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Problemi e società

Le cause della crisi

Giovanni De Sio

Sabato ,25 ottobre 2008-------La crisi finanziaria a livello mondiale inevitabilmente tende a riversarsi sulla economia reale per cui ci attende con ogni probabilità un periodo di crisi economica anche se nessuno sa in realtà quanto lunga e grave possa essere anche se tutti si augurano naturalmente che sia la più breve e meno grave possibile In questa occasione alcuni ritengono di poter rivalutare in qualche modo il pensiero di Marx come capace di spiegare la crisi se non pensano addirittura il ritorno a modelli che traggano ispirazione del comunismo reale Ma in realtà Marx ipotizzava uno sviluppo della economia assolutamente diverso da quello che si è poi verificato: per Marx il capitalismo avrebbe creato una massa di poveri sempre più numerosa e sempre più poveri e un numero di ricchi sempre più piccolo e sempre più ricchi con la sparizione del ceto medio, fino a che il sistema sarebbe naturalmente collassato. Nulla di tutto questo è avvenuto:nei paesi di libero mercato ( capitalisti) le masse hanno raggiunto livelli di vita prima assolutamente insperati, il ceto medio è lungi dallo sparire si è ingigantito assorbendo ed identificandosi praticamente con la massa della popolazione. La stessa classe dei capitalisti proprietari è stata sostituita dai manager,, i capitali non sono più appartenenti ai “padroni” ma attraverso la borsa a piccoli ,medi e grandi risparmiatori sparsi per il mondo: se al crollo di WallStrett i finanzieri si buttavano dalla finestra perche avevano perso tutto, nella crisi odierna i finanzieri se ne vanno pieni di soldi perchè le somme perse non erano le loro ma degli anonimi risparmiatori. Viviamo in un mondo assolutamente diverso da quello ipotizzato da Marx nel quale quindi concetti e categorie marxiste non tanto sarebbero errati quanto privi di senso perchè riferiti a fenomeni inesistenti Il ritorno poi a modelli del comunismo reale dopo i disastri provocati da esso che si e’ dissolto per decisione unanime degli stessi gruppi dirigenti comunisti fra l’entusiasmo irrefrenabile dei popoli è assolutamente improponibile. La crisi finanziaria invece ha cause del tutto diverse : sostanzialmente a una mancanza di regole, in senso lato a carenza di eticità Il mercato infatti è un luogo necessario per il progresso economico e anche civile culturale: ma il mercato è un posto dove è possibile scambiare merci e idee in quanto vi sono delle regole che in qualche modo garantiscono tutti i partecipanti: ha bisogno di regole certe ed efficaci senza le quali diventa invece un covo di ladri di assassini, nel quale tutti possono fare tutto e non è possibile scambiare nulla. Le regole quindi: la necessita di autorità in grado di farle rispettare soprattutto la convinzione generalizzata che se migliorare la proprie condizioni materiali e spirituale sia lecita e anzi meritoria tuttavia questi fini non possono essere perseguiti a ogni e qualsiasi costo. Vi sono dei limiti , occorre rispettare i diritti degli altri, occorre garantire che tutti vi possano partecipare soprattutto occorre tener sempre presente che il mercato è in funzione dell’uomo e non il contrario e che quindi anche i miseri, gli sfortunati chi insomma non ha niente da scambiare tuttavia deve avere pur sempre la sua parte . Ma non sono questi principi che la Chiesa Cattolica ha sempre richiamati a partire dalla rerum novarum fino agli ultime encicliche e appelli papali ? A noi sembra di si --------------

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