Rubriche

Problemi e società

Rivolta a Rosarno

Giovanni De Sio

Lunedi,11 gennaio 2010
Gli avvenimenti di Rosarno sono un spia del malessere generale dell’immigrazione in Italia: non c’è dubbio. Tuttavia non bisogna esagerare per fini politici ed elettoralistici e dipingere una Italia razzista quasi che fosse sull’orlo di una guerra civile Niente di tutto questo.
L'integrazione di un gran numero di immigrati e' sempre stato un problema complesso e difficile che dura generazioni e, a volte, non riesce: anche in America, che pure è la nazione degli immigrati le difficoltà sono sempre state immense: basta avere un minimo di familiarità con le storie dolorose dell'immigrazione italiana per rendersene conto.
Se poi si vede ad esempio la situazione dei magrebini in Francia , o nella opulenta e tollerante Olanda ci si rende conto che il problema non è solo dell'Italia.
Ricordiamoci anche dei cartelli “non si affitta a meridionali” che segnavano la diffidenza e l’intolleranza verso cittadini della stessa nazione e che i problemi dell’integrazione interna italiana non sono ancora oggi nemmeno risolti del tutto
Se facciamo paragoni del genere ci rendiamo conto che poi l’Italia non è affatto un paese razzista e intollerante, che l’accoglienza ricevuta dagli immigrati in Italia è stata incomparabilmente migliore di quella che l’America riservò ai nostri emigranti, migliore forse anche di quella dei meridionali nel triangolo industriale dei primi anni 60. Si sono mosse tante organizzazioni cattoliche (e anche laiche) e tanti cittadini privatamente e personalmente: tutto il territorio nazionale è coperto da una rete fittissima di volontariato che cerca,nei lmti del possibile di lenire le difficoltà degli immigrati
Non esiste una emergenza immigrati: esistono tanti problemi particolari e generali, alcuni gravi, altri meno gravi ma non siamo alla guerra civile e nemmeno al razzismo generalizzato. Il problema incombente è che la crisi economica dell’ultimo anno ha creato in Italia, come in tutto il mondo, un gran numero di disoccupati: inevitabilmente gli immigrati fanno concorrenza” sleale” agli italiani delle classi più povere perche debbono accontentarsi di paghe più basse e in nero. Quando la economia tirava bene e assorbiva mano d’opera, certi lavori ormai era poco richiesti dagli italiani ma con la caduta dell’offerta di lavoro certi lavori diventano anche appetibili agli italiani che trovano però la via sbarrata da immigrati.
Occorre quindi purtroppo porre un limite serio ed efficace all’arrivo di nuovi immigrati.
Tuttavia per quelli che ci sono, già che fare? Non solo non è umano ma nemmeno realistico pensare di rimandarli donde sono venuti specie se si tratta di cittadini che vengono dal sud del mondo: dobbiamo in qualche modo farcene carico a livello nazionale. Non possiamo aumentare le difficoltà della loro vita, rendere difficile la scolarizzazione, l’assistenza sanitaria, la possibilità di abitazione, non bisogna mostrarsi “cattivi” con essi sperando che cosi il problema possa risolversi: la inumanità e la inciviltà di simili provvedimenti sono pari alla loro inefficacia dei risultati pratici : sfollare semplicemente gli immigrati da Rosarno significa in effetti che essi vanno a riprodurre altrove gli stessi ghetti, anzi di peggiori.
Per il cristiano poi è un’ obbligo morale fondamentale soccorrere chi ne ha bisogno: E’ scritto “fui straniero e non m'accoglieste… allora anche questi gli risponderanno, dicendo: "Signore, quando ti abbiamo visto ….straniero…., e non ti abbiamo assistito? Allora risponderà loro: "In verità vi dico che in quanto non l'avete fatto a uno di questi minimi, non l'avete fatto neppure a me"
Ma gli stranieri di qualunque colore, cultura religione sono sempre l’immagine del Cristo

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