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09.09.2008
Al Zawahiri contro gli sciiti
di Giovanni De Sio Cesari

In occasione del 7° anniversario degli attentati dell’11 settembre è pervenuto ad al Jazeera un filmato di Ayman al Zawahiri, il medico egiziano definito comunemente come il vice di Bin Laden. E’ stato solo parzialmente diffuso ma se ne conosce il contenuto. In esso vi sono i soliti temi di propaganda: minacce all’Occidente, le accuse ai “crociati” (cioè le truppe occidentali), l’esaltazione delle vittorie dei Al-islamiyyun (i ”veri” credenti) e la certezza nella vittoria finale.

Colpisce però l’attacco di insolita durezza contro l’Iran e gli sciiti: si arriva fino a irridere sulla vittoria rivendicata da Hasan Nasrallah, capo delle milizie sciite del Libano (Hezbollah, partito di Dio) nella breve guerra di due anni fa: gli sciiti sarebbero stati costretti, invece, secondo al Zawahiri, ad arretrare di 30 chilometri, occupati poi dai “crociati”, (il contingente multinazionale di cui fa parte anche L’Italia).

La rivalità fra al Qaeda e gli sciiti dell’Iran è sempre esistita sia per motivi ideologici che politici. Al Qaeda si ispira infatti al movimento wahabita che fu fondato alla fine del 1700 da Muhammed Ibn Abd Al-Wahab (1703-91) con una connotazione fortemente antisciita, considerati quasi come degli idolatri tanto che si arrivò a guerre sanguinose e nel 1802 fu attaccata persino la città sacra degli Sciiti, Kerbala, e saccheggiato il mausoleo più sacro, quello dell’Imam Husayn.

In tempi recenti l’Iran fu nemica del talebani non meno che gli Occidentali e non si oppose all’intervento occidentale in Afganistan. In Iraq le milizia sciite sono in guerra con i seguaci di bin Laden che sono invece tutti sunniti.

I due estremismi sono concordi nell’additare nell’America il “grande satana” ma sono anche in profondo dissidio e, in Iraq, anche in lotta quotidiana e sanguinosa.




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