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Problemi e società

LA PACE. OGGI

Giovanni De Sio

Lunedi,25 febbraio 2008---------------------------- Abbastanza comune è la impressione che la nostra epoca sia piena di guerre e ci si chiede angosciosamente se sarà mai possibile un giorno, quando che sia, che si giunga alla pace. In realtà una tale impressione è del tutto priva di fondamento e possiamo dire che già oggi, e non in un lontano futuro, la maggior parte del mondo è in pace: la guerra in realtà è confinata solo in determinate aree e anche in quelle è complessivamente in rapida regressione Occorre pero chiarificare il temine di guerra e pace Con “guerra” intendiamo non solo quella fra stati e fra eserciti schierati in battaglia ma anche guerriglie, rivoluzioni, controrivoluzioni e repressioni generalizzate: la Russia delle “purghe” staliniane, la Cina della Rivoluzione Culturale,Il Cile di Pinochet e l’Argentina di Videla sono nazioni in guerra Per pace non basta che non ci sia la guerra ; occorre anche che non vi siano prospettive di guerra (o rivoluzioni, repressioni) secondo una ragionevole previsione: nel 1913 o nel 1938 l’Europa era già in guerra nel senso che si preparava alle due grandi guerre mondiali. Non includiamo nel concetto di guerra le rivalità, i conflitti di interessi o di culture, la mancanza di solidarietà, la delinquenza comune ecc,. perche in questo modo finiremmo con identificare la guerra con il male ma questa è tutta altra questione Nel secolo che è passato. dappertutto e a tutti i livelli era diffusa la credenza che la guerra o la rivoluzione violenta potessero risolvere i problemi che si erano accumulati: le folle esplodevano in entusiasmi genuini alle dichiarazioni di guerra. acclamava allo scoppio delle rivoluzioni. Con la fine della Seconda Guerra Mondiale la pace ha iniziato un cammino che in termini storici è stato rapidissimo confinando la guerra alla periferia del mondo. Si cominciò dall’Europa dopo secoli di guerre ininterrotte separati solo da periodi di preparazioni alle guerre: dopo il ‘45, la coscienza dei disastri delle guerre fece si che fu posto fine non solo alle guerre intestine ( era accaduto altre volte) ma anche alla prospettiva stesse di esse, cosa che non era mai accaduta, Solo negli anni 70 esplose qualche velleità rivoluzionaria ( il terrorismo) che rimase però confinata a ambienti estremamente circoscritti. Restò il grande scontro fra comunismo e capitalismo ( mondo libero, democrazie). Fu un genere di guerra combattuta essenzialmente sotto forma di rivoluzione e controrivoluzione, guerriglia e repressione: il comunismo si riprometteva una rivoluzione mondiale, il capitalismo naturalmente si opponeva. Il conflitto durò circa 40 anni: si combatte un pò dappertutto nel cosiddetto terzo mondo. Il lungo conflitto terminò quasi inaspettatamente con la implosione del comunismo alla fine degli anni 80: a questo punto i paesi ex comunisti (est-europeo, Russia, Cina ,Sud-est asiatico) entrarono nell‘area della pace e si dissolse definitivamente ogni idea di rivoluzione violenta e di guerra globale al capitalismo. Solo in qualche punto ci furono scoppi di terribili guerre inter-etniche. Ma si trattò pur sempre di aree limitate. Ormai solo l’africa nera e il mondo Medio-Orientale sono purtroppo ancora nella prospettiva di guerra : tuttavia contrariamente a quello che può sembrare anche in queste aeree nel complessi i conflitti sono in diminuzione. In conclusione possiamo dire che i quattro quinti degli uomini ora viventi hanno la ragionevole speranza che non parteciperanno mai a guerre o rivoluzioni: è la prima volta che accade nella storia ed è avvenuto in poco più di 60 anni, una periodo molto breve sul metro della storia Questo pero non significa che non dobbiamo impegnarci tutti per la pace in modo attivo seguendo le parole del Pontefice Benedtteo XV: “la pace è il risultato di una lunga ed impegnativa battaglia, vinta quando il male è sconfitto con il bene. Di fronte ai drammatici scenari di violenti scontri fratricidi, in atto in varie parti del mondo, dinanzi alle inenarrabili sofferenze ed ingiustizie che ne scaturiscono, l'unica scelta veramente costruttiva è di fuggire il male con orrore e di attaccarsi al bene (cfr Rm 12,9), come suggerisce ancora san Paolo.(messaggio per la giornata della pace , 2005) : Possiamo sperare che la fine di questo secolo vedrà la fine di tutte le guerre. Nessuno può dirlo ma ci pare ragionevole sperarlo se ci sarà da tutti noi l’impegno a perseguirla. . ----------------------- Per critiche e commenti forum@giovannidesio.it ---------- Per approfondimenti: www.giovannidesio.it (§)