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Problemi e società

Zen e fede cristiana

Giovanni De Sio

Lunedi ,19 gennaio 2009 -------------- Talvolta si pone al credente cattolico il problema se egli possa seguire certi pratiche provenienti dall’oriente buddista senza venire meno a propri principi religiosi Esaminiamo il problema relativamente allo zen ma analogo discorso vale per i molti movimenti simili che si vanno diffondendo in Occidente Lo zen si è diffuso in occidente attraverso il Giappone ma il suo termine originario è quello cinese di chan di cui zen è la pronuncia giapponese. A tale termine fanno riferimento non solo tecniche di lotta e arti marziali ma anche l’arte di disporre i fiori, di preparare il the, e tante altre . il fatto è che tecniche militari o casalinghe pretendono di assumere anche un valore religioso e filosofico: vediamo perchè Nel pensiero buddista in generale si pone la supremazia del mondo spirituale ( il mondo vero) su quello materiale inteso come pura vanità e apparenza: il dominio del proprio corpo è quindi una tappa fondamentale perché lo spirito si liberi dalla materialità e raggiunga la “illuminazione”, cioè la vera comprensione della verità al di del apparenza del dato materiale: tecniche come quelle marziali o della preparazione del the possono essere i mezzi per dominare la corporeità: quindi non si tratta di sapere usare bene la spada e preparare un buon the che sono risultati secondari, ma di padroneggiare il proprio corpo per aprirsi ai campi dello spirito: da qui il valore mistico religioso di tali arti. In effetti il Chan non comprende solo tecniche materiali ma anche la meditazione, il teatro, la poesia la pittura e un pò qualsiasi altra manifestazione umana, persino la sessualità. Per il buddista non è possibile rivolgersi direttamente a Dio e quindi le tecniche di dominio della corpo bastano a raggiungere la visione superiore la “illuminazione” Per il cristiano invece è possibile entrare direttamente in contatto con Dio: tuttavia le tecnica per padroneggiare il corpo hanno una funzione preparatoria. Al chan quindi possiamo far corrispondere in Occidente la penitenza, la mortificazione della carne in vista delle meditazione. Analogamente che nel buddismo, nel Cristianesimo si ritiene che lo spirito debba dominare il corpo per ascendere a Dio (estasi): si usa quindi la penitenza (cilicio, auto- flagellazione) il rifiuto degli agi ( dormire in terra, andare scalzi ) soprattutto il digiuno penitenziale: questi sono però atti preparatori al vero mezzo di ascesi a Dio che è la preghiera. L’atteggiamento anti violento e caritativo del cristianesimo ha escluso dal novero delle attività di preparazione alla meditazione quelle militari: il lavoro invece ne costituisce invece una dei principali (ora et labora) ma attività come preparare del the o i fiori appaiono troppo frivole in Occidente. Le tecniche zen hanno avuto notevole successo: tuttavia il loro valore religioso viene messo in ombra e vengono intese come tecniche psicologiche per combattere stress, ansia, insicurezza e altri problemi psicologici: sono divenute quindi una sorta di terapie psicologiche In questo senso senza quindi non assumono più connotati propriamente religiosi e quindi essi non contrastano affatto con la fede cristiana .

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