Improvvisa e imprevista è divampata un pò in tutto il mondo islamico, dal Marocco al Bangladesh, una violenta protesta contro un film provocatorio e blasfemo sulla figura di Maometto. Dal punto di vista politico a tutti fa comodo richiamare il solito complotto di al Qaeda ma il fenomeno è complesso e va analizzato nei suoi vari aspetti.
Il pretesto appare molto tenue: In realtà non c’è nessun film ma solo un trailer di un film che pare nessuno abbia visto: non si sa bene chi lo abbia girato e perchè e si alternano ipotesi e smentite. In effetti si tratta di poche immagini, alcune delle quali di puro dileggio del profesta , senza nessun contenuto sia pur vagamente di critica vera e propria. Esse giravano su internet da qualche mese senza che nessuno ci facesse gran caso: poi improvvisamente sono passate su una rete, pare copta, con traduzione araba e allora improvvisa è montata la protesta .
Cerchiamo di comprendere l’orizzonte mentale in cui nasce
La figura di Maometto è circondata da un grande rispetto nel mondo islamico. il suo nome Muhammed non viene tradotto in nessuna lingua e ogni volta che viene pronunciata occorre aggiungere in arabo o in qualunque altra lingua a la frase “SallAllahu ‘alayhi waSallam” (Pace e Benedizioni – di Allah – su di lui),abbreviata in italiano con (pbsl ) Egli è il rasul ( tradotto impropriamente con profeta) cioè il “messaggero” di Dio, il sacro e unico tramite attraverso il quale Dio si è degnato di rivelarsi all’uomo: non un profeta cioè qualcuno che parla per ispirazione divina ma colui che ripete esattamente le parole di Dio
Non si concepisce quindi che a lui possa rivolgersi qualsiasi critica: addirittura l’insulto diviene una cosa intollerabile , una” linea rossa” , come si è espresso il presidente egiziano Morsi
Manca però nel mondo arabo la consapevolezza che in Occidente esiste un‘ampia (forse troppo ampia) liberta di espressione e che quindi l’opera di un singolo o di un piccolo gruppo non può essere imputata a tutta la comunità: per quanto ogni uomo politico abbia condannato senza riserve il film ( che poi non esiste nemmeno) tuttavia nella mente delle masse islamiche rimane l’idea che gli Occidentali non possano comunque insultare la sacra figura di Muhammed
Lo stesso fenomeno si è manifestato già per le cosiddette vignette satiriche e in tanti altri casi. Il contrasto diventa difficile e pericoloso perchè l’Occidente non può cambiare le sue regole democratiche perchè nel mondo islamico esistono altre regole , non può permettere che dei giustizieri islamici minaccino di morte gli autori, insomma ammettere che una sharia sanguinosa operi sul proprio territorio Diventa potenzialmente un drammatico e irrisolvibile conflitto fra cultura .
Le proteste quindi nascono spontanee: certamente pero viene strumentalizzato da una certa parte politica che viene identificata genericamente con al Qaeda. In realtà al Qaeda non esiste ormai da molti anni, il termine però è usato per indicare non una vera e propria organizzazione ma un indirizzo mentale , un punto di riferimento ideologico: più corretto sarebbe il termine jihadismo che indica l’idea che occorre combattere una “guerra santa” contro tutto l’occidente e contro tutti i suoi aspetti culturali che sarebbero una minaccia mortale per l’islam : boko haram ( l’ educazione occidentale è proibita) secondo l’inciso slogan nigeriano
La protesta irrompe in un momento politico nuovo. In Egitto, in Tunisia, in Libia (forse) e da tempo anche in Turchia sono al potere partiti di ispirazione islamica: sceglieranno di cavalcare la protesta o almeno mostreranno accondiscendenza secondo i propri valori di riferimento oppure la contrasteranno decisamente secondo gli interessi concreti delle nazioni che amministrano
In altri termini le controversie religiose prevarranno sui problemi dello sviluppo economico e sociale, sulla necessita delle riforme sempre invocate?
Questo potrebbe essere la prova del fuoco dei partiti islamici, della loro effettiva capacità di guidare i rispettivi paesi .
Noi siamo ottimisti ma nulla è scontato, soprattutto nel complicato mondo islamico