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In Cina la tensione per l’avvenire dei figli, anzi del figlio unico, è altissima e giunge a parossismi intollerabili. Ciascuna famiglia ha un pensiero dominante: desidera soprattutto che il proprio figlio possa avere un giorno una buona posizione di lavoro  che assicuri prestigio e alto livello economico . E’ cosa comprensibile ed umana ma tali posizioni sono ovviamente  limitate: il canale fondamentale per raggiungere un buona posizione resta la scuola che  è profondamente  meritocratica,  tanto da  operare una selezione che potremmo definire feroce  Man mano, però, che emergono le differenze economiche e sociali si manifesta anche il vantaggio dei  ragazzi che provengono da famiglia  più agiate  e culturalmente elevate.

 La scuola dell’obbligo è ovviamente aperta a tutti e gratuita, senza prove di ingresso: tuttavia anche qui opera una prima selezione sociale occulta.  Nelle  zone in cui le abitazioni sono più care si concentrano anche le famiglie più abbienti alle quali corrispondono anche scuole  meglio organizzate e con livelli di profitto più alto.

Poi comincia per le suole superiori e le università la competizione spasmodica per i corsi più richiesti. Anche qui vale solo il merito, almeno in teoria.  Ma a prescindere da eventuali raccomandazioni,  sono le famiglie più agiate che hanno la possibilità di preparare meglio i propri figli.  Vengono infatti istituiti un gran numero di corsi privati e a pagamento che preparano   per le selezioni. In particolari i più gettonati sono i corsi di inglese e di matematica. Le autorità scolastiche  tendono a non valutare più i risultati ottenuti in varie iniziative extrascolastiche come le olimpiadi della matematiche e altre iniziative culturali a livello internazionale o nazionale.  Ciò non toglie che i corsi extrascolastici particolarmente efficaci danno una ben maggiore possibilità di superare i test di ammissione.  Accade poi che i ragazzi sono oberati dallo studio, scolastico ed extrascolastico, a cui si aggiunge un terribile stato di ansia. Non  superare un  test può significare giocarsi tutto il proprio futuro e  gettare nella disperazione la propria famiglia: tutti problemi acuiti dal fatto che il figlio secondo la legge deve essere unico e quindi  su un singolo ragazzo si appuntano le speranze le frustrazioni dei genitori ,nonni e altri parenti.

In  Cina si stanno  riproducendo quei fenomeni ben conosciuti in Occidente e ai quali negli anni 70 si cercò di dare una  risposta con una serie di interventi per gli svantaggiati per altro non molto efficaci. Il processo di selezione per merito si intreccia a quello del diverso livello economico e culturale delle famiglie Di conseguenza la selezione per merito viene ad essere falsata dal diverso punto di partenza degli scolari, dall’ aiuto che essi possono ricevere  dalle famiglie

D’altra parte non si vede come sia possibile evitare queste distorsioni: la scuola cinese rimane aspramente  selettiva e supporta lo sviluppo economico di tutto il paese: la nostra scuola, invece, nell’intento di combattere  le  discriminazioni di classe ha operato in modo promozionale e non selettivo fin dagli  anni 70: i risultati si vedono e non sono certi brillanti.

Mi è capitato di  vedere ad esempio in Cina gli  studenti in visita di istruzione, come diciamo pomposamente noi in Italia e paragonarli ai nostri. Da noi si vede  un branco di ragazzi indisciplinati e disordinarti assolutamente  disinteressati a qualsiasi cosa che abbia  una sia pur vaga valenza culturale , che si perdono fra le bancarelle e con in cima un solo pensiero: andare in discoteca presumibilmente per la speranza di una avventuretta  passeggera. Ma in Cina ho visto alunni ordinati e disciplinati, con bandiere spiegate al vento , vestiti  dignitosamente, tutti intenti a non perdere nemmeno una virgola di quanto  veniva loro  spiegato

Come  pensare che noi possiamo reggere  il confronto? Certo la nostra preparazione di base è ancora superiore : ma per quanto tempo ancora?  Temo non per molto e la cosa mi angoscia profondamente

  D’altra parte in Cina agli esami per accedere a  cariche pubbliche si sono sempre tenuti, da millenni mentre da noi solo nell’800 si è cominciato a bandire concorsi per esami. Anche nel passato In Cina  i concorsi erano aperti a tutti ma in realtà potevano accedere solo quelli che avevano la possibilità economica di giovarsi di una lunga  e costosa preparazione. Non mancavano però persone che pur provenienti  da modeste condizioni economiche ( ma non poveri)  raggiungevano poi alte posizioni nella amministrazione del Celeste Impero. 

 

Foto dell’autore: studenti i cinesi in visita di istruzione

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