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Il ginepraio siriano

4 settembre 2013
by Giovanni De Sio Cesari
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aleppo_siria

Come mai in Siria un presidente USA vuole intervenire a favore dalla parte  dove si  trovano  folle di salafiti  jihadisti, ispirati al defunto bin Laden, provenienti da tutti i paesi islamici  contro  il regime laico di Assad sostenuto strenuamente dagli Iran , il paese governato da clero sciita. Ci si aspetterebbe che le parti  fossero  invertite e che gli integralisti iraniani appoggiassero la parte dei jihadisti e gli americani il laico Assad

Vediamo di capire come si sia arrivati a questa situazione paradossale:

Il regime siriano degli Assad,  come in genere i regimi nazionalisti e militari del Medio Oriente al tempo della guerra fredda, guardavano ( se non proprio si alleavano)  all’URSS in contrasto con l’Occidente considerato neo colonialista. Con la fine del comunismo e il sorgere dell’ integralismo islamico i regimi nazionalisti si avvicinarono  all’Occidente  per combattere il  comune nemico dell’integralismo che dopo l’11 settembre era la preoccupazione massima, se non esclusiva, degli Americani. Nel 2011  iniziò la cosi detta primavera araba , che all’inizio almeno era sostanzialmente  un movimento di popolo che si ispirava alle democrazie occidentali.  Gli Usa e  gli Occidentali  scelsero subito di appoggiarla nella  prospettiva che sembrava imminente  di una democratizzazione generale del  Medio Oriente: sembrava che fosse improvvisamente  rinata  la politica del “domino”, nella caduta delle  dittature che invano aveva sognato Bush.  In particolare in Siria si ebbero grandi manifestazioni di piazza come c’erano state in Tunisia e in Egitto che suscitarono grandi simpatie e appoggi in Occidente.  Il regime degli Assad parve sul punto di crollare. Ma a   differenza dell’Egitto l’esercito non esitò a  soffocare nel sangue le manifestazioni e il paese scivolò rapidamente nella guerra civile  fra confessioni religiose. Il regime degli Assad era sostenuto  dagli alawiti  a cui appartenevano gli Assad e anche da altri gruppi religiosi ( cristiani soprattutto) che si sentivano rassicurati dalla laicità del regime. Gli avversari del regime invece provenivano tutti dai sunniti che rappresenta la maggiorana del  paese. A questo punto  l’Iran appoggiò gli Assad perche  gli alawiti costituiscono una confessione religiosa molta  vicina agli sciiti A sostegno di Assad si sono schierati  anche gli hezbollah libanesi  di fede sciita, da sempre vicinissimi agli iraniani da cui ricevano armi, aiuti e danaro suscitando  la rivalità fra i sunniti libanesi: la guerra si propaga al Libano. Contro il regime siriano  accorsero in gran numero  da tutto il mondo islamico sunnita  folle  di jihadisti, integralisti islamici ispirati ad al Qaeda . Contro  il regime di Assad allora si schiera tutto il mondo arabo che in grande maggioranza è sunnita e in particolare l’Arabia Saudita la grande protettrice dei sunnita  e roccaforte dei Wahabiti  (integralismo sunnita nemico degli sciiti) . D’altra parte gli Assad possono usufruire della antica amicizia con la Russia e la Cina sopravvissuta alla caduta del comunismo e rinnovata con grandi affari  Da una parte abbiamo quindi i ribelli la cui parte piu combattiva è costituita ormai da volontari jihadisti (ispirati da bin Laden) che hanno l’appoggio dei sunniti ( Arabia Saudita) degli USA e dell’Occidente in generale, dall’altra gli Assad, appoggiati dai Russi dai Cinesi,  sostenuti fortemente dal regime teocratico dell’Iran  e dagli sciiti libanesi  A questo si aggiunge Israele che si sente minacciata dagli hezbollah e che sarebbero  oggetto di ritorsione  da parte degli Assad in caso di attacco americano.

 Bisogna poi considerare che con gli avvenimenti in Egitto la situazione  del medio oriente è cambiata radicalmente. Il golpe militare ha messo fuori gioco  il cammino verso al democrazia e l’inserimento in essa dei movimenti islamici moderati (Fratelli Mussulmani)

 Si sovrappongono quindi conflitti diversi:  fra moderati e integralisti, fra confessioni religiose, a cui si aggiunge la sempre esplosiva conflittualità con Israele: davvero imprevedibili gli sviluppi.