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Problemi e società

LE DUE CHIESE CINESI

Giovanni De Sio

Martedi ,1 gennaio 2008--

Negli ultimi giorni pare che si sia aperto uno spiraglio per il miglioramento delle relazioni fra la Chieda Cattolica e la Repubblica Popolare Cinese: la Chiesa Cattolica Patriottica ( filo-governativa) ha appena nominato due nuovi vescovi cinesi approvati da Benedetto XVI. Per comprendere il senso della notizia bisogna ricordare che in Cina vi sono due chiese che si definiscono ambedue cattoliche: una fedele al Papa e non riconosciuta dalle autorità e un’altra denominata Chiesa Cattolica Patriottica che rifiuta il rapporto con il Papa ed è riconosciuta dalle autorità. Il fatto non deriva da uno scisma religioso ma da cause solamente politiche per comprendere le quali occorre fare un passo indietro nella storia cinese. Con l'avvento del Comunismo nel 1949 si ebbe una lotta generale alle religioni. In particolare il governo cinese promosse nel 1957 una Chiesa Cattolica Patriottica che rompesse ogni rapporto con Roma vista come una alleata del capitalismo e degli americani. In parte i cattolici Cinesi resistettero e subirono feroci persecuzioni, in parte si piegarono alle circostanze riuscendo stentatamente a sopravvivere . Il dramma si ebbe però soprattutto durante la Rivoluzione Culturale: qualsiasi attività religiosa collettiva di qualunque fede fu impedita; tutte le chiese e cappelle cristiane furono sequestrate ed adibite alle più diverse attività (magazzini, fabbriche), i preti e i vescovi furono inviati in campi di lavoro spesso in regioni distanti ed in attività molto pesanti, le suore costrette a ritornare in famiglia, devastato quanto poteva essere distrutto e non serviva ad altro (perfino i cimiteri e le lapidi). Questa distruzione di tutto ha coinvolto, anche se con diversa gravità, tutte le Chiese cristiane e tutte le religioni. Le conseguenze del modello maoista furono però catastrofiche sul piano economico e con Deng Xiaoping allora la Cina iniziò a voltare decisamente pagina avviandosi a una economia di mercato che oggi permette alla Cina incredibili tassi di sviluppo e che, secondo gli osservatori. porterà la Cina presto a contendere il primato economico anche agli Stati Uniti. Ufficialmente, però, il marxismo maoista è ancora la ideologia di stato anche se è esso è ormai lontano dalla Cina moderna tutta immersa in una economia di mercato. In questo contesto la Cina non ha mai abbandonato l'ateismo ufficiale. Vi è addirittura ancora un premio nazionale assegnato ogni anno a che si distingue nella lotta (solo culturale, per fortuna) alle credenze religiose .Tuttavia con il nuovo corso pragmatico della politica cinese anche se non si è giunti a una normalizzazione con il Papa tuttavia la libertà religiosa dei cattolici è molto più ampia. Negli anni 90 la Chiesa Cattolica è risorta, la vita collettiva è ripresa. Gli edifici ecclesiastici sono stati in buona parte , anche se con molta lentezza, restituiti; i seminari hanno ripreso a funzionare; le vocazioni al sacerdozio o alla vita religiosa, a quanto pare, sono riprese con un ritmo simile a quello di molti paesi del cosiddetto terzo mondo; la Bibbia viene stampata e diffusa per canali interni; aiuti economici consistenti per nuove strutture (tipografie, edifici) arrivano in qualche modo dall’estero – dalle fondazioni e dagli ordini religiosi – anche se la Chiesa è complessivamente povera ed i cristiani sono prevalentemente presenti nelle campagne ed esterni ai grandi fenomeni di sviluppo di questi anni. I cattolici restano ancora divisi in aderenti alla Chiesa Patriottica e in fedeli a Roma (clandestini) in proporzioni difficili da accertare, forse 5 milioni per parte. I motivi delle divisione sono legati solo al rapporto col Papa: la teologia dei seminari "patriottici" è stata riconosciuta ortodossa dal Vaticano e in essi vengono invitati a tenere conferenze esponenti esterni al cattolicesimo cinese La questione spinosa è quella della nomina dei vescovi. Periodicamente Pechino ottiene dagli aderenti alla "chiesa patriottica" la consacrazione di nuovi vescovi del tutto ignorando Roma. Nella nomina dei nuovi vescovi, invece, si è avuto di fatto una intesa fra il Vaticano e le autorità cinesi che lascia ben sperare in una evoluzione che dia finalmente piena libertà al cattolicesimo cinese e che si superi quindi la artificiosa divisione fra le due chiese cattoliche cinesi.

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