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Iraq: dieci anni dopo

23 maggio 2013
by Giovanni De Sio Cesari

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Il decimo anniversario della guerra in Iraq ha visto una serie  impressionanti di  attentati e stragi. Ma per gli Iracheni  è solo un altro giorno, solo un altro attentato … non c’è niente di speciale: l’anniversario non significa più di tanto, ma le bombe oggi sono un messaggio aol mondo che l’Iraq è ancora instabile , che l’intervento americano non ha raggiunto i risultati prefissati

La  guerra fu concepito a Washington come una rapida risposta al terrorismo che si diceva minacciato  da Saddam Hussein. Infatti  tre settimane più tardi l’invasione si concluse trionfalmente  con il rapido crollo militare  del paese, con carri armati che entravano nel centro di Baghdad, con la fuga di  Saddam Hussein. Ma l’Iraq era tutt’altro che stabile e la dichiarazione, ormai famosa, di George Bush di vittoria era in contrasto con la lunga e violenta insurrezione che doveva seguire, mentre delle  armi di distruzione di massa, il pretesto principale per la guerra, non se ne trovarono tracce.

 Dieci anni dopo, i costi della guerra si fanno ancora sentire in Iraq e non solo. Oltre 100.000 persone uccise, miliardi di dollari sperperati, e una generazione di iracheni che non vede futuro.

Autobombe e attacchi suicidi  continuano  a colpire la capitale irachena come sempre .Un  fragile stato di sicurezza in un paese è sempre alle prese con la rivolta, la divisione settaria, l’instabilità politica.

Molti iracheni dopo 10 anni di ricostruzione, ancora non dispongono di servizi pubblici di base, quasi sette milioni, un quarto della popolazione, vive  in povertà assoluta .
Le forniture di energia elettrica restano inaffidabili: in media una famiglia irachena riceve solo otto ore di alimentazione al giorno.  Quattro persone su o 10 in Iraq non hanno accesso ad acqua potabile. E nonostante i miglioramenti, la maggior parte degli iracheni ha solo una limitata assistenza  sanitaria di base . Si stima che circa la metà di tutti i medici ha lasciato il paese.
Eppure un totale di 60 miliardi di dollari sono stati spesi per la ricostruzione e lo sviluppo da parte del governo degli Stati Uniti. Ma un rapporto dell’ ispettore generale speciale per la ricostruzione dell’Iraq, dice che i miliardi di dollari sono stati tutti sostanzialmente   sprecati.

L’infrastruttura è stata totalmente trascurata e il danno è enorme C’è bisogno di ricostruire tutto e questo  richiede decine di miliardi di dollari : nel totale, forse di più di 200 miliardi di dollari, secondo alcune stime
Questo è lo stato delle cose in Iraq ormai abbandonati agli Americani : non si  intravede nessuna via di uscita se continueranno le sanguinose lotte fra  le fazioni etniche e reiigiose e non c’è nessun segno che incoraggi a sperare in questo senso.

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