Problemi e società

Problemi e società
di Giovanni De Sio

Personalismo Pedagogico

Attualità del Personalismo Pedagogico

 

 Lunedi,18 febbraio  gennaio 2008----------------------------

Nel clima di ricostruzione non solo materiale ma anche e soprattutto spirituale del dopoguerra, ebbe particolare risalto  il Personalismo pedagogico di ispirazione cristiana incentrato sul concetto di  “educazione integrale “. La pedagogia del tempo  infatti, in particolare  sull’impulso del pragmatismo americano,  tendeva a considerare l’educazione come un processo rivolto alla formazione delle capacità di adattamento all’ambiente. L’idea fondamentale comune era  che l’uomo è educato  se e nella misura in cui riesce a far fronte ai problemi “pratici” della vita. Tutto ciò che andava al di la della pura attività concreta doveva restare estranea all’educazione. Il personalismo  accetta la necessità della  parte pragmatica dell’educazione ma afferma  che essa non basta. Infatti accanto ai bisogni della vita pratica che spingono    l’uomo  “a terga”,cioè costringendolo dalle spalle per necessità di vita, esistono anche bisogni che ”brillano dinanzi” all’uomo: il bene , il vero il bello. L’uomo non è un essere animale a cui basta soddisfare le esigenze materiali: l’uomo ha bisogno di ideali, di risposte  alle domande fondamentali: chi sono io?  quale è il mio destino finale ? che senso ha il mondo e la storia?

 Se la scuola non risponde a queste domande che sono proprio dell’uomo  diventa una scuola che perde il suo valore più alto, quello di dare un senso alla vita , diventa una scuola “piccina” insoddisfacente,  noiosa insomma, senza ideali che possano veramente vivificare l’anima umana perché l’uomo non è un bruto a cui basta la soddisfazioni dei suoi bisogni naturali.

A distanza di oltre 50 anni il messaggio del Personalismo appare quanto mai attuale. Anche in un quadro educativo e culturale profondamente diverso.  La nostra scuola infatti a tutti i livelli oscilla tra  un tecnicismo e l’ideologia. Da una parte infatti essa dichiara di voler dare solo contenuti certi e oggettivi per rispettare la libertà degli alunni : ma in effetti si tratta di tecniche che sono pur necessarie ma che non bastano a soddisfare la sete di sapere  dei giovani. Allora si supplisce alla mancanza di ideali,  di serie e approfondite riflessioni con l’ideologia nel senso deteriore del termine;

Si fanno discorsi, dibattiti,  sugli argomenti più vari, dal   terrorismo all’economia, dal divorzio all’eutanasia senza avere acquisito su questi temi la benchè minima conoscenza. Vengono fuori quindi discorsi che non solo non tengono  conto dei fatti più elementari (che sono ignorati.) Soprattutto però senza un quadro di riferimento e criteri interpretativi (cultura) come si potrebbe distinguere fra opinioni fondate e opinioni non fondate? Senza il confronto con i fatti tutte le opinioni sono equivalenti, tutto è vero e tutto è falso anche perchè verità e falsità non avrebbero senso.
 Da questo nei nostri giovani nasce un pericoloso atteggiamento: invece di acquisire la coscienza della problematicità, della difficoltà, della complessità dei problemi, essi ritengono di avere la soluzione a tutto, chiara e irrefutabile

 Ciò che occorre alla scuola è invece da una  parte  una rigorosa  conoscenza  dei fatti e dall’altra un saldo quadro di valori, di principi generali che  possano dare significato ai fatti stessi. Infatti senza una valutazione filosofica i fatti sono privi di significati come una visione  etico politica che non tenga conto di fatti si risolve in una ideologia nel senso deteriore del termine. Da qui l’attualità della concezione personalistica  in grado di dare significato ai fatti e il sostegno dei fatti alla visione filosofica. -----------------------  

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