Pubblicato su www.cattolici.net   sabato 10/4/04      HOME

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La logica della guerra
di
  Giovanni De Sio

 

Genuina e profonda in tutti l’orrore per la presa di ostaggi specie se ad essa segue effettivamente il barbaro assassinio di essi. Non possiamo non condannare, è vero. Però possiamo cercare di capire che non vuol dire, certamente, giustificare.
Fu chiesto a un esponente di Hamas perchè essi incoraggiavano e adoperavano gli Shaid ( Kamikaze come diciamo in Occidente ) che uccidevano donne e bambini e comunque civili innocenti. La risposta fu: dateci carri armati , missili ed elicotteri e noi li useremo invece degli Shaid . La risposta forse è cinica ma ha una sua logica.
La guerra è sempre e comunque un male, non esistono guerre gloriose, solo nei romanzi e nei film gli eserciti si affrontano bandiere al vento come se si andasse a una festa. Nella guerra si muore, si muore sempre. Sembra che, in fondo, uccidere un soldato sia meno grave che uccidere un civile ma la vita di un soldato, (in genere un ragazzo) non è meno sacra di quella di chiunque altro.
Ci si giustifica che può essere necessario uccidere soldati per vincere la guerra mentre inferire sui civili è inutile crudeltà: ma questo ragionamento riguardava le guerre “regolari”( ma si può considerare la guerra qualcosa di regolare ?). Ma in effetti ormai ogni distinzione è caduta: le guerre sono sempre irregolari, atroci, coinvolgono tutti e tutto soprattutto, forse, la coscienza di ognuno di noi.
La guerra ha una sua logica, implacabile,terribile coinvolgente.
Affermava una delle rivendicazioni degli atroci attentati di Madrid “ Noi vinceremo perchè i nostri giovani desiderano la morte, mentre i vostri giovani desiderano la vita”
C’è da chiedersi poi che vuol dire “vincere”, se vincere significa morire ma soprattutto spaventa il fatto che anche gli “altri” i nemici siano spinti ad adottare lo stesso criterio
Io capisco che se a livello individuale si può essere pacifisti senza “se” e senza “ma” i governanti hanno la responsabilità di difendere i propri popoli. Tuttavia quante delle infinite guerre che la umanità ha combattuto e combatte avevano pure una loro giustificazioni: poche, molto poche. La maggior parte nascono da errori di calcolo: si crede che una guerra possa essere facile, breve e poco cruente: quando ci si accorge che non è nè breve nè facile, nè poco cruente in genere è tardo per tirarsi fuori. Il Santo Padre aveva scongiurato pregato, gridato perchè questa guerra non iniziasse: inutilmente.
Ma ora la guerra c’è stata: dobbiamo venirne fuori : non possiamo cedere il campo al terrorismo.