DELINQUENZA MINORILE

Possiamo in genere parlare di delinquenza minorile dai tredici anni in poi e pertanto il problema non rientrerebbe nei limiti temporali del nostro lavoro. Ma bisogna notare che se la delinquenza esplode a tredici anni certamente è stata lungamente preparata nell'animo del minore proprio nel periodo si tempo di cui ci stiamo occupando e quindi sotto tale aspetto preparatorio rientra nel nostro  lavoro.

 Fondamentale ci sembra innanzi tutto  distinguere due forme di delinquenza minorile : il delinquente vero e proprio ,tradizionale possiamo dire, e il "teppista" proprio  delle grandi metropoli industriali con la formazioni di bande di giovani teppisti senza appoggio adulto (teddy-boys) . Per il per primo furto e rapina e altre attività criminali sono mezzi per  raggiungere la ricchezza e la soddisfazione dei propri desideri. E' cauto, attento, calcola l'utilità e i rischi che gli possono venire da ogni azione. Se raggiunge una posizione economica che considera soddisfacente abbandona l'attività criminale: questo è il suo progetto e la direzione che ha dato alla sua vita. Il secondo tipo  il teppista, non si prefigge alcun fine pratico o almeno esso non è prevalente. Il crimine per lui non è un mezzo per raggiungere qualcosa di tangibile  ma è fine a se stesso. Spesso infatti  tale tipo di delinquente appartiene a famiglia abbiente che gli soddisfarebbe ogni esigenza.

Possiamo quindi cosi sintetizzare le differenze: il primo compie un crimine per l'utilità che ne può ricavare  mentre il secondo lo compie per se stesso senza prefiggersi una vera utilità  e in genere è poco curante delle conseguenze. Le azioni dei teppisti spesso appaiono quindi illogiche e stupide. Al nostro lavoro interessa questo ultimo tipo di delinquente.Il primo tipo infatti non ha origine nella psicologia propria dell'infanzia ma è semplicemente il risultato della delinquenza adulta. Infatti in questi casi il minore è aggregato quasi come un apprendista a una banda criminale, spesso incoraggiato agli stessi genitori. L'attività criminale non deriva da problemi psicologici giovanili   ma dall'ambiente degli adulti in cui vive.

Il teppista minorile invece ha la sua origine  proprio nell'animo dei ragazzi e sorge come rivolta all'ordine costituito dei genitori, della società,:Il "teddy-boy" non ha appoggi nel mondo degli adulti che lo deridono.

Chiarita questa differenza  vediamo che relazione possa avere con l'età della scuola elementare evidenziandone  alcune caratteristiche fondamentali. La banda dei delinquenti minorili può essere definita un gruppo che assume valori etici opposti a quelli della società. I componenti odiano ferocemente tutto quello che è "per bene". Caratteristico è il vandalismo. Cercano di distruggere tutto quello che non appartiene loro senza nessuno scopo. La banda cerca poi di essere autonoma assolutamente da interferenze esterne. Tale fine ha la chiusura ermetica agli estranei, il segreto che la circonda. Ma se l'autonomia della banda è assoluta e irrelativa all'esterno l'autonomia dei singoli membri all'interno è scarsissima. Anche è Interessante notare che spesso tali bande scatenano deliberatamente l'ira  di persone e di gruppi di persone per liberarsi dei legami affettivi che ad essi li legano .  Come si può constatare i caratteri delle "gang" sono molto simili a quelle delle manifestazioni più deleterie  del gruppo infantile scolastico che abbiamo delineato in altro luogo. Naturalmente  nella delinquenza minorile  quei caratteri acquistano ben altra consistenza  e gravità. ma riteniamo che la radice  dei due fenomeni sia sostanzialmente la stessa: lo sbandamento, la incapacità a inserirsi armonicamente nella società  sia per i difetti di essa sia per le insufficienze personali, combinate variamente caso per caso. Quando i fanciulli della scuola elementare  si sentono respinti dalla scuola e dal maestro che per essi sono il primo contatto con la società  organizzata , sorge naturale in essi la necessità del rapporto di opposizione  a quell'ordine che appare come il nemico capitale, l'ostacolo che impedisce loro di affermarsi: ed ecco allora le caratteristiche più deleterie del gruppo scolastico: la rivolta per la rivolta e non costruttiva, la scarsa democraticità interna, l'esigenza di non sentirsi amati dalle persone a cui vogliono ribellarsi e quindi i tentativi di mandare "fuori dai gangheri" il maestro a ogni costo.

Come il fanciullo anche l'adolescente esplode in  rivolta contro la società che lo respinge. Il delinquente minorile non riesce a inserirsi nella società per le più varie ragioni: allora per affermare la sua personalità non gli rimane che aggregarsi a un banda che mostra i combattere quell'ordine abborito che lo ha respinto e nella quale i titoli che gli hanno impedito di affermarsi  rovesciano il loro valore e diventano ambiti titoli di merito.

 

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