Pubblicato da Appunti, settembre 2007, n 55, anno IV Home
CAUSE STORICHE GENERALI
Giovanni De Sio Cesari
Spesso, nel sentire popolare , si spiegano gli avvenimenti storici con cause generali come l’avidità umana, la sete di potere e, più in generale, con la “malvagità” degli uomini. Meno frequentemente vengono prese in considerazione aspetti positivi come l’altruismo ,il senso della giustizia che al più vengono assegnati a un piccolo gruppo di uomini, gli “eroi “ della storia
Un esempio attualmente molto frequente : il terrorismo islamico è espressione della sete di potere di alcuni che strumentalizzano il senso religioso , la reazione americana dipende dal desiderio di egemonia ( e/o di affari) della amministrazione di Washington
Tali tipi di interpretazioni sono molto popolari perchè appaiono semplici esplicativi, evidenti e soprattutto sembrano attingere alla causa essenziale senza perdersi nelle infiniti situazioni contingenti, difficilmente conoscibili da chi non sia un esperto del settore. Pochi infatti hanno dimestichezza con i complicatissimi contrasti interni del mondo islamico o con la visione degli equilibri internazionali: è possibile con le interpretazioni generali allora saltare gli aspetti contingenti di difficile comprensione
Ma un tale tipo di interpretazione può avere una sua validità sul piano logico e critico storico?
Ci sembra che il punto essenziale sia questo: si vuole spiegare un fatto storico determinato con un una causa generica
Esaminiamo il problema.
Se diciamo che alcuni determinati avvenimenti dipendono dalla sete di potere e dalla avidità degli uomini allora dovremmo ammettere che anche gli avvenimenti opposti avrebbero le stesse cause perchè queste forze, in quanto generali, continuano ad operare nei fatti
Se una guerra dipende dall'egoismo o dalla avidità degli uomini dovremmo poi ammettere che anche la pace che segue avrebbe le stesse cause perchè gli uomini continuano genericamente ad essere egoisti e avidi
Occorre allora spiegare almeno perchè a un certo momento l'egoismo e la avidità hanno prevalso e prodotto quella guerra e perchè in un altro momento esse sono venuti meno dando spazio a quella pace;o più precisamente : perchè egoismo e avidità hanno prodotto prima la guerra e poi la pace: questa spiegazione sarebbe quella specifica, reale di quella guerra e di quella pace
Cosi se immagino che il ruolo femminile tradizionale dipenda semplicemente dall'egoismo maschile dovrei poi ammettere che anche l'emancipazione femminile dipende dall'egoismo, magari quello femminile : almeno dovrei spiegare perché mai l'egoismo maschile abbia ceduto nella nostra epoca invece che in quella dei romani o nel medioevo: questa ultima spiegazione sarebbe la spiegazione vera e propria dell'evoluzione femminile
Non si nega che l'egoismo e l'avidità operino nella storia : ma poichè essi operano in tutti i fatti non possono essere considerati la spiegazione di fatti determinati
E’ un discorso analogo a quello che si può fare sulla Divina Provvidenza
Si può credere che tutto ciò che avvenga nella storia sia opera della Divina Provvidenza: allora non occorre cercare la spiegazione di ogni avvenimento perchè queste sarebbero solo apparenti e insignificanti mentre la vera sarebbe unicamente la volontà di Dio. Infatti i cronisti medioevali cercano di dare una spiegazione causale degli avvenimenti ma poi concludono pur sempre che tutto è avvenuto perchè cosi ha voluto Dio.
La scienza storica, come tutte le scienze, può nascere proprio quando dalle cause generali esplicative di ogni cosa si passa a spiegare i fatti con cause particolari e specifiche: solo infatti in questo caso è possibile stabilire un nesso causale fra cause a avvenimenti seconde che certe cause e certi avvenimenti siano correlate o meno.
L’illusione della esplicatività delle cause generali dipende da una apparente evidenza: in ogni conflitto, in ogni avvenimento storico è possibile sempre rintracciate avidità ed egoismi e quindi sembra confermato che essi ne siano la causa: non si riflette abbastanza sul fatto che questo avviene IN TUTTI gli avvenimenti e non siano specifici solo di alcuni e quindi non possono esserne considerati la causa.
Cosi nella credenza della Divina Provvidenza ogni avvenimento ha la sua causa nella volontà divina: ma se la Divina Provvidenza fa trovare al naufrago una tavola su cui appoggiarsi tuttavia anche il naufragio è opera della stessa Divina Provvidenza: la credenza però nella Divina Provvidenza è però coerente perchè rinuncia all’idea di scoprire le cause specifiche degli avvenimenti che sono tutti ricondotti alla volontà divina
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