalla lunga tutela dell’esercito e costituirsi come una democrazia il cui potere dipende dalle elezioni? Per il momento l’esercito si è posto come espressone della nazione che tumultuava contro Morsi. Tuttavia nessuna elezione ha verificato poi, effettivamente, la volontà della nazione. Comunque possiamo dire che è stato scongiurato l’insorgere di una guerra civile dalle tragiche conseguenze, una seconda Siria insomma nel paese più popoloso e importante del Medio Oriente. Almeno per il momento: gia giungono bellicose fatwe dei salafiti che incitano al Jihad .
Comunque in Egitto, come nella maggior parte dei paesi ex coloniali, il predominio dell’esercito non è un caso: I militari presero il potere nel 1952 rovesciando la fragie monarchia di re Faruk e si si proclamarono i difensori e i protettori del paese Erano l’unica forza veramente organizzata ed efficiente i cui ufficiali spesso avevano studiato nelle accademie occidentali e quindi avevano una mentalità moderna. Soprattutto costituivano la vera ossatura dello stato mancando una valida burocrazia, forze politiche organizzate come i nostri partiti e quella che viene definita la società civile
Quando due anni fa scoppio la rivolta di Piazza Tahir fu l’esercito che abbandonando Mubarak determino la vittoria dei manifestanti
Prese quindi il potere del tutto provvisoriamente ma cercò di far durare a lungo tale provvisorietà. Gia prima della elezione di Morsi si era cercato di fermare il processo democratico: la Corte Suprem,a legata al vecchio regime, aveva con un pretesto dichiarata non conforme alla costituzione la elezione della camera e l’esercito allora mostrava l’intenzione di interrompere lo svolgimento delle elezioni gia in atto. Morsi comunque fu eletto e a sua volta cercò di togliere potere ai giudici decretando al di fuori dell’ordinamento costituzionale. Tuttavia il forza dei Fratelli Mussulmani andava scemando: nelle prime consultazioni essa era assolutamente schiacciante ma Morsi vinse di stretta misura le elezioni battendo Shaliq, un esponete del vecchio regime di Mubarak che si era accortamente riciclato
Morsi ha cercato quindi di governare , all’inizio ha avuto anche un successo diplomatico riuscendo a fermare una pericolosa escalation in Palestina. Tuttavia sulla questione più importante, quella economica, la sua azione è stata del tutto deludente. L’Egitto si trova in una gravissima crisi economica e se è stato sempre un paese povero ora si trova proprio nella mancanza dei beni di prima necessita. I turisti sono fuggiti cosi come gli investimenti In realtà non si vede cosa avrebbe potuto fare Morsi in una situazione di instabilità in cui si trova l’Egito da due anni. Va anche detto che la prova del governo non è stata all’altezza. Morsi, come tutta la classe politica espressa dalla sua parte, è impreparata a ammnistrare uno stato moderno: si tratta di persone di fede, animate in genere da ottime intenzioni ma piu abituata a discutere di valori morali e del velo delle donne che non di investimenti e fiscalità
La folla ora plaude per l’intervento dell’esercito che ha rimosso Morsi: ma ci saranno ancora elezioni libere e democrazia?
Speriamo di si ma gli ultimi avvenimenti non fanno vedere niente di buono al riguardo