Pubblicato su www.cattolici.net   sabato 21/5/04     HOME

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BUDDISMO: UNA VIA FACILE ?
di: Giovanni De Sio Cesari

 


Delineiamo qualche breve riflessione sul fenomeno che credenze religiose collegate al buddismo abbiano avuto un certo successo in Occidente . Noterei innanzitutto che il Buddismo , fra le grandi religioni è l’unica che ha perso via via nei secoli la maggior parte delle aree di diffusioni (a vantaggio dell’induismo, dell’islam ) e anche nelle aree di attuale diffusione ha perso molto del sua influenza. Va pure notato che attualmente un numero molto alto di buddisti passa al cristianesimo: il fenomeno è visibile in Cina, in Giappone, in Corea, nello Sri Lanka
La versione poi più nota del buddismo in Occidente è quella più o meno legata al lamaismo del Tibet: questo però, fra tutti i molti rami del buddismo, è quello più collegato a pratiche superstiziose e primitive. Esso infatti in effetti è la fusione fra il buddismo e antiche credenze sciamaniche ( religione “bon” del Tibet ) e si è affermata in un paese remoto, isolato e arretrato. Basti pensare ai ''mulini di preghiera'':parole sacre scritte su strisce di carta, vengono introdotte nei cosiddetti ''mulini '' girati a mano o fatti ruotare meccanicamente dall'acqua, in base al concetto che mettere in movimento queste formule rende lo stesso servizio religioso che la loro pronuncia. Le sillabe sacre suonano '' Om Mani Padme Hum.'' : si tratta solo di una formula magica senza alcun significato riconosciuto.
Come mai credenze così primitive trovano seguito nel laico colto, scientifico, occidente? Come mai una religione che arretra anche nel proprio contesto culturale guadagna adepti in Occidente?
Riteniamo che la spiegazione vada ricercato nell’individualismo e nella suggestione della ricerca “facile”
Infatti si tratta di una religiosità vaga, non ben definita, senza verità e doveri morali universalmente riconosciuti: quindi in effetti ogni fedele può costruirsi una propria religione a propria immagine e somiglianza, mettere questo che gli piace, escludere quell’altro che gli costerebbe fatica.
Di fronte all’imperante efficientismo e materialismo occidentale il buddismo evoca un mondo remoto e che proprio perchè sconosciuto può essere riempito dei propri sogni, delle nostalgie verso un mondo che poi non è mai esistito. Il cinema e la letteratura si sono impossessati di questo mondo per proiettarvi i propri miti,: seguendo la suggestione del mass media i fedeli occidentali fanno altrettanto.
Non si nega tuttavia che in effetti l’anelito a un mondo migliore, a una spiritualità superiore,a un rifiuto dell’eccessivo consumismo, a una fratellanza universale sia genuino, profondo, sincero nei muovi adepti al buddismo. Crediamo però che in effetti queste esigenze sia ben più ampiamente e concretamente realizzabili nell’ambito del Cristianesimo e della Chiesa Cattolica in particolare : ma la via “buddista” appare spesso come la più facile.