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Problemi e società

SCHEDATURA DEI ROM

Giovanni De Sio

Sabato,5 luglio 2008 --------------------- Prima ancora che fosse pubblicato, l’articolo di Famiglia Cristina che definisce “'indecente proposta razzista “ quella del governo di prendere le impronte digitali dei piccoli rom ha scatenato accese polemiche In verità l’articolo è molto più ampio : condividiamo pienamente la parte che riguarda la mancanza di provvedimenti di sostegno alla integrazione dei rom. Ci pare pero di non poter invece condividere l’impostazione che è stata data al problema della schedatura dei rom, piccoli e grandi . In realtà in uno stato moderno ciascuno di noi è schedato fin dalla nascita Nella dichiarazione di nascita non solo viene attestato il fatto oggettivo che si è figli di quella data donna ( mater semper certa est ) ma anche la paternità legale che diventa addirittura prevalente su quella biologica le cui ricerca, infatti, è vietata tranne che in circostanze e da persone tassativamente previste dalle leggi. La schedatura dalla nascita fa sorgere diritti e doveri che durano tutta la vita ed è la base di una infinità di altre schedature: in pratica per ogni atto della nostra vita di rilevante valore legale dobbiamo esibire un certificato di nascita senza il quale è come se noi non esistessimo. Il sistema ha funzionato egregiamente ormai da secoli per la generalità dei cittadini della cui identità si è certi tranne casi particolarissimi Ma il sistema anagrafico appare inadeguato per alcuni gruppi particolari come possono essere i rom, italiani e stranieri e in genere gli immigrati. In questo caso è difficile riuscire a identificare effettivamente una persona, in modo particolare i bambini attraverso i normali documenti anagrafici. Non si vede perche quindi sia tanto indecente una procedura ne invasiva, né umiliante che integri la normale identificazione anagrafica con un supporto tecnico affidabile come possono essere le impronte digitali. Non sarebbe nulla di scandaloso che un tale procedimento, che non viola per niente la privacy, fosse esteso ad ampie fasce di cittadini, in prospettiva a tutti: il senso di umiliazione nasce solo dal fatto che comunemente le impronte sono prelevate solo agli indiziati di reati gravi: ma è una impressione che va superata. Non ci si nasconde che la schedatura non solo è un mezzo di identificazione ma anche che potrebbe, in prospettiva, anche permettere di identificare i responsabili di reati, soprattutto furti e parimenti costituire una prova di innocenza. Il problema allora è che dobbiamo chiarire a noi stesso un fatto: consideriamo che un minorenne che rubi per conto della sua comunità un fatto accettabile o meno. Nella prima ipotesi allora lasciamo le cose come sono: continuiamo a riaffidare i piccoli che rubano ai loro genitori che fingono sgomento e un momento dopo li rimandino a rubare, certi della sostanziale impunità Ci pare pero ipotesi solamente teorica . Se invece non accettiamo che dei piccoli vengano avviati al furto e all’accattonaggio allora dobbiamo prendere provvedimenti: le impronte digitali ci sembrano un mezzo molto efficace per stabilire identità, colpevolezza . La carità che la principale delle virtù cristiana è dovuta a tutti ma specialmente ai poveri, ai sofferenti ma non può essere disgiunta dalla prudenza, pure essa virtù cristiana. Se si vuole veramente aiutare una persona bisogna stare bene attenti a quelli che si fa perché spesso le migliori intenzioni hanno gli effetti più deleteri. Se vogliamo combattere l'emarginazione dobbiamo combatterne le cause: non basta dire semplicisticamente che non bisogna emarginare: se i Rom rifiutano il lavoro, si danno all'accattonaggio e al furto saranno sempre emarginati e tenuti in sospetto dal complesso della comunità. -----------------------

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