Pubblicato in " Appunti "  febbraio   2018   anno XV  n 2  HOME

 

Fascismo e antifascismo, oggi

 

Giovanni De Sio Cesari

 

 

 

Nel mondo  politico italiano (ma un po in tutto l’Occidente) la professione formale di antifascismo  fa parte dei principi irrinunciabili  come quella di essere  per la pace, per la collaborazione fra i popoli, per il rispetto della volontà popolare, per  l’uguaglianza dei sessi e cosi  via.  In realtà si tratta di principi generali che nessuno mette in dubbio  in teoria ma le divergenze nascono quando i principi prendono consistenza con modi e misure concrete

Ci soffermiamo in questo articolo sul primo di tale professioni: quella  dell’antifascismo  che è tornata in evidenza negli ultimi tempi in quanto alcuni politici, per fini elettoralistici, hanno aggiunto alla rituale professione di antifascismo anche la  considerazione che poi non tutto quello che ha fatto il fascismo  è sempre male , che vi sono pure cose buone come le leggi per la tutela dei lavoratori,poi riprese dalla repubblica.  E’ del tutto ovvio che qualunque regime, per quanto possa essere giudicato negativamente, avrà pure fatto qualcosa che possa essere giudicato positivamente. Nessuno penserebbe certamente che, poichè  la bonifica pontina è stata fatta durante l’era fascista, allora bisognerebbe  distruggere le opere di canalizzazione e riportare in quelle terre la paludi  malsane

Non è pero nostro intento qui esaminare il positivo e il negativo del fascismo, ammesso che una cosa del genere possa essere fatto, ma di  mostrare che ormai  questo discorso dovrebbero essere  fuori dell’ambito politico perchè  in realtà tali problemi  sono ormai ininfluenti per la nella nostra  realtà politica e sociale

Io credo che il fascismo, come il comunismo, sono ormai usciti dalla politica e sono entrati nella storia come i Borboni di Napoli, Napoleone in Francia,  Riccardo Cuor di leone e cosi via

Non si è più anti borbonici o Borbonici (e cosi  via):  sono ormai nella storia e storicamente e non politicamente vanno valutati

Al museo di Pietrarsa c è una grande statua di Ferdinando II , alla reggia di Caserta si tengono balli  borbonici, si fanno sfilate dell’esercito borbonico  e nessuno pensa che questo significhi essere contrari all’unità italiana o legittimisti

  Dovunque si tengono rievocazioni storiche (a fini turistici, particolarmente )

Se si rievocano le battaglie napoleoniche  questo non significa essere favorevole alla politica napoleonica o prendere posizione sulla  rivoluzione  francese o sul legittimismo ,

Nessuno pensa che esaltare Riccardo Cuor di leone significhi sostenere le crociate  cosi come il fascino  degli antichi egizi significhi auspicare un regime politico sul modello di quello dei faraoni

E certamente vero che la storia rientra continuamente  nella attualità politica e non politica  (non solo nell’ambito turistico e folcloristico). Si prenda ad esempio uno dei fatti piu noti del mondo romano: Bruto pugnala  Cesare. Dante che nell’impero vedeva il disegno di Dio mette Bruto al centro dell’inferno insieme a Giuda. Ma altri invece vedono l’eroe della liberta ; la serie  è tanto lunga: ricordiamo solo en passant Lorenzaccio dei Medici  che, per giustificare l’assassinio del cugino, il duca Alessandro  si paragonò a a Bruto ( e qualche drammaturgo lo ha seguito) Vediamo  ancora come in epoca stalinista si esaltò   nel cinema addirittura le figura piu cupe del regime zarista e feudale ( si veda il f famoso film: Aleksandr Nevskij, la battaglia sul lago ghiacciato )

Ora il fascismo è fuori della politica, è ormai un fatto storico passato come gli  zar, Napoleone o il legittimismo perche sono passate le condizioni storiche e culturali che li resero possibili nel tempo in cui  nacquero

 Questo pero ci porta a definire  bene cosa intendiamo per fascismo ( comunismo, legittimismo) Possiamo intendere il movimento e il regime che si diede questo strano nome  ( un po a caso, sembra) Ma se  noi intendiamo per fascismo ogni movimento regime e politica  antidemocratica allora la storia e la  realtà attuale diventa in gran parte  fascismo  Fino a qualche secolo fa tutti o quasi i regimi ignoravano quelli  che noi chiamiamo principi democratici : allora anche Traiano, Carlo Magno e Napoleone rientrerebbero nel fascismo e  attualmente  sarebbe fascisti i regimi della Cina, la totalità dei paesi arabi (esclusa la Tunisia) e cosi via. E chiaro che la confusione diventa  generale

Per fascismo dobbiamo invece intendere un movimento ideologia, un  regime specifico e particolare  che è durato in Italia 20 anni e che va spiegato nel contesto politico culturale di quegli anni. Non fu, infatti, solo un fatto solo  italiano ma in molti paesi europei si ebbero movimenti simili ma pure diversi: Il fascismo ha somiglianze ma anche molte differenze  dal nazismo germanico, dal falangismo spagnolo, dal regime rumeno del conducator Antonescu . dal regime di Pilduski in Polonia e cosi via

Il fascismo nasce in un particolare contesto  storico e fu favorito nel suo affermarsi dalla esigenza di combattere il  comunismo come si era affermato in Russia. Le democrazie parlamentari apparvero a molti troppo deboli, troppo permissive per potersi effettivamente  opporsi alla sua spinta rivoluzionaria. Se Il re chiamò al governo Mussolini essenzialmente fu dovuto al fatto che si vide in Mussolini, ex rivoluzionario  socialista, come  maggiormente in grado di difendere lo stato liberale o le vecchie oligarchie dalle minaccia rivoluzionaria. Infatti  movimenti autoritari del genere non si ebbero in quei paesi  in cui in effetti, il comunismo non rappresentava una vera minaccia: nel mondo anglo sassone e del nord d’Europa che pure all’inizio videro con simpatia il primo fascismo. Esisteva poi  in tutta Europa un nazionalismo esasperato, l’idea che solo la guerra potesse  risolvere   tutte le difficolta. L’ìdea  della  creazione  di un impero coloniale  era ancora presente . Inghilterra, Francia e altri paesi pure piccoli  avevano grandi imperi :  perche l’Italia non avrebbe  potuto averlo?  Lo stesso anti semitismo era diffuso un po dappertutto,  a prescindere dai regimi politici

 Tutte queste condizioni e altre  non esistono più in Italia: il comunismo non è piu una minaccia, nessuno più pensa alla guerra come un dovere per fare grande la patria, nessuno pensa più  che:” chi per la patria muor, vissuto è assai” , nessuno pensa che gli ebrei siano una razza malvagia e inferiore che infetti il mondo, Tutti   I presupposti politici, ideologici, storici del fascismo  non esistono piu cosi come non esistono più per la rinascita  del legittimismo borbonico, della stupefacente imprese Napoleoniche.  del mondo feudale  dei tempi di Riccardo cuor di leone. Che senso quindi  ha ora dichiararsi anti fascisti?

Il fascismo non esiste più, non può più risorgere: se rimane nello sfondo è solo perche l’anti fascismo lo risuscita continuamente.

 Alla fine degli anni ‘30 la grande maggioranza degli italiani era fascista:  poi i disastri della guerra avevano distrutto la sua popolarità  ma pure non erano mancati  ancora i sostenitori accaniti. Tuttavia nel ‘46 alla formazione delle repubblica democratica, restava in parte della popolazione una certa nostalgia per un regime nel quale tanti avevano creduto e  magari si diceva che aveva fatto solo l’errore della guerra e della alleanza  con Hitler.  Infatti  il MSI riusciva  a raccogliere pure qualche risultato elettorale sia pure di modesta minoranza. Man mano  però i presupposti ideologici del fascismo venivano a perdersi e soprattutto contemporaneamente  si verificava  quello che  fu detto il miracolo economico che superava miserie millenarie. Il fascismo diventava poi solo qualche nostalgia di persone che pure ci avevano creduto ma ormai sempre piu anziani. Insomma in via di esaurimento come i legittimisti borbonici alla fine del ‘800. La contestazione del ‘68 e i seguenti movimenti  degli anni 70 ridettero una qualche attualità al fascismo creando l’equivoco per il quale era chiamato fascismo tutto quello che si opponeva al comunismo, quello rivoluzionario, fantasioso, irreale che i giovani inesperti  sognavano. Conseguentemente  quelli che non erano comunisti allora si definirono fascisti  rinnovando una conflitto  che avevano combattuto i loro  padri . Non una lotta   reale però come era stata quella dei padri. Sia  il comunismo  fantasioso dei contestatori che  quello ancora più fantasioso dei loro avversari  erano del tutto fuori dalle realtà , si combattevano solo in uno spazio  che non aveva nessun contatto con la realtà effettiva. Sia le Brigate Rosse che i NAR non avevano la minima possibilità di incidere veramente sulla  realtà politica italiana e infatti nelle elezioni non avrebbero raccolte   elettori sufficienti per avere un minimo di incidenza politica. Niente   che possa essere paragonato nemmeno lontanamente alle masse che scesero in piazza, presero le armi   per sostenere il comunismo o il fascismo  ai tempi dei loro genitori nella guerra civile spagnola, ad esempio

La  costituzione italiana  fu redatta in un contesto in cui il fascismo era stato si sconfitto  ma era pur sempre  vivo  ideologicamente  in quelle masse che vi avevano creduto. Fu pure proibito  la rifondazione del partito fascista  come  misure però temporanea. Il temporaneo pero è diventato definitivo, come  spesso accade, anche se la legge attuativa della disposizione costituzionale allargava il concetto di fascismo in modo molto ampio e vago:  in pratica è rimasta priva di reali effetti.

Certo noi tutti siamo antifascisti:  allo stesso modo in cui non siamo piu comunisti (bolscevici)  legittimisti, napoleonici, per la monarchia assoluta e per il sistema  feudale