Pubblicato  in APPUNTI , febbraio 2009                    HOME 

 

LA TV  NELLE SOCIETA’ DEMOCRATICHE

 

 Giovanni De Sio Cesari

 

FUNZIONE  CONDIZIONATRICE

 

Il fatto che la TV fosse in grado di condizionare profondamente e decisivamente  le masse era una idea molto in voga fino agli anni 60. Marcuse ne fece addirittura una pietra angolare  del suo  pensiero giustificando con essa la sua teoria  di una libertà solo “apparente”: nelle società industriali avanzate: la gente avrebbe semplicemente l’impressione di poter fare delle scelte ma in realtà  le scelte vengono imposte dalla TV e dagli altri mass media .

 Sulla scia di questa teoria poi fu contestata la validità delle istituzioni democratiche in quanto la scelta popolare sarebbe solo apparente ma in realtà  determinata dai “poteri forti,”, dai “burattinai occulti” in grado di gestire e controllare  la TV .

 Idee del genere potevano essere valide in società non democratiche, gestite da un partito unico che censurasse tutte le notizie non gradite come era avvenuto nelle dittature fasciste e come avveniva allora ampiamente nei paesi del socialismo reale e come tuttora avviene in tanti paesi dell’Asia e dell’Africa

 Ma la teoria del condizionamento totale e generale non può essere considerata valida nelle moderne democrazie occidentali dove la TV è divenuta pluralista, presenta tutte  le tendenze e tutti gli indirizzi, e soprattutto  l'utente può scegliere i programmi che gradisce condizionando quindi la programmazione stessa.

 

 Innanzi tutto noteremmo un generale mutamento delle teorie sociologiche sull’impatto mass mediale  

Tutti gli studi più recenti evidenziano infatti  un rapporto complesso di interazione che è poi la conseguenza di un diverso modo  di intendere la interazione umana a tutti livelli anche a quello pedagogico  e familiare.  L'idea che vi sia una parte attiva e una passiva nella comunicazione è una teoria ormai superata nella moderna psicologia e sociologia: si parla  modernamente di "approccio ecologico"   contrapposto all’  "approccio comportamentista " degli scorsi decenni

Negli anni 60 l’indirizzo  comportamentistico, allora dominante, distingueva nettamente nell’azione sociale l’agente condizionatore e quello condizionato: si diceva, ad esempio,  che la mamma nervosa rende il figlio nervoso ( causa -effetto):

 Attualmente prevale invece l’ approccio cosi detto “ecologico” :si afferma che se è vero che  la mamma nervosa rende il figlio nevoso è  anche altrettanto vero che un figlio nervoso rende una madre nervosa (non causa- effetto: ma reciprocità  di azione): se un bambino non dorme mai di notte ovviamente  la mamma  sarà nervosa

 Cosi se è vero che un buon maestro rende bravi gli alunni è altrettanto vero che dei buoni alunni spingono un maestro ad essere bravo

 

Per quanto riguarda i mass media  si constata che in una società aperta e in concorrenza  i media si adeguano alla gente molto più di quanto la gente si adegui ai media. Se le trasmissione a basso contenuto culturale  come reality e telenovelas  predominano  su programmi educational  è perche le gente li predilige e con il telecomando stabilisce ( il mitico share ) cosa debba essere trasmesso e cosa  no. Non è tanto vero che la gente guardi le telenovelas perchè le trasmette la TV ma  piuttosto il contrario

 C’'è un processo di interazione: i mass media dipendono da quello che dice la gente che a sua volta dipende da quello che dicono i mass media

Anche l'dea che la TV possa manipolare facilmente la gente è un mito: noi accettiamo i messaggi che già condividiamo, rigettiamo o non recepiamo nemmeno  quelli che non condividiamo: questo è un fatto chiarito  da tutte le ricerche scientifiche

 In realtà  tutte le notizie sono riportate : molta  gente pero si interessa molto più alle vicende dell' "Isola dei famosi" che al dramma di  Gaza e quindi  il primo fatto fa più notizia che il secondo:  è un inconveniente della stampa  libera .

 Analogamente sarebbe un errore, ad esempio, pensare che i modelli consumistici siano imposti dalla TV: in realtà è la gente che  li recepisce molto di più degli inviti, pure essi presenti in TV, a privilegiare i valori etici.

 

La TV  è lo specchio della società molto di più  di quanto la società sia lo specchio della TV.

 

 

 

OBBIETTIVITA'

 

Un problema di cui molto si discute è  la libertà , obbiettività , dell’informazione, specie politica. Si dice anche che non vi dovrebbero  essere condizionamenti politici per rendere possibile una informazione non faziosa,  definita a volte professionale. Si immagina cioè che se  i giornalisti non dovessero più rendere conto dei propri  scritti ai gestori dei giornali e quindi ai loro referenti politici allora diverrebbero  obbiettivi e  veritieri.

 Ma si tratta di una evidente fraintendimento: ciascuno filtra sempre la realtà secondo le proprie categorie mentali e  i propri punti di vista.

 Non esiste la verità unica da rivelare ma solo tante teorie e diverse su di essa.

L'idea che esiste una verità unica   da rivelare e comunicare  è propria delle teocrazie e delle  loro versioni moderne, i regimi a partito  unico , non delle democrazie, che invece  affermano la libertà di opinioni.

 La Costituzione infatti non dice che si può comunicare solo la verità ma che invece  " Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero" che e' cosa molto diversa: presuppone infatti il pluralismo delle  opinioni politiche, culturali, religioso  e il loro confronto, non che esiste una verità.  

Il pluralismo. il confronto, il dialogo democratico sono i mezzi  per fare emergere non la verità assoluta  che non possiamo mai conoscere   ma le opinioni fondate

Quando vi è il confronto di opinioni, il dialogo. anche se indiretto. non si possono sostenere  opinioni confuse contraddittorie, contrarie ai fatti; i concorrenti  subito lo farebbero notare.

 In una democrazia  non sarebbe possibile sostenere che gli ebrei sono una razza inferiore perche subito qualcuno noterebbe che Einstein, Freud e Marx  erano ebrei e qualcuno più puntiglioso farebbe una statistica dei premi Nobel

 

 Per una obbiettività dell’informazione non occorre  che i giornalisti non debbano essere di destra o di sinistra ma al contrario occorre invece che ci siano  sia quelli di destra che di sinistra

 

 

 

 

INFORMAZIONE ALTERNATIVA

 

Molti sostengono che la informazione ufficiale della TV  come della grande stampa sarebbe tutta falsata e che la “vera” informazione si troverebbe nei blog, nei newsgroup, nei website.  cioè nella cosi detta “informazione alternativa”

 Ma nei  paesi democratici vi è il pluralismo informativo: se una fonte autorevole (TV nazionali, grande stampa) dice una "sciocchezza" cioè qualcosa che  e' evidentemente  falsa  o illogica o  irragionevole sarà subito ripreso  dal giornali concorrenti : questo poi avviene a livello non solo nazionale ma internazionale perche le notizie rimbalzano da un paese all'altro

 L'infelice battuta di Berlusconi su Obama abbronzato ha fatto il giro del mondo: come nasconderla? Come nascondere i suoi problemi giudiziari? Nemmeno si è potuto  nascondere che in Iraq non c'erano  armi di distruzione di massa e cosi via  

Ovviamente i pareri e il risalto alle notizie può essere diverso: ma non sarebbe possibile, in effetti nasconderle o darne di false: si possono esprimere pareri diversi ma questo fa parte del dialogo democratico, non è falsificazione della verità

Nella informazione alternativa non vi è invece il controllo critico che si esercita sulle fonti più importanti e autorevoli: ciascuno può scrivere tutto quello che gli passa per la mente e inviarlo  a un blog, a una newsgroup, o pubblicarlo su un proprio sito dal costo di pochi euro nella fondata aspettativa che nessuno andrà a controllarlo

 Esistono poi  dei siti appositi nei quali le bufole più comuni vengono smascheraste  

 

Ma come  si farebbe poi a sapere che la informazione ufficiale è falsa  e un'altra  opposta  invece sarebbe "onesta "? Forse  la informazione  ufficiale ( cioè data da tutti  i mezzi autorevoli ) è sempre falsa ? Allora basterebbe  rovesciarla per conoscere la verità: sarebbe molto bello e semplice

Qualcuno poi favoleggia  di  un potere occulto in grado di controllare tutte le informazione del pianeta

Sarebbe una ipotesi suggestiva; un potere universale che gestisce tutte le notizie che controlla destra e sinistra, Americani ed Europei, Russi e Cinesi

Ma allora  naturalmente potrebbe controllare ancora più facilmente anche la "informazione  alternativa": forse i personaggi come Giulietto Chiesa sono suoi agenti con lo scopo di gettare il discredito  su eventuali dissidenti: viviamo quindi in una specie di grande Matrix  multimediale ?

 E chi la gestirebbe? Forse gli extraterrestri, quelli che hanno costruito le piramidi, i disegni dei Nazsca e i Moai dell'isola  di Pasqua?

 Certo sarebbe possibile: pero forse è anche molto più probabile  che certe notizie delle “fonti alternative” non sono riportate semplicemente perche sono delle evidenti sciocchezze

In realtà tutto quello che apprendiamo al di fuori della nostra esperienza personale diretta,  anche la cosi detta " informazione alternativa" , la apprendiamo dai  mass media: occorre  buon senso e spirito critico per distinguere

 

QUALITA' DEI PROGRAMMI

 

Alcuni osservano che  in TV prevalgono programmi stupidi e qualcuno arriva anche a pensare che  esiste  un complotto su scala mondiale per instupidire la gente: ma chi mai lo gestirebbe  e come mai potrebbe esserci: magari sarà  la gente è stupida di per se che vuole programmi stupidi

 

In realtà non è affatto vero che in TV vi trasmettano  solo programmi a basso livello intellettuale : vi sono anche approfondimenti seri, programmi di buon  livello scientifico, dibattiti culturali e politici.

 

Se esaminiamo una programmazione TV vediamo ogni giorno una serie di trasmissioni  di buon e ottimo livello : troppe per essere seguite tutte .

Cultura e pluralismo sono massicciamente presenti in TV che dà un contributo decisivo alla informazione a alla formazione, a rendere comprensibili   i problemi

 Potremmo dire  che vi sono spettatori  superficiali  e altri critici:  i primi scelgono programmi superficiali, i secondi  programmi critici.

In tutte e due i casi la TV da informazioni e spunti di riflessione: senza TV certamente tutti, superficiali e critici, saprebbero meno dell'Iraq e della crisi finanziaria-

 

Anche per quanto riguarda poi la denuncia di mal governo, ruberie e sprechi  la TV ha addirittura delle trasmissioni  apposite. Anche nel suo piccolo "Striscia la notizia" da una ventina di anni non solo mostra ragazze poco vestite ma anche casi del genere, tanti, infiniti, ogni sera. E poi vi sono tante altre di trasmissioni più approfondite, specifiche

 Si portano  in tutte queste trasmissioni non  accuse generiche, vaghe ma denunce precise circostanziate, con fatti verificabili con la possibilità degli interessati alla replica e querela a differenza della informazione alternativa che va invece a ruota libera nella fondata aspettativa di non essere chiamata  a rispondere  perche questo sarebbe una  pubblicità preziosa e gratuita .