Integrazione e valori

di Giovanni De Sio Cesari

Comune è l’idea che l’integrazione degli immigrati consista nelle condivisioni dei nostri valori fondamentali, che vengono quindi identificati con quelli indicati dalla nostra Costituzione
Ma è realistica una tale posizione?
Prendiamo lo spunto da una recente sentenza della Cassazione. Il caso in esame riguardava la possibilità di portare il Kirpan, il pugnale rituale dei sik. Poiche è vietato da una legge portare armi ( senza relativa licenza) il problema era se il Kirpan potesse o meno considerarsi un’arma e fosse invece solo un simbolo religioso, fatto sul quale vari giudici avevano giudicato diversamente . La cassazione è andata al di la del fatto tecnico e si è pronunciata pure sull’ integrazione affermando:
“la decisione di stabilirsi in una società in cui è noto, e si ha consapevolezza, che i valori di riferimento sono diversi da quella di provenienza, ne impone il rispetto e non è tollerabile che l’attaccamento ai propri valori, seppure leciti secondo le leggi vigenti nel Paese di provenienza, porti alla violazione cosciente di quelli della società ospitante”
Lasciamo da parte il problema se la Cassazione abbia o meno competenza in merito, poichè il compito della magistratura è quello di stabilire se un certo fatto violi o meno una legge e il giudizio di costituzionalità spetta alla corte costituzionale e che soprattutto l’ integrazione non è materia di pertinenza della magistratura.

Si parla non solo di leggi ma anche di cultura di riferimento

C’è da chiedersi: ma dove mai la costituzione o le leggi parlano di valori di riferimento della società; ma, soprattutto, chiediamoci come sono strutturate le moderne democrazie occidentali?
Nell’Occidente democratico vi sono gay pride e family day, integralisti cattolici che credono che papa Francesco sia una specie di anticristo e atei che contestano l’albero di Natale in luoghi pubblici, ci sono centri sociali che credono ancora in Mao e nostalgici del fascismo e cosi via. Il fatto è che non esistono valori comuni se non generici e vaghi La democrazie hanno invece due regole fondamentali che possiamo pure definire valori: ognuno può pensare e credere a tutto quello che vuole (libertà) e le leggi vengono fatte dalla maggioranza (governo democratico) Le leggi non pretendono di essere la giustizia come negli stati confessionali e ammettono le critiche, ogni sorta di critiche.
La mancanza di valori comuni si avverte soprattutto nell’educazione. Che diciamo al bambino a proposito del Natale ?
E’ la nascita del Salvatore del mondo, di un uomo buono , di un impostore, o di nessuno perche Gesu non è mai esistito?
Tutte queste idee e infinite altre ancora vengono ammesse e circolano liberamente .
Il fatto è anche un argomento di critica tipico dei mussulmani: l‘Occidente non ha valori, non ha ideali, non ha morale e pertanto è destinato a perire, malgrado il suo sviluppo economico.
Non esistono quindi ideali comuni che gli immigrati dovrebbero accettare: esistono invece le leggi da rispettare e la libertà di pensare quello che si vuole e di propagandarlo .Esistono i principi costituzionali, esistono le leggi che possono essere invalidate se contrari a quei principi Esistono poi dei valori, dei principi, degli atteggiamenti che la maggioranza dei cittadini segue ma essi non possono essere imposti a tutti: anzi il principio fondamentale della costituzione lo vieta.
Il fatto che tutti guardano al TV non significa che non guardare la TV sia anticostituzionale. Se nessuno rinuncia a vedere l’Italia in una finale di calcio mondiale non significa mica che chi non la vede sia un pericoloso sovversivo nemico della costituzione.
Nel caso del kirpan non esiste certo un valore condiviso e nemmeno una uso maggioritario che vieti di portare armi o simboli religiosi.
Per fare un esempio più serio: parliamo di matrimoni combinati, pare abbastanza diffusi fra gli immigrati mussulmani. Per il matrimonio, le leggi prescrivono una età minima e la libertà del consenso senza il quale il matrimonio viene dichiarato nullo, non è ammessa in nessun caso la poligamia,ma non esiste nessuna legge che vieti matrimoni combinati.
Chiunque può pensare che siano più felici e opportuni. e sostenerlo in ogni modo, non è contro la Costituzione, non è contro valori comuni che non esistono E’ solo contro l’uso comune; ma esso non è qualcosa che crei un obbligo, cosi come il fatto che tutti vedano la TV non significa che esista un qualche obbligo del vederla.
Gli immigrati non debbono assumere i nostri valori ,che non esistono; debbono invece accettare la regola di tolleranza e quella della maggioranza che decide.
Tutto questo non significa però che il problema non esista .

Il punto fondamentale mi pare questo: l’identificazione nazionale (etnica) non dipende dalla condivisione di valori o caratteri comuni (che NON esistono) ma dalla coscienza di appartenenza. Sono italiano perchè mi considero italiano e non perchè condivido questo o quel carattere culturale ( e tanto meno fisico). Ora non sempre gli immigrati si identificano con il paese di adozione. Gli immigrati italiani in USA (come in Europa) mantengono nostalgia per il proprio paese ma i loro figli si sentono americani . La terza generazione riscopre l’Italia ma si sentono sempre americani : è una integrazione riuscita. Durante la II G.M. gli italiani non naturalizzati americani furono chiusi in campi ma tutti riconoscono che fu una esagerazione; sarebbero stati sempre leali verso gli USA e quelli naturalizzati combatterono nell’esercito USA senza problemi, anche in Italia
Da noi gli immigrati dell’est che aprono quì famiglia si considerano italiani ma questo non accade per altre comunità. I cinesi non si mescolano per niente, nemmeno sul lavoro: restano una comunità a parte, come hanno sempre fatto in tutto il mondo: poiché non danno problemi, nessuno ci bada troppo
Per i mussulmani il discorso diventa invece difficile.Essi si identificano, soprattutto nella umma ( comunità dei credenti ). L’idea di nazione è sconosciuta nella loro cultura, restano sempre una comunità a parte. Ma da quel mondo islamico proviene anche la minaccia terroristica: non tutti i mussulmani sono terroristi ( anzi solo poche eccezioni) ma tutti i terroristi sono mussulmani
Tornando all’esempio dei matrimoni combinati : non è vero che gli italiani non fanno matrimoni combinati, esistono anche agenzie specializzate e anzi si importano addirittura mogli dall’est ( una cosa abbastanza ambigua). Se si combina un matrimonio fra islamici questo viene visto, ed è veramente, una manifestazione di non integrazione e viene percepita come una oscura minaccia.
Nessuno ha idea dei matrimoni fra cinesi, nessuno se ne interessa cosi come nessuno si preoccupa di tutte quelle stranezze a cui credono i testimoni di Geova (trasfusioni a parte) : il fatto è che non si è mai sentito di un attentato fatto da un cinese o da un testimone di Geova
La democrazia presuppone che i cittadini non si sentano di appartenere a etnie, gruppi diversi perché questo porta a votare su base etnica e di gruppo e rende vana quindi la democrazia, in cui le elezioni finiscono con il ridursi semplicemente a una conta dei vari gruppi. Questo è il motivo di base del naufragio delle democrazie in tanti paesi divisi in etnie come l’Iraq e nella maggior parte dei paesi africani ; tuttavia, la consistenza numerica, ancora abbastanza modesta, degli immigrati rende questo pericolo abbastanza lontano : non esistono per il momento partiti a base etnica religiosa.

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