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Problemi e società

Morale e benessere

Giovanni De Sio

Morale e benessere Domenica, 30 novembre 2008………………Nel passato appariva cosa ovvia e chiara che la moralità pubblica (intesa in senso ampio) fosse l’elemento fondamentale per il benessere della società e quindi che fosse compito dello stato tutelarla e promuoverla: lo stato non aveva come compito precipuo la moralità ma quello di promuover il benessere e e la sicurezza dei cittadini ma il secondo non poteva essere conseguita senza la prima Nel medioevo cristiano (ma dappertutto,in verità, dalla Cina confuciana all’ Islam ) il male della società era interpretato come conseguenza delle scelte immorali degli uomini : se ogni uomo si fosse comportata secondo giustizia non ci sarebbe stata l'ingiustizia nella società Ma con la nascita della scienza moderna si tende a estendere il principio di causalità ( se non proprio il meccanicismo) anche alla società: non si vuole più spiegare il male del mondo con il principio metafisico della libertà dell'uomo D'altra parte, come non ha senso dire che sia bene o male che sorge il sole, cosi non si può dire che questo quell'altro avvenimento umano sia bene o male Ad esempio, Marx propose nel Capitale la teoria scientifica ( e non etica ) del crollo imminente del capitalismo, crollo dovuto a motivi oggettivi e non alla immoralità di esso: in questa concezione la morale sarebbe una sovrastruttura di una determinata società e non avrebbe senso parlare di immoralità nè del capitalismo né di nessuna altra struttura sociale . In questa concezione meccanicistica si è smarrito l’importanza sociale della moralità, quasi che fosse indifferente per la società che i suoi componenti si comportino o meno secondo i principi della onestà o della giustizia e della solidarietà. In effetti si dubita proprio della possibilità che i cittadini, in quanto uomini, abbiano una qualche libertà di scelta morale. Da qui quindi tutta l’attenzione di critici e riformatori ( e aspiranti riformatori ) della società si è diretta su fattori puramente materiali ed economici, quelli che d’altra parte possono essere più facilmente oggetto di indagini scientifiche ed oggettive. Ora se è indubbio che i fattori economici e materiali in generale hanno una grande importanza nella vita della società si dovrebbe riconoscere pero che i fattori morali sono quelli veramente basilari e decisivi . Occorre riconoscere che essenzialmente sono i fattori umani che determinano il benessere dei popoli e non il contrario. Il fattore decisivo sono quindi i valori che i cittadini condividono ma questi si formano essenzialmente attraverso l’educazione: ma se la famiglia e la scuola entrano in crisi, come nella nostra società, non bisogna poi meravigliarsi che la formazione etica e politica dei cittadini sia poi tanto carente Nemmeno, quindi, è da meravigliarsi che la nostra società entri in crisi: sono i valori che creano la civiltà e anche la prosperità e non il contrario

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