UNA OSSERVAZIONE CONCLUSIONE
Abbiamo cercato di delineare le caratteristiche più salienti del processo di socializzazione nell'età della scuola elementare .ma non possiamo qui e una conclusione esaustiva.
Ci limitiamo pertanto a mettere in luce un carattere fondamentale dell'infanzia che traspare anche da lavori come il nostro:intendiamo parlare della complessità della psicologia infantile.
Una lunga tradizione letteraria poetica e letteraria ci ha abituati a a porre identità fra infanzia e semplicità e tempo felice. Parimenti se torniamo con la mente ai ricordi dell'infanzia , tutto ci appare semplice e lineare, lieto..
Ma si tratta di un errore di prospettiva tanto comune in psicologia quando usiamo metodi introspettivi.
L'infanzia ci appare semplice e felice solo perchè è passato tanto tempo e alla sua realtà nella nostra mente si è sostituita l'immagine che noi stessi abbiamo incosciamente rielaborata nel corso degli anni.
Ma a una attenta osservazione oggettiva appare chiaro che la vita infantile è difficile e tumultuosa non meno di quella adulta.
Quanto sono difficili e complessi i rapporti con i familiari nei quali amore, egoismo e gelosia si intrecciano indissolubilmente e a quante ambivalenze e difficili meccanismi sono soggetti i sentimenti dei fanciulli !
E quante innumerevoli difficoltà trova il fanciullo nella scuola allorchè deve superare il difficile compito di accettare l'altro, di socializzare.
Sotto l'apparente sicurezza del fanciullo leader si nasconde spesso un penoso complesso di inferiorità tanto più drammatico quanto più incoscio e quanta tristezza nel fanciullo che la società dei suoi pari spietatamente rifiuta!.
Ma sulla scorta del gioco scopriamo un aspetto importantissimo dell'anima infantile. il sogno, la fantasia
Nel fanciullo i confini fra fantasia e realtà non sono tanti sicuri e marcati da non permettere che egli ,escluso da un mondo, non se ne possa creare un altro.
Se i genitori si curano poco del bambino questi con la fantasia si crea una "sua" famiglia,se i compagni lo rifiutano si crea una sua famiglia , se i compagni lo rifiutano sognerà di essere il centro di un "suo" altro mondo.
E il sogno per il fanciullo non è meno reale che la realtà stessa ed in esso trova il fanciullo compensazione : questa è la forza dell'infanzia che l'adulto non ha ormai più.
Se l'adulto è emarginato la
società dalla società dei suoi simili non gli rimane che una cupa disperazione
ma per il fanciullo è diverso: egli può andare al di la della realtà.
E come Alice ,ogni fanciullo ha il suo paese
delle meraviglie dove gli animali e le cose gli vengono incontro e gli
parlano il loro misterioso linguaggio e il fanciullo lo intende