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Problemi e società

I giovani choosy

Giovanni De Sio

Lunedi,18 novembre 2012
La ministro Fornero parlando dei giovani ha affermato che, nell’assumere un lavoro, non debbono essere choosy (termine inglese che in italiano si può rendere con schizzinoso): si deve prendere il lavoro che si trova e poi i seguito se ne troverà un’ altro più confacente ai propri desideri e attitudini. Il presidente Monti ebbe a dire che avere sempre lo stesso lavoro alla fine è noioso, non appagante: invece è bello poter cambiare lavoro nel corso della vita. Sono affermazioni che di per se sono giuste e incontestabili: bisogna cominciare in qualche modo ed è bello cambiare attività nel corso della vita. Però queste affermazioni hanno sollevato una serie di proteste, hanno dato occasioni per amari umorismi di ogni genere. Il fatto è che i ministri si riferiscono a una realtà che non è quella comune della grande maggioranza dei nostri giovani ma dei figli di una piccola elite. Certamente la crisi del lavoro non è per tutti: chi ha genitori che contano trova strade aperte e spalancate: a volta sono giovani veramente meritevoli per capacità e impegno ma il fatto è che i loro coetanei, figli di gente comune, a parità di capacita trovano le strade tutto ostruite e tortuose. L’università è gremita di giovani promettenti, di ricercatori di grandi capacità. Ma per una cattedra universitaria vi sono cento degni aspiranti. Avviene allora che chi “ha senti in paradiso” come si usa dire, fa carriera: non che non lo meriti, ripeto, ma la meriterebbero anche tanti altri.
In altri casi i figli delle “persone che contano” la laurea la possono prendere solo per prenderla e poi ci pensa il papa a piazzarli dove si guadagna veramente Tutti gli altri, anche se non mancano di capacità e impegno non possono molto di fronte al fatto che il lavoro comunque non c’è. Anche chi è un brillantissimo letterato non può diventare professore se non ci sono concorsi a cattedre. Un tempo quando si arrivava alla laurea il lavoro adatto poi si trovava: ora è una lotteria, una tragedia.
I sacrifici che i giovani sono disposti ad affrontare per trovarsi un lavoro variano a seconda della zona di residenza e del livello economico delle famiglie. I giovani meridionali e quelli delle classi più povere sono più disposti al sacrificio e alle difficoltà di quelle delle regioni del nord con minore disoccupazione e di quelli che i cui genitori possono ancora provvedere a ad essi. Questo è nella logica delle cose: ma man che la crisi accentua è anche vero che i giovani (e non piu giovani) sono sempre più disposti ad affrontare ogni difficoltà se questo lavoro in effetti non si trova: e pure questo è nell’ordine delle cose.
Bisogna darsi da fare. che le cose non ci vengono dal cielo, che non c’è posto per nati stanchi , fatalisti, e abbattuti
E vero che nessuno muore di fame che qualcosa si trova sempre Pero si deve considerare che per reggere una famiglia occorre pagare il mutuo, la rata dell’auto, l’assicurazione , le bollette di casa e e un sacco di altre cose per cui ci vuole un sacco di soldi.
Pertanto se non si ha un reddito affidabile anzi, in genere, due redditi non si può aprire una famiglia: non è sufficiente arrangiarsi in qualche modo cosi come puo fare un giovanotto
Questo significa che chi non trova una occupazione sufficientemente affidabile non può sposarsi , crearsi una famiglia, resta, in realtà, ai margini della società, vive una infinita frustrazione esistenziale: gli anni passano e rotolano avanti nella attesa di quel lavoro che non si riesce ad ottenere e il tempo vola ancora di più per le giovani che per esse il tempo passa ancora più in fretta, implacabile
E un dramma che si sta manifestando dovunque, anche negli USA dove le cose accadono prima che altrove e fino agli indignados di Spagna e di tutta Europa. I nuovi poveri non sono quelli che guadagnano poco, come nel passato, ma quei giovani che non riescono a inserirsi nella società, candidati a una vita di emarginazione e umiliazione. Nei venti anni è bello pure fare il dog sitter ma nei cinquanta è insopportabile a parte che non te lo fanno fare
Vedi proprio i giovani incanutire, trasformarsi, intristirsi, a volte entrare in depressione
C'è un esercito di giovani che si arrangia , si arrabatta, umiliato e depresso. dei veri eroi misconosciuti del mondo moderno che per di piu sono pure chiamati "choosy”
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