Pubblicato in  Italianotizie  12 /04/21 Home

 

 

/ Il divano-gate  

 

 

 

Giovanni De Sio Cesari

 

 

Alcuni organi di stampa hanno denominato scherzosamente come sofa- gate   l’incidente diplomatico  avvenuto nell’incontro fra il presidente turco Erdogan  e presidente del Consiglio Europeo Charles Michel e la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen : a noi sembrerebbe più appropriato parlare di divano-gate  dato che il termine  divano deriva dal turco  Dîvân-i humâyûn  (consiglio dei ministri del sultano)

All’incontro erano  state preparate due poltrone per Erdogan e Michel e non per von der Leyen.  Questa è apparsa un po perplessa ma non ha reagito in nessun modo e in seguito ha detto che non ha ritenuto opportuno reagire per non turbare l incontro a livello politico

 Non che von der Leyen  sia rimasta in piedi come qualcuno coloritamente dice, ma le è stata riservata un posto su un divano  in corrispondenza a quello del ministro esteri turco. La cosa è apparsa come uno sgarbo istituzionale per la UE o qualcuno ne ha parlato addirittura come una manifestazione  di disprezzo per le  donne, di maschilismo 

 A noi  pare una esagerazione parlare di affronto all’Europa e una assurdità  evocare  addirittura il maschilismo. Si è trattato di un errore di protocollo che poi. a stretti termini, pare non sia nemmeno un errore e, a quanto pare, è stato  condiviso pure da rappresentanti europei: in teoria il presidente del consiglio europeo è carica più rappresentativa di quello di presidente della giunta esecutiva un pò come il presidente della repubblica e  presidente del consiglio dei miposo credibile  è che Erdogan abbia voluto umiliare la UE o addirittura le donne :  perche mai lo avrebbe fatto: è apparso uno sgarbo ma non ci pare niente di più di un errore di protocollo.

A questo incidente è seguito  poi la definizione di dittatore indirettamente rivolta a Erdogan da parte di Draghi in un discorso che nulla aveva a che fare con l’incidente stesso

Per alcuni si è trattato di un intervento non occasionale e ben meditato ma a noi pare veramente  una scivolata di Draghi per inesperienza politica analoga a quella avvenuta subito dopo sullo psicologo di 35 anni. Si può notato  che a livello istituzionale  non si possono fare certe affermazioni come se si fosse dei semplici cittadini. Nemmeno si può definire Erdogan un dittatore: possiamo parlare di democrazia autoritaria, illiberale, di mancanza di liberta democratiche e tante altre cose  ma dittatore è un concetto diverso. Ad esempio al Sissi è un dittatore ma non pare che un rappresentante istituzionale italiano lo abbia mai definito tale.

Nelle ultime elezioni del 2018 la AKP, il partito di Erdogan,  ha preso solo il 42% dei voti e raggiunge la maggioranza con un altro partito alleato raggiungendo 344 seggi su 600 Nelle presidenziali Erdogan ha preso il 52% Siamo ben lontani dai cosiddetti numeri bulgari dei regimi comunisti e anche di Putin

 Si aggiunga poi che le tre maggiori città turche sono guidate dalla opposizione

Bisogna pero aggiungere che, anche se Erdogan non può essere classificato dittatore, nemmeno la Turchia può essere considerata una democrazia perché non vi sufficiente libertà di espressione e di organizzazione che è la condizione essenziale di ogni democrazia. Ricordiamo pure, però, che la Turchia non lo era mai stata anche prima di Erdogan quando il kemalismo era una specie di religione di stato.

Perche allora tutta questa levata di scudi contro Erdogan. Ci sembra che la causa occasionale  sia che Erdogan si sia ritirato dalla Dichiarazione sull’eliminazione della violenza contro le donne  del 1993.  Il documento  in effetti fa derivare  la condanna della violenza sulle donne dal principio della uguaglianza dei sessi
In Occidente questo principio (almeno in teoria) viene accettato come auto-evidente e universale. Ma in realtà non è affatto auto-evidente e universale , non viene riconosciuto in molte civiltà e non lo era nemmeno in Occidente in un passato anche recente
Crediamo che Erdogan abbia fatto il gesto ( privo di conseguenze concrete) di ritirarsi per aumentare la sua popolarità in Turchia,

Io direi pure che la situazione si inquadra anche nel mutato atteggiamento USA : Trump aveva affermato  che perseguiva solo interessi americani (america first) e che poi gli altri facessero come meglio credevano, secondo le loro usanze,  Biden invece si è posto nuovamente nel ruolo tradizionale di paladino dei diritti civili , democrazia , ecc
Infatti vediamo tornare agli onori della cronaca gli Huiguri, la Birmania, perfino gli eccidi dello Yemen  

Il  punto essenziale del discorso ci pare che negli ultimi venti anni la Turchia  è un paese che ha ritrovato il suo (direi naturale) posto nel M.O islamico allontanandosi sempre di più dalla cultura europea  nella quale Kemal Ataturk aveva cercato   di spingerla .Dopo 80 anni di regime laicista più che laico, ha voltato pagina : è una cosa di cui dobbiamo tener conto realisticamente e non possiamo considerare più la Turchia  come un lembo dell’Europa. Non possiamo paragonare la Turchia alla  Germani o alla Francia a ma all’Egitto, alla Arabia Saudita, all’ Iran