IL VELO ISLAMICO

Negli ultimi anni esso è diventato veramente il pomo della discordia, un simbolo di identità contestato  o difeso sia nei rapporti con l'Occidente sia soprattutto nell'ambito stesso del mondo islamico andando molto al di la come valore emblematico del fatto in se stesso.

Nel Corano è previsto un velo ,in arabo Higiab: letteralmete "copertura" ,che viene   tradotto con velo  e in francese talvolta anche con "foulard" che da una idea più elegante e gioiosa :

Sura XXIV An-Nûr (La Luce)

E di' alle credenti di abbassare i loro sguardi ed essere caste e di non mostrare, dei loro ornamenti, se non quello che appare; di lasciar scendere il loro velo fin sul petto e non mostrare i loro ornamenti ad altri che ai loro mariti, ai loro padri, ai padri dei loro mariti, ai loro figli, ai figli dei loro mariti, ai loro fratelli, ai figli dei loro fratelli, ai figli delle loro sorelle, alle loro donne, alle schiave che possiedono, ai servi maschi che non hanno desiderio, ai ragazzi impuberi che non hanno interesse per le parti nascoste delle donne. E non battano i piedi sì da mostrare gli ornamenti che celano. Tornate pentiti ad Allah tutti quanti, o credenti, affinché possiate prosperare

Si noti per inciso che l'ultima parte della citazione accenna al divieto per le donne di battere i piedi :basandosi su di essa i talebani dell'Afganistan imponevano  alle donne di camminare senza far rumore la qual cosa ha colpito tanto la immaginazione occidentale abituata a ben altri atteggiamenti femminili 

Anche nell'ambito cristiano si parla del velo delle donne. L'apostolo Paolo infatti prescrive:

 ma ogni donna che prega o profetizza senza avere il capo coperto fa disonore al suo capo, perché è come se fosse rasa. Poiché, quanto all'uomo, egli non deve coprirsi il capo, essendo immagine e gloria di Dio; ma la donna è la gloria dell'uomo; perché l'uomo non viene dalla donna, ma la donna dall'uomo . Giudicate voi stessi: è decoroso che una donna preghi Dio senza avere il capo coperto?,Non vi insegna la stessa natura che se l'uomo porta la chioma, ciò è per lui un disonore? Mentre se una donna porta la chioma, per lei è un onore; perché la chioma le è data come ornamento.(1Corinzi 11:6)

In  termini più semplici: la chioma  viene considerata un attributo di bellezza femminile e come tale deve essere per modestia coperta anche per non distrarre gli uomini dal raccoglimento religioso. Non viene però prescritto al di fuori della pratica religiosa. L'obbligo dl velo  è durato nelle chiese cattoliche fino ai nostri giorni e solo negli ultimi anni è stato generalmente abbandonato.Fino a qualche anno fa  nell'accostarsi ai sacramenti infatti le donne si coprivano il capo. E' continuata la tradizione nelle occasioni solenni come cresima, e prima comunione e soprattutto nel matrimonio. Non concepiremmo infatti una sposa senza il velo: tuttavia il velo in questo caso   ha perso completamente il suo scopo originale di coprire la chioma ,è divenuto trasparente, elemento di ornamento e non certo di modestia.

Nell'ambito islamico invece si è diffuso generalmente il suo uso anche perchè la donna non doveva mostrarsi in pubblico e quando lo faceva si doveva coprire il più possibile. Abbiamo però una varietà di veli:alcuni  coprono semplicemente i capelli, altri ch coprono anche il viso (chador iraniano) e altri ancora ccoprono completamente tutto il capo (burqa afgano).

Il problema è nella interpretazione del significato del velo

Per alcuni la prescrizione coranica viene interpretata  come un semplice invito alla modestia del vestire delle donne  e non propriamente come una tassativa prescrizione religiosa e il velo viene visto semplicemente come una tradizione ormai da superare. In questa ottica molte mussulmane ormai non lo usano più ,in molti paesi ormai è raro e addirittura Kemal Ataturk  in Turchia lo proibì proprio per legge 

Per altri invece il velo è una prescrizione fondamentale:

Poiché il Sublime Corano e l'insegnamento del Profeta, che Allàh lo benedica e l'abbia in gloria, sono vincolanti per la donna che creda nella provenienza divina del Corano e nella Missione apostolico-profetica di Muhàmmad. indossare il velo è, quindi un dovere preciso e inderogabile. La donna musulmana che indossa il velo, esprime per mezzo di esso in forma tacita, la sua identità islamica ed è fuorviante dall'lslàm il pensiero, purtroppo diffuso, che possa chiamarsi musulmana, la donna che non porta il velo, giustificandosi col dire che l'importante è avere fede dentro! Non hanno presente che il Profeta, che Allàh lo benedica e l'abbia in gloria, ha chiaramente disatteso questo pensiero quando ha detto:La fede non è presente dentro se non ci sono i comportamenti islamici, che ne segnalano la presenza interiore.

(Al Turabi Hasan Le donne nell'ordinamento islamico della società)
 

Il problema poi si è complicato con la presenza di una minoranza ormai notevole di mussulmani in Occidente:è nato il problema se il velo possa essere indossato anche nelle scuole e negli uffici, se esso possa considerarsi  una espressione di libertà culturale o invece un simbolo di discriminazione e di oppressione delle donne con ricorsi  agli organi giudiziari e politici.

Non possiamo risolvere certamente il problema ma facciamo qualche notazione

Queste e altre considerazioni ancora vengono  variamente combinate e confuse e il velo diventa un nodo che non può essere semplicisticamente affrontato. In Occidente in genere non si intendono tutte queste motivazioni: il velo appare semplicemente come un elemento di subordinazione, di discriminazione della donna: ciò può essere vero solo nel senso e nella misura in cui si intende che certi principi siano contrari alla donna. Ma gli islamici affermano esattamente il contrario:i principi della morale tradizionale non sono contro la donna ma a suo favore.

Nel mondo mussulmano invece il velo viene considerato negativamente o positivamente come una riaffermazione della lettera della lettera del corano e della tradizione islamica, di una interpretazione che noi definiamo fondamentalista e per questo combattuto o difeso.