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MARCUSE :LIBERTA' E DEMOCRAZIA

 

Giovanni De Sio Cesari

 

 Marcuse scrisse, nei lontani anni sessanta,  che nella "nostra levigata, confortevole,  ragionevole democrazia" la liberta è solo apparente perche  la maggioranza della gente nelle scelte è condizionata dalla società in tutti i suoi aspetti: il che è cosa vera ma è anche cosa banale perche è ciò che avviene in TUTTE  le società

Ovviamente  le scelte sono diverse se ci si trova nell'Egitto dei Faraoni, nella Roma dei Cesari, nel medioevo cristiano. nella società industriale avanzata. 

Non esiste nessuna scelta (libertà) al di fuori  di un contesto storico culturale perchè non esiste un uomo al di fuori di esso: le scelte avvengono sempre all'INTERNO di un contesto. 

Se la gente sceglie  "A" (in campo politico, religioso, economico ) non ha senso dire che se  non ci fossero state quelle condizioni  socio culturali avrebbero scelto "NON -A"  quindi contrapporre la VERA  volontà, che sarebbe  "NON A"a quella espressa, che è stata "A "

 Questo tipo di ragionamento è arbitrario  perchè permette di affermare qualsiasi cosa senza tener conto dei fatti reali. Infatti ci si richiama a una natura dell’uomo al di fuori di ogni  cultura storicamente costituita: ma poichè un tale uomo non esiste e non è mai esistito e mai esisterà possiamo immaginarci  qualsiasi cosa di un  tale uomo senza dover tener conto del “ noioso” riscontro dei fatti e scambiare cosi i nostre gusti, le nostre aspirazione le nostre ubbie intellettuali per la VERA natura umana.

Per fare un esempio banale:  se la maggioranza della gente ha seguito  le Olimpiadi non solo non ha senso dire che se non fossimo in questa società non si interesserebbero ad esse  (cosa ovvia) ma anche affermare che per NATURA  gli uomini non si appassionerebbero  alle Olimpiadi è del tutto arbitrario, antiscientifico perchè non smentibile dai fatti, una supposizione senza alcun fondamento nella realtà .

 

Simili osservazioni  si possono fare sul tema fondamentale che prende in esame  Marcuse: il consumismo. Cosa ci fa pensare che l’uomo sarebbe alieno dal consumismo se non ci fosse  la pubblicità?  In altri contesti economic, in altre civiltà  le masse erano ,è vero, aliene dal consumismo: ma vivevano in un contesto economico nel quale  la meta essenziale  del proprio orizzonte economico materiale era essenzialmente la sopravvivenza: alla  grande maggioranza degli uomini  bastava quindi, per sentirsi realizzati economicamente,  un piatto di pasta, di polenta o di riso , un pezzo  di pane con un pò di minestra, secondo i diversi ambienti.

 Ma le minoranze che potevano permetterselo gareggiavano in lusso sfrenato, nel possesso di oggetti tanto costosi quanto inutili tanto che spesso le leggi cercavano, sempre invano però, di porre un limite a tanti sprechi. Dalle Piramidi di Egitto al Taj mahal , dai giardini di Babilonia ai palazzi settecenteschi gli infiniti capolavori di arte, che pure ammiriamo, in realtà furono, gli sprechi assurdi di piccole minoranze che governavano e sfruttavano sterminate masse di miserabili sull’orlo della morte per fame.

 Cosa mai ci fa credere che l’uomo per sua natura sfugga il superfluo e l’inutile per apprezzare il necessario e l’utile?

  Ci pare  infinitamente più probabile che esiste la pubblicità perche l’uomo è consumista e non, al contrario, che l’uomo è consumista perché esiste  la pubblicità

 

Passiamo dal piano logico a quello politico sociale

Tornando all’idea di Marcuse  secondo la quale la liberta nella società moderna sarebbe solo apparente,  In effetti la nostra società è caratterizzata dalla multiculturalità: nel passato la cultura era molto più unitaria e compatta: tutti avevano la stessa religione , le stesse idee morali, le stesse idee politiche. Nella società attuale  alcuni sono credenti e altri no, alcuni partecipano a Gay Pride e altri al Family day, che chi scende in piazza contro le basi americane e chi le approva , chi vota a destra chi a sinistra e altri anche alle estreme  ( pochi in percentuale.  ma sono sempre milioni ). Importante è da notare che queste scelte non corrispondono  a gruppi costituiti  ( come avveniva nel passato per etnia o semplicemente per tradizione familiare) : nella stessa famiglia  si trovano opinioni diversissime, i figli si fanno proprio un punto  di avere opinioni diverse dai genitori, Nelle elezioni accade spesso che ciascun membro di una stessa famiglia vota per un partito diverso: anche nel piccolo di questo gruppo naturale  le opinioni sono tutte diverse e profondamente .

Se la scelte fossero  semplicemente apparenti non avremmo tali varietà di orientamenti: l'idea quindi  che la  liberta sia solo apparente  quindi è smentita chiaramente dai fatti

 

 In verità mi pare che la interpretazione di Marcuse  del marxismo   sia piuttosto superficiale: il pensiero  che per Marx era spiegato dalle strutture economiche e che quindi variava con esso diventa una realtà inspiegabile

A parte il grande successo di pubblico nel 68 , non credo che sia uno degli autori  che i posteri ricorderanno.