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Problemi e società

Relativismo giudiziari

Giovanni De Sio

Lunedi,17 ottobre 2011
L’assoluzione a Perugia in appello di coloro che era stati condannati a gravi pene per l’assassinio di Meredith Kercher, ha provocato grande sconcerto nell’opinione pubblica: come mai i giudici di primo grado potevano aver compiuto un tale errore condannando degli innocenti e poi chi ci assicura che l’errore non lo abbiano commesso i giudici di appello ?
Il mondo giuridico pero si è mosse per spiegare che, nel caso di difformità di due sentenze, non si puo parlare di errore ma di diversa valutazione e che Appello e Cassazione sono stati istituiti per dare la più ampia garanzia, cosa che all’estero, ad esempio in America, non esiterebbe. Cosi l’illustre giurista ZAGREBELSKY spiegava sul Corriere delle Sera che “Chi non ha esperienza del giudicare può essere sconcertato e chiedersi chi sbaglia. In realtà normalmente la questione non si pone in termini di giusto/sbagliato.”
Pare cosi profilarsi la teorizzazione di un relativismo giudiziario dopo quello etico, politico religioso
Non esisterebbe , in sostanza un verità processuale oggettiva ma essa variarebbe a secondo della libera valutazione e convincimento del giudice Infatti se noi ammettiamo che giudici diversi possano dare giudizi diversi sui medesimi fatti senza cha si possa dire che alcuni hanno sbagliato dovremmo concludere che non abbiamo alcuna certezza: insomma si deve essere fortunati a incontrare il giudice giusto, dove per giusto, si intende quello che è a noi favorevole
Ma ci possono essere pareri diversi nell’etica nella politica nella religione senza parlare di errore di alcuni: questo principio è anzi la base della democrazia
In realtà non si dice che non esiste la verità o il giusto ma che gli uomini possono e di fatto hanno, pareri diversi su di tali problemi perche partono da principi diversi e danno diversa rilievo a medesimi fatti che poi in pratica conoscono solo in parte.
Ma la sentenza è cosa ben diversa: il giudice non è chiamato a dire se un fatto sia bene o male ma se è proibito o meno espressamente da qualche legge; non se l’imputato abbia o meno commesso un fatto ma se esistono prove sicure al di la di ogni ragionevole dubbio che ha commesso il fatto
Questo allora significa che se due giudici danno pareri diversi uno di essi debba necessariamente sbagliare: certo tutti possono sbagliare , anche i giudici sono uomini, ma HA SBAGLIATO
Ora se un procuratore porta in giudizio una persona e poi questa è assolta vuol dire che non aveva prove sufficienti e quindi ha sbagliato (oppure ha sbagliato il giudice): se una Corte d’Appello modifica una sentenza significa che i primi giudici hanno sbagliato ( o ha sbagliato la Corte di Appello) : se la Cassazione dice (addirittura) che il processo non è stato condotto secondo le procedure allora vuole dire che i giudici non hanno saputo applicarle ( e come e’ possibile? non sarebbero allora da rimuoverli per incapacità? )
Invece da noi qualunque giudice può decidere tutto quello che vuole tanto, per definizione, non ha mai sbagliato : sarà sempre promosso per anzianità, esattamente come il giudice che ha preso la decisione opposta
Si parla spesso di provvedimenti disciplinari e della responsabilità civile dei giudici che, pure esistente per legge, in pratica non viene mai applicata: ma si tratta di altra cosa. Ci si riferisce a errori formali non ad errori nell’ambito della discrezionalità del magistrato: spesso queste poi si basano su cavilli, su aspetti puramente formali perchè invece la sostanza del giudicare rimane non indagabile.
E’il sistema di valutazione dei giudici , delle loro carriere ad essere sbagliato
Si diventa magistrato da giovane con un difficile concorso che valuta solo la preparazione teorica e si fa carriera fino a 70 senza tenere nessun conto di quello che si fa: ma che una persona sia magari anche un genio non esclude che possa essere un paranoico, uno squilibrato, un disonesto un esibizionista: spesso i geni lo sono
Il problema è anche che in Italia ormai esistono due schieramenti : uno che vorrebbe che i giudici non possano condannare Berlusconi e l’altro che vorrebbe invece che lo condannassero: che la giustizia sia ormai allo sfascio pare non interessare più nessuno
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