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Italia: anni settanta e dintorni    

 

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I complotti nella prima repubblica

 

Giovanni De Sio Cesari

www.giovannidesio.it

 E’ entrato nella narrazione  comune che intorno agli anni settanta la politica, anzi tutta la vita italiana, sia stata condizionata  da complotti  orditi    dall’ombra da poteri forti italiani e stranieri.  Anzi  l’ombra dei complottismo si è poi estesa anche a tutta quella che viene comunemente definita  prima repubblica. Ma in realtà ci sono elementi  oggettivi  che siano di fondamento  a una tale ricostruzione ?   Crediamo di no

Di complotti se ne sente di continuo parlare  dai mass media e dai social : ma non ho mai sentito uno storico (quelli che scrivono saggi con infinite citazioni e bibliografia ) spiegare fatti storici con pretesi complotti.
Per rendersene conto  basta  guardare Passato e presente di Mieli che ogni giorno, da anni, invita uno storico per approfondire un avvenimento, dai faraoni al talebani. Non ho mai sentito nessuno di essi spiegare fatti storici con i complotti. Mai sentito una cosa del genere anche su canale 54, che trasmette 24 su 24 sulla storia. Si può fare una prova con replay

Bisogna innanzi tutto chiarire che cosa intendiamo qui per complotto
Per complottismo si intende il fatto che si attribuisce la causa di un fatto storico non a quelle cause che tutti vedono ( e che gli storici poi approfondiscono ) ma a cause che NON si conoscono perchè opera di oscuri personaggi in oscuri complotti
Cesare fu ucciso da congiurati ( un complotto) che ritenevano cosi di tornare alle tradizioni della repubblica: è cosa nota e chiara e che gli storici poi approfondiscono Sarebbe un complottismo pensare che invece, che so, la congiura fu ordita da Ottaviano o Antonio per prendersi il potere di Cesare e scempiaggini del genere
Lo stesso discorso vale per il colpo di stato di Pinochet, per la congiura de Pazzi, ecc ecc.
Un esempio classico di complottismo è, per esempio, pensare che l 11 settembre è stato fatto dagli americani stessi, che il covid è stato sparso apposto o non è mai esistito e scempiaggini del genere che nessuno studioso serio ( storico, dicevo) ha mai preso in considerazione.
Aggiungiamo pure che quando si nega il complottismo non si nega che esistano degli oscuri complotti, ce ne sono sempre tanti , ma che essi abbiano un ruolo determinante nei fatti storici , che al massimo è solo marginale , più spesso nullo

Grandi avvenimenti sono determinati da grandi cause
Per questo possiamo dire  che il complottismo nasce dalla ignoranza delle cause o più spesso dal non volere accettarle perchè in contrasto con la propria ideologia.
 

Bisogna sfatare quindi l’ idea comune che gli anni Settanta e dintorni siano stati dominati da una specie di guerra fra comunisti e fascisti.

In realtà, se guardiamo gli avvenimenti politici reali, vediamo che queste forze estremiste raccoglievano un consenso marginale, non in grado di contrastare i grandi partiti ( per questo extra parlamentari, si diceva). In effetti l’avvenimento veramente decisivo fu il crollo del sogno comunista che Berlinguer definì con un eufemismo “esaurimento della spinta propulsiva “ e quindi il tentativo di trasformare il PCI in un partito social democratico ( compromesso storico, euro comunismo). La cosa non riuscì: però a sinistra si aprì una fazione modesta nei numeri ma eclatante che tentò ancora una volta di rinnovare quel sogno spesso ispirandosi a Mao e dintorni. La contestazione, gli anni di piombo , le brigate rosse, le stragi fasciste, i complotti (diciamo cosi) di destra erano opera di esaltati che avevano perso il contatto con la realtà effettiva e quindi poco o niente potevano incidere su di essa. Con il senno di poi si può veramente pensare che il golpe Borghese avrebbe potuto instaurare una dittatura dei colonnelli, o che la guerriglia delle Brigate Rosse avrebbe potuto fare esplodere la rivoluzione, quella grande e definitiva?
Certamente no

 Una tale  convinzione nasceva , a mio parere soprattutto da quello che i sociologi definiscono un errore di campionatura.

Nella contestazione  studentesca , nelle  scuole, specie quelle  cittadine  dei quartieri bene, in pratica tutti gli studenti  condividevano certi principi  di contestazione globale e si aspettava quindi,  nell’immediato, lo scoppio di una rivoluzione,  anzi LA rivoluzione, quella grande e definitiva  Ad essi si contrapponevano piccole frange di  studenti fascisti ma ben organizzati e ancora piu fanatici. Pensavano quindi che tutta l’italia fosse cosi. In realtà la campionatura era errata: per la stragrande maggioranza degli italiani  il sogno della rivoluzione comunista  era tramontato definitivamente in tutto il mondo, lo stesso PCI lo aveva abbandonato , la vita politica continuava con i propri ritmi fra una destra moderata di governo e una sinistra ancora più moderata che aspirava al governo. Nessuna rivoluzione all’orizzonte come  si aspettavano  le Brigate Rosse, nessuna possibilità di colpo di destra per bloccarla.

 Da questo errore  quindi nasceva l idea che se la rivoluzione grande e definitiva non avveniva era perchè  i poteri forti riuscivano con oscuri complotti  a deviarla, a confonderla. Con il senno di poi ci rendiamo conto che niente del genere avveniva : il complottismo nasceva dal non comprensione della situazione reale o dalla volontà di non volerla accettare. Negli anni 70 il fascismo e il comunismo ( nella versione sognata dalla contestataria) non esisteva  più.

Il discorso spesso veniva esteso anche all’insuccesso comunista degli anni precedenti: perche mai il PC, espressione del proletariato, inteso come la grande  maggioranza della popolazione non vinceva le elezioni, vinte invariabilmente e regolarmente dai partiti della  borghesia (DC e dintorni) tanto inferiore di numero.

La spiegazione era quindi  che tutto ciò sarebbe stato dovuta alle manovre della CIA  , alla esistenza di gladio, alla P2  ed altri fatti sconosciuti

Ma la sconfitta alle elezioni del PC era dovuta ai motivi che erano sotto gli occhi di tutti:  la Chiesa che combatteva il comunismo ( fino alla scomunica), gli orrori dello stalinismo già conosciuti ma poi dichiarati dallo stesso segretario del partito  comunista russo, Krusciov, la rivolta ungherese, la cultura ( mentalità)  popolare segnata dalla tradizione  mentre quella marxista restava confinata in ambienti limitati di operai e intellettuali, dall’imponente miracolo italiano che cambiava radicalmente vita e prospettive delle classi popolari, con il conseguente consumismo che apriva orizzonti di benessere mai i sognati dalle masse

 Ma l’iscritto al PC che vedeva solo  gli iscritti al PC non si rendeva conto  che anche se  nessuno diceva di votare DC,  alle elezioni  la DC vinceva sempre
A volte poi si ripiegava sul fatto che i mass media, la grande stampa era tutta contro i comunisti  Si, certo questo è un problema serio
Noterei che nei paesi autocratici ( i regimi comunisti e fascisti del secolo scorso oppure oggi la Cina di Xi, la Russia di Putin) il potere controlla tutti i mass media e quindi riesce a controllare tutte le notizie. Nei regimi democratici invece in linea generale vi sono media orientati verso tutte e due le parti in concorrenza elettorale , nessuno controlla tutto. Per esempio in Italia anche se i media più autorevoli erano  orientati a destra (verso la DC) , esistevano anche media di sinistra, prima di tutti la Unita, il vangelo degli iscritti  e simpatizzanti comunisti e inoltre nella cultura vi era una incontrastata egemonia comunista.  
A quei tempi i comunisti avevano un apparato propagandistico imponente , senza paragoni. D’altra parte è anche vero che movimenti che non avevano alcun sostegno dei grandi media sono riusciti pure a raggiungere grandi risultati E avvenuto nel secolo corso con la Lega di Bossi, nel nostro con il M5S
L’uomo è animale sociale e quindi non sceglie astrattamente da solo ma sempre in base al contesto culturale in cui è inserito Se il contesto è pluralistico, ha ampi margini di liberta ( che non sarà mai assoluta) la scelta sarà più libera e autonoma.

 Il che non significa che non possa essere errata: liberta di pensiero e verità sono cose diverse