Pubblicato su www.cattolici.net   sabato 21/8/04         HOME

La news è stata letta: 44527 volte.

Filosofia e scuola
di: Giovanni De Sio


Il giovane maturato nei nostri licei ha l’impressione che religione e filosofia (e spesso cultura in genere), siano cose fra di loro diverse e inconciliabili e tale errata prospettiva è diventato un luogo comune, dato per scontato anche,purtroppo, in ambienti cattolici.
L’impressione nasce nei giovani per la impostazione stessa dei programmi di filosofia. Essa infatti come disciplina scolastica, malgrado il rinnovamento promosso oltre dieci anni or sono dai Programmi Brocca si riduce sostanzialmente alla “storia” della filosofia. Ma i contenuti sono stati selezionati circa ottanta anni fa in una prospettiva storicistica e Gentiliana, ormai ampiamente superata, secondo la quale la filosofia sarebbe essenzialmente il superamento della visione religiosa del mondo. Da questo punto di vista quindi dal Rinascimento ai nostri giorni si assisterebbe a un graduale superamento della religione: pertanto nel secondo e terzo anno viene presentato lo studio di quegli autori che possono essere inquadrati in questo arbitrario schema. Ampio spazio quindi a Giordano Bruno e a Spinoza, personaggi del tutto marginali ai loro tempi e nessun accenno alle dispute filosofiche fra cattolici e riformati, fra Giansenisti e Gesuiti che furono la base culturale dell’epoca moderna. Si tratta Galilei ma a nessun viene in mente di parlare del suo avversario, cardinale Bellarmino, e nemmeno di avvertire lo studente che il primo rappresenta una lodevole eccezione mentre è il secondo a incarnare lo spirito dei tempi. Ampio spazio a Marx e Positivismo ma Maritain e Personalismo sono nomi assolutamente sconosciuti. Nei programmi era pur previsto un posto, sia pure minore, alle correnti filosofiche cristiane che non potevano essere del tutto ignorate nella storia. Lo studio della filosofia cristiana, patristica e scolastica però viene a trovarsi alla fine del programma del primo anno e poichè la storia della filosofia greca prende molto spazio quella cristiana medioevale, in genere, viene tranquillamente “saltata”.
In sostanza quindi si presenta una storia della filosofia nella quale il pensiero religioso è presente solo come bersaglio polemico. Una impostazione del genere è assolutamente falsa e fuorviante: il pensiero religioso è invece profondamente presente in tutta la storia della nostra civiltà. Non rendersi conto di ciò porta anche alla non comprensione della nostra storia. Perfino Croce ebbe a sostenere che “ non possiamo non dirci cristiani”.