Pubblicato   da   APPUNTI   aprile 2009.          HOME          

 

Google e i pirati somali

 

Giovanni De Sio Cesari

 

La diffusione di internet, e particolarmente del motore di ricerca Google, ha segnato una vera e propria rivoluzione nel mondo della cultura e della conoscenza: con questi mezzi si ha la possibilità di accedere, in tempo reale, come si dice, a una serie impressionante di notizie, informazioni, studi, documentazioni  alle  quali prima sarebbero stato praticamente impossibile attingere, e solo con grande difficoltà, a una parte di esse

Facciamo un esempio per farcene una idea: ammettiamo, ad esempio, che io, attirato, dal fenomeno dei pirati somali, voglia farmi una idea del problema

Innanzi tutto posso seguire gli avvenimenti ora per ora: basta accedere alle news di Google , digitare la parola “Somalia” e immediatamente mi giungono le notizie momento per momento, man mano che le agenzie internazionali le rimandano. Anche prima si avevano notizie: ma solo quelle che i telegiornali ritenevano meritevoli di essere conosciute da tutti o cercando in qualche giornale nelle pagine interne ma non ne avrei trovare molte e, soprattutto, di aggiornate  

Va bene, ma intenderei approfondire un pò le ragioni *, il contesto

Immediatamente mi soccorre una enciclopedia sterminata, aggiornata continuamente, in tutte le lingue e in tutti i paesi: la meravigliosa Wikipedia

Certo anche prima vi erano le enciclopedie ma nessuna  tanto vasta e soprattutto aggiornata come questa on line: trovo tutte le notizie fondamentali e aggiornate sulla Somalia che sono sempre la base di ogni serio approfondimento; dalla composizione etniche  alle ultime stime economiche.

 

 Va bene, ma qualche cosa di più specifico: con un pò pazienza, seguendo in parte anche le indicazioni della stessa Wikipedia, accedo a un sito di una università americana nella quale si quale si può attingere a una serie di studi compiuti in tutte le nazioni sulla realtà della Somalia. Come mai avrei potuto procurarmi tali studi? Non sono in vendita in Italia; magari avrei dovuto scrivere alle università straniere dei singoli paesi e a un qualche amico all’estero in grado di acquistare i testi che, comunque, difficilmente sarebbero stati in vendita e disponibili: una impresa praticamente impossibile

 

Ma poi vogliamo vedere come il fenomeno è visto nel mondo: anche la stampa internazionale è a portata di click:con estrema facilità posso consultare la stampa di ogni paese, non solo quella occidentale ma anche araba ( al Jazeera, ma non solo) indiana,russa  cinese giapponese (quasi sempre hanno una edizione inglese on line )

Prima dell’era internet per leggere qualche giornale straniero si doveva cercare nelle edicole: se ne trovavano sempre pochi, francesi e inglesi, già quelli  spagnoli erano quasi impossibile, per le lingue orientali nessuna traduzione, se mai si poteva trovarne un giornale

Ma vogliamo magari vedere qualche documentazione ufficiale: nessun problema un po di pratica ed escono fuori tutte le risoluzioni dell’ONU  o internazionali o nazionali riguardanti l’argomento

Abbiamo anche i siti delle varie organizzazioni che operano, di tutte le, chiese,Onlus e associazioni di ogni genere,anche dei siti vicini ad al qaeda

 Ma vogliamo sentire proprio la voce dei pirati direttamente :nessun problema : il sito  di Pan-African News Wire, edito da Abayomi Azikiwe,  ci riporta le dichiarazioni di alcuni di essi.

 

Ci siamo limitati a un esempio di un argomento di attualità ma  il raggio di azione di Google si spinge in ogni e qualunque direzione : abbiamo anche a portata di clic tutti i classici latini e greci (quasi sempre anche le rispettive traduzioni),  le letterature  di ogni paese, e poi le presentazioni di ogni medicinale, e leggi regolamenti, sentenze o l’elenco di tutti gli spettacoli con relative recensioni in ogni nazione e  in ogni città

 

Il problema rimane  lo stesso di quello dei libri: bisogna pure discriminare, comprendere e assimilare.

Il web infatti è anche pieno di sciocchezze perche non vi è nessun controllo.

Tutti possono scrivere quello che vogliono , un website costa pochissimo ,vi sono blog di ogni tipo in cui una marea di persone che nulla sa, di tutto parla e discetta come se avesse la verità ultima e definitiva: pure essi sono comunque importanti : corrispondono a quelle che sono le chiacchiere da bar e da strada. misurano anche il comune sentire

Ma se abbiamo  la capacita di adoperarlo Google è una opportunità di cultura mai immaginate

Occorre sapere discernere e l'attendibilità delle notizie e soprattutto l'inquadramento da cui ogni affermazione prende senso e significato