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Lavoratrici del sesso
Pubblicato da IL RIFLETTERE organo della AIAC .CLI

Da qualche tempo compare sui mass media di un certo orientamento il termine di lavoratrici del sesso per indicare quelle che comunemente vengono chiamate prostitute
Precisiamo che intendiamo riferirci a quelle che fanno sesso per mestiere con ricompensa monetaria immediata, caso diverso da sgualdrina (donna facile, puttana) , che passa da uomo a uomo senza seguire le regole morali, solo per il proprio insaziabile piacere. mentre la prostituta non cerca il piacere ma solo il guadagno.
Si può pensare che anche cambiando il termine il fatto rimane e non cambia niente In realtà pero le parole contengono spesso un sovrasenso molto importante come è appunto in questo caso. Lavoratrice del sesso fa pensare a uno dei tanti lavori che si possono svolgere mentre prostituta implica in se un forte senso di riprovazione e di disprezzo.
Però reato e disapprovazione sociale non sempre coincidono: così le prostitute non commettono reato, ma hanno una generale disapprovazione sociale e conseguentemente non pare che il termine lavoratrici del sesso attecchisca molto.
Le donne e gli uomini possono fare molte cose, ma questo non significa che la società nel suo complesso le approvi. Poi, solo una piccola parte delle azioni che la società ritiene riprovevoli diventa pure reato e viene repressa
Nessuno
si vanta che la figlia faccia la prostituta anche se lavoro piuttosto
remunerativo per la disapprovazione sociale e morale che lo accompagna: mi
sembra un fatto evidente che la nostra società condanni la prostituzione.
Qualcuno al proposito parla di ipocrisia ma l'ipocrisia significa che si
riconosce la giustezza della regola ma non la si vuole seguire: in qualche modo
è il riconoscimento della sua validità: violare è cosa diversa dal contestare,
la prima viene nascosta, la seconda è conclamata
Non si tratta come talvolta si dice di una visione religiosa e poi peccato è una cosa diversa dal reato ormai da molto tempo,
Il fatto che sia il positivismo che l'ideologia comunista fossero per il rigore della morale sessuale dimostra che essa non è un'esclusiva del cattolicesimo. Ovviamente non è che i principi morali di una società vengano seguiti da tutti ma questo non significa che essi non esistano e nemmeno che vengano contestati.
Ricordiamo che pure i santi si considerano e sono peccatori
Nella società, le leggi non sono assolute come nella fisica: ogni regola ha la sua eccezione se esaminiamo un numero sufficientemente alto di casi. Ad esempio, è vero che la maggiore forza della natura è l'amore materno, eppure esistono mamme che uccidono i figli
È semplicistico dire che la prostituzione, se è un male, deve essere proibita e basta: il problema, è che se non si può debellare un fenomeno (come la droga) allora è meglio regolamentarlo, impedendo che cada nelle mani della malavita (si pensi al proibizionismo nell'America degli anni '20).
In realtà se non si riesce comunque a farla sparire, si potrebbe pensare allora almeno a regolamentarla: lo stesso problema si pone per la droga (almeno leggera)
Il
problema importante , invece, mi sembra un altro: ma si condannano anche le
prostitute?
A molti pare che esse siano solo vittime della miseria, della sopraffazione e,
insomma, delle ingiustizie della società. Possiamo invece pensare che le
prostitute sarebbero state ottime madri, mogli e donne pietose e gentili, come
spesso nella letteratura (si pensi a Filomena Marturano).
Il caso di una donna che decide liberamente di fare la prostituta (lavoratrice del sesso) invece dell'impiegata o dell'insegnante è un caso raro, diciamo pure puramente teorico. Le prostitute in genere sono costrette con la violenza o ricatto o comunque lo fanno per estrema necessità.
Interessante che in Svezia, viene punito il cliente e non la prostituta, in base all'idea che comunque sarebbe una violenza dell’uomo sulla donna. Non considerando la problematicità di questa concezione, direi che il problema, come quello della droga, è l'effettiva efficacia di questa disposizione, se questa legge non riesce a debellare realmente la prostituzione.
Al
margine: non è affatto vero che la prostituzione è antica come il mondo, come si
dice è invece un prodotto degli ordinamenti della civiltà. Nei popoli
primitivi, ogni donna appena pubere veniva data in sposa e vigeva la poligamia;
non c'era spazio per la prostituzione.
Con la civiltà nasce invece un ordinamento diverso: la indisponibilità delle
donne, la necessita di soddisfare uomini senza donne, e donne che non hanno
marito