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Chi sono i manifestanti di Istanbul

12 giugno 2013
by Giovanni De Sio Cesari

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 Nessuno poteva prevedere  che un modesto sit-in di protesta  contro l’abbattimento di  alberi in un parco nel cuore di Istanbul, avrebbe potuto trasformarsi in una sommossa generale contro  il governo
L’uso eccessivo della forza da parte della polizia contro i pacifici manifestanti in Gezi Park di Taksim, hanno portato in nove giorni a manifestazioni in  almeno 48 città turche con due morti e migliaia, di feriti.
Tutto è cominciato il  il 28 maggio quando circa 100 attivisti hanno iniziato un sit-in di protesta in Gezi Park. per  impedire la distruzione di una delle poche aree verdi nel cuore della città, Al  mattino del 30 maggio, la polizia ha usato cannoni ad acqua e gas lacrimogeni per cacciare  gli attivisti . I manifestanti  hanno chiesto aiuto tramite internet e  la mattina successiva migliaia di manifestanti si riversarono  nelle strade che portano a Taksim. Il governo, dal canto suo, si è scusato per il raid della polizia riconoscendo , che gli agenti di polizia avevano  usato una forza eccessiva. Ma intanto la protesta si era diffusa in tutto il paese e al di del primo obbiettivo limitato degli alberi del parco.   ha assunto una chiara connotazione anti governativa e messo quindi in forse la sua stessa esistenza.
Fra i  manifestanti vi sono i membri di gruppi di sinistra e ultra nazionalisti , ma la maggior parte sono studenti,  giovani, della classe media che non hanno particolari riferimenti iai partiti politici:  mancano praticamente i ceti dei lavoratori e dei più poveri:

Protestano contro  alcune politiche del Partito AKP come una minaccia al loro stile di vita, e questa minaccia crea una identità  opposta.

Erdogan ha pubblicamente criticato il contenuto di alcuni programmi televisivi, ha reso frequenti dichiarazioni contro il  consumo di alcol, ,ha sostenuto anche un invito alle  giovani coppie di agire “in linea con i valori morali” e non di baciarsi  in una stazione della metropolitana di Ankara. Quindi sono state  adottate  restrizioni sugli alcolici, che possono essere venduti non dopo le  22 , In esercizi a non meno di   100 metri dai  luoghi di culto o di istruzione. In passato, il governo ha proposto anche di mettere  fuori legge l’adulterio e l’aborto, ma poi  ha fatto  un passo indietro dopo tumulti pubblici. Tutto ciò e altro ancora ha fatto allora temere una deriva islamista in contrasto con il laicismo spinto  che è statoil carattere distintivo  sin dalla fondazione della repubblica turca ad opera di Mustafa Kemal Ataturk ( padre dei Turchi)
Un dimostrante dichiara ad al jazeera:  “Siamo qui per la nostra libertà, per uno spazio di respiro. Siamo qui per essere in grado di baciare in pubblico, consumare alcol, leggere senza alcuna censura. Siamo qui per una vita senza alcuna pressione da parte dello Stato”
La rabbia dei manifestanti è rivolta soprattutto  verso Erdogan, non verso i  suoi collaboratori, né il suo partito politico .è accusato di  atteggiamento autoritario.
Erdogan ha ignorato i manifestanti, definendoli “sciacalli” e li respinge come gruppi “ideologiche” “marginale” Nei suoi riferimenti alla questione, ha spesso fatto riferimento o al successo economico e  il  governo, che si fa chiamare “il servo della nazione.”
Nei suoi quasi 11 anni di governo dell’AKP, la Turchia ha raggiunto il successo economico senza precedenti, trasformando l’economia in crisi in una più rapida crescita alimentata da investimenti esteri e del commercio.

Sembrerebbe cha  a Istambul non ci sia una rivolta popolare  ma piuttosto una specie di 68 turco. Un parte della classe media, degli studenti  si sente  minacciato nello proprio  stile di vita , vuole continuare a bere alcolici, a tutte le ore e  baciare le ragazze nella metropolitana .Ma alla massa del popolo questo  cose non piacciono e sono quindi per  Erdogan che cerca di contrastarle.  Il fatto che certe cose a noi occidentali sembrano normali non significano che lo debbano essere anche per i Turchi

Soprattutto, però, il paese ha un boom economico , con tassi di  sviluppo vicini a quelli cinesi. I Turchi danno il merito a Erdogan anche se magari non lo ha :  ma cosi giudicano i popoli , dai fatti

Quello  turco è l’unico sistema   democratico nel mondo islamico  e viene preso a modello  in Egitto, Tunisia e da tutti quelli che sperano in una evoluzione democratica del mondo islamico Se dovese crollare  ci sarebbe il pericolo del definitivo tramonto del sogno della  democrazia  nel mondo islamico

Nella democrazia rappresentativa  il popolo si esprime nelle elezioni non nelle dimostrazioni di piazza:  Erdogan è stato eletto con un voto  e solo un voto puo mandarlo via. Non puo mostrare debolezza  senza cadere in una spirale senza fondo

 

 

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