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Problemi e società

Vaticano e Al-Azhar

Giovanni De Sio

Lunedi,24 gennaio 2011
Il Consiglio dei ricercatori,una sorta di senato accademico, di Al-Azhar, la piu importante università islamica,con sede al Cairo ha deciso di sospendere il dialogo con il Vaticano in risposta alla “posizione assunta da Papa Benedetto XVI nei confronti dell'Islam". Ci si riferisce all’ intervento del pontefice che ha chiesto “la protezione dei cristiani copti", dopo la strage di Alessandria, considerata una inaccettabile intromissione
Aspre critiche erano venute già lo scorso 1° gennaio dall’imam di Al Azhar. Ahmed al-Tayyeb, secondo il quale il papa non si sarebbe mai preoccupato dei musulmani in Iraq: anche l’Egitto aveva richiamato il suo ambasciatore presso il vaticano e il vertice arabo di Sharm el-Sheikh, avevano respinto “le interferenze straniere sulla questione dei diritti delle minoranze”
Si accusa il papa di voler rappresentare l’islam in modo errato come intollerante e si richiama anche la famosa lezione del papa sull’islam tenuta a Ratisbona del 2006. Il vaticano da parte sua conferma di voler continuare nella sua linea di dialogo aperto con l’islam Da dove nasce allora tanta incomprensione ? Non crediamo che si tratti di un semplice fraintendimento dovuto all’urgere dei avvenimenti, di un incidente di percorso insomma ma che abbia radici siano più profonde. La questione fondamentale , a nostro avviso è che la tolleranza religiosa ha diverso significato in Occidente e nel mondo mussulmano.
Da noi la liberta religiosa appartiene al singolo: ciascuno può aderire alla fede religiosa che ritiene opportuno o non aderire a nessuna di esse (ateismo) senza che questo fatto possa influire in nessun modo sui suoi rapporti sociali e politici : è un principio essenziale delle moderne costituzioni che non vi possano essere discriminazioni a base religiosa (e su tante altre basi)
La libertà religiosa è stata giustamente definita la prima e la matrice di tutte le altre libertà. Nel mondo mussulmano invece non si è affermata ancora un principio di liberta individuale paragonabile a quelli occidentali e non solo a livello politico e istituzionale ma soprattutto a livello culturale.
In questo quadro esiste una sorta di tolleranza religiosa che pero non riguarda il singolo cittadino ma le comunità storicamente costituite. Vengono tradizionalmente tollerate comunità religiose diverse da quella entro certi limiti e secondo certi parametri di subordinazione ma non è il singolo ad avere la titolarità della liberta religiosa. Ad esempio, il singolo può passare da altra religione a quella islamica ma non è ammesso, a pena di morte. il contrario, nemmeno se si tratta di ritornare alla fede di origine. Le strage di Alessandria ha preso a pretesto l’’accusa che i copti avrebbero impedito a due donne copte di convertirsi all’islam. Non sappiamo quale fondamento abbia questa notizia ma è significativo che questo fatto indigna tutti i mussulmani anche quelli moderati e aperti al moderno mentre gli stessi ritengono del tutto ovvio che non sarebbe invece possibile passare dall’islam ad altra religione. L’islam, in sostanza, respinge il principio di reciprocità Nei paesi cristiani rivendicano piena e completa uguaglianza e diritto di proselitismo in base ai nostri principi ma nei paesi mussulmani negano pari diritti alle altre religioni. Dal loro punto di vista la religione islamica è quella vera, in particolare il completamento di quella cristiana: affermano che si è conosciuta la religione islamica non è possibile che poi si dubiti di essa e quindi l’apostasia è sempre e comunque una colpa morale. Stentano proprio a comprendere il nostro punto di vista sulla libertà di coscienza. Ma non vi puo essere dialogo senza che le parti chiariscano in modo inequivocabile le loro posizioni:occorre dire come stanno effettivamente le cose

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