Pubblicato su www.cattolici.net   sabato 28/5 /04       HOME

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Nascita del matrimonio ?
di:
Giovanni De Sio


Circola abbastanza comunemente l’idea che il matrimonio sia nato a un certo punto della storia dell’umanità e che quindi sia un fatto storico dovuto a esigenze contingenti e non un fatto naturale: esso pertanto , si argomenta, potrebbe anche essere superato al presentarsi di nuovi contesti socio economici e culturali.
Si afferma che nelle società ''primitive'' preistoriche, vigesse il libero amore, la possibilità cioè di una libera unione di tutti i maschi con tutte le femmine dell'orda primitiva. A un certo punto però la struttura della produzione si sarebbe modificata profondamente in quanto cominciò ad affermarsi il concetto di proprietà privata e quindi della necessità di lasciare in eredità ai figli le proprie ricchezze. Di qui la necessità della certezza della paternità: pertanto l'uomo pretende di possedere in esclusiva la donna, la sottomette e se ne considera come il proprietario analogamente cosi come si considera il proprietario della terra che coltiva, degli animali che alleva, degli utensili che usa. La donna quindi, diviene un oggetto, perde la naturale uguaglianza (anzi prevalenza) nei riguardi dell'uomo, e l'amore ristretto nell'ambito forzato del matrimonio perde la gioia, la libertà, la spontaneità. perde insomma il suo valore. Spesso si aggiunge che comincia anche la guerra, la violenza, la repressione,la disuguaglianza, insomma ogni male.
Ma che fondamento scientifico ha una idea del genere?
Essa si iscrive nel quadro della concezione dell’uomo allo “stato di natura. che segue cioè la natura come qualunque altro essere vivente e che solo in seguito forma lo stato e la civiltà. Ma dall'inizio del '900 si sono avuti studi scientifici ampi, approfonditi sulla vita dei ''primitivi''. Il risultato generale incontrovertibile è che non esiste l’uomo ''allo stato di natura'', il termine stesso di “primitivo” è sparito dal linguaggio scientifico anche se viene ancora usato per motivi espositivi. L'uomo è partecipe sempre di una civiltà, di una cultura, , ha i suoi culti , ha sempre una sua visione etica, religiosa del mondo. La scienza in questo ha pienamente confermata la visione cristiana che l'uomo è stato creato già interamente e pienamente uomo, non esistono e non sono mai esistiti dei sotto-uomini.
Esistono società ''primitive'' che ignorano il matrimonio? Intendiamo per matrimonio l'unione di un uomo e di una donna che hanno rapporti sessuali socialmente approvati con il fine fondamentale della procreazione di figli. In tutti i gruppi umani è stato evidenziato la presenza di una qualche forma di unione socialmente approvata, in nessuna cultura si ammette che una donna o un uomo possano accoppiarsi con chiunque: nessuna società ammette il ''libero amore'', nemmeno la nostra.
Naturalmente il matrimonio non deve avere necessariamente quelle regole che noi generalmente gli attribuiamo.
Possiamo quindi ritenere del tutto privo di fondamento scientifico l'idea che società ''primitive'' pratichino il libero amore e pertanto anche che ciò avvenisse nel passato preistorico.
La scienza conferma anche in questo campo quanto ha sempre insegnato la Chiesa: il matrimonio è un fatto naturale, costituzionale della natura umana .