PREMESSA
Nel presente lavoro viene criticamente analizzata una esperienza di "autogoverno" scolastico realizzata in una terza classe di una scuola elementare.
Intendiamo per " autogoverno" una organizzazione delle attività scolastiche gestite dagli alunni stessi, secondo modalità che ricalcano gli ordinamenti di democrazia rappresentativa. La sua finalità pedagogica fondamentale è, chiaramente, fare apprendere fin dall'infanzia i principi della vita democratica non attraverso un insegnamento verbalistico di poca o nessuna efficacia ma con una esperienza diretta, personale e coinvolgente, secondo cioè il principio del "learning by doing" del Dewey e in genere dell'attivismo pedagogico prendendo in particolare ispirazione e suggestione dalla "Città dei ragazzi " del Codignola.
Il lavoro è diviso in tre parti.
Nella Parte Prima "AMBIENTE" si esamina il contesto socio culturale,la maturazione sociale degli alunni e si tracciano i profili sociali di tutti gli alunni coinvolti.
Nella Parte Seconda, SVOLGIMENTO vengono descritte le vicende dell'esperienza:le prime elezioni, il rinnovo dell'autogoverno,la sua crisi e la sua ripresa.
Nella Parte Terza seguono quindi le considerazioni critiche: il caso dell'alunno che ha avuto maggior rilievo, le reazioni generali della scolaresca, l'analisi degli ordinamenti, e infine la cause del complessivo fallimento.
Segue quindi una breve conclusione generale