Pubblicato in  Italianotizie  15/07/20 Home

 

 

Gli accordi  di Abramo

 

 

 

 

Giovanni De Sio Cesari  

 

 

A livello dei mass media l’accordo fra Israele e alcuni  stati del golfo  ha preso lo strano nome di Accordi  di  Abramo: un nome piuttosto  enfatico in verità che richiama l’antico patriarca dal  quale non solo gli Israeliti  credono di discendere ma in vario e più vago modo anche gli arabi

  Di per se  nella realtà immediata non innova poi molto ma ha, o meglio, potrebbe avere una grande significato politico, quasi l’inizio di una nuova era nei rapporti arabo-israeliani come proclamano quelli che lo hanno siglato

 In pratica costa di due accordi  unocon  Emirati Arabi Uniti e l’altro con il  Bahrein ancora da ratificare dal parlamento israeliano che prevedono  la regolarizzazione dei rapporti diplomatici e commerciali : ad esempio  sarà possibile per gli Israeliani andare in vacanza a Abu dhabi  e ai cittadini degli Emirati visitare la sacra spianata di Gerusalemme. Non contemplato ma forse più importante è la possibilità di acquistare in USA aerei e altre armi di ultima generazione e anche e forse soprattutto uno spot per la rielezione di Trump, in forte difficolta per la gestione disastrosa del covid19

Ma quello che conta, come dicevano, è la prospettiva politica per comprendere la quale ci pare opportuno un brevissimo richiamo storico.  Nella terza guerra arabo israeliana del 1967 Israele occupo tutta quella che era l’antica Palestina. Alcuni territori furono annessi  (Gerusalemme) ma altri furono dichiarati territori occupati e tali ancora vengono considerati

La non-annessione significa che gli abitanti arabi non diventano cittadini israeliani non possono votare e si trovano in una specie di limbo giuridico da oltre 50 anni. L ONU. all’indomani del ‘67  richiese il ritiro di Israele nei confini  precedenti e tale rimane ancora teoricamente  la posizione  ufficiale. Nel frattempo esplose la guerriglia palestinese che debordò  anche in Occidente con attentati  un pò dovunque- Gia però nel 1970 persero l’appoggio della Giordania che caccio sanguinosamente i fedayn dal proprio territorio ( Ottobre Nero) e in seguito  siglò la  pace  rinunciando  alla  sovranità sui  territori palestinesi

Nel 1979   persero anche il maggiore e più importante sostenitore, l’Egitto,  con la pace siglata da Sadat.

Dopo che  Saddam che generosamente finanziava la  lotta palestinese fu sconfitto nel 1991 nella guerra del Kwait e i palestinesi lo avevano sostenuto, si giunse all’accordo di Oslo, nel 1993  auspice il presidente usa Clinton fra gli  allora presidenti Rabin e Arafat nei quali in verità piuttosto vagamente si parlava di una pace definitiva  con la formazione uno stato palestinese  con il ritiro. quindi. almeno parziale dai territori occupati. Fu quindi istituita una Autorità ( non governo) palestinese che amministrava i territori occupati   ma l’accordo non fu mai realizzato. Rabin fu assassinato da un fanatico israeliano e si sono poi succeduti governi israeliani sempre sostenuti dalla destra religiosa contraria agli accordi mentre il fronte palestinese si è  diviso fra un gruppo moderato laico in Cisgiordania  (west bank) e uno radicale religioso a Gaza. In questi 27 anni si sono succeduti scontri, attentati e rappresaglie ma  nulla è mutato  e la prospettiva della istituzione di  uno stato palestinese appare sempre più lontana, un miraggio irrealizzabile anche perché nel frattempo in molta parte dei territori occupati si sono stabilite  le cosi dette colonie ebraiche  che comunque dovrebbero restare ad Israele. Ora in questo quadro l‘accordo  con i  paesi del Golfo mette definitivamente in  disparte la formazione di uno stato palestinese  anche se gli emirati continuano a proclamarsi difensori dei palestinesi e hanno anche ottenuto qualche  concessione da Israele come  la sospensione di alcune annunciate annessioni.  Se l‘accordo come pare, si estenderà anche all’Arabia Saudita (che presumibilmente sta dietro agli accordi per non esporsi per prima persona ) i Palestinesi  perderanno anche questo punto di appoggio che fino ad ora li sosteneva. sia pure  solo teoricamente.

Resterebbe solo l’appoggio del lontano Iran sciita. Ma l’accordo arabo israeliano  è visto proprio  in funzione  anti Iran: in tutto il M. O negli ultimi anni è esploso  il conflitto fra sciiti e sunniti  

Al di la dei complessi giochi di potere e di influenza  i Palestinesi vedono il loro sogno di indipendenza, per molti addirittura della  distruzione di Israele  in frantumi. Possono forse consolarsi con la promessa e la prospettiva di sviluppo economico  che gli Israeliani promettono :_miglioramenti economici contro ideali politici sembra la  malinconica conclusione di settanta anni  di illusioni. D’altra parte va pure detto che gli stati  arabi, un pò tutti, hanno usato la questione Palestinese per  i propri fini politici e di predominio e non si sono mai veramente posto il problema  di come  aiutare i fratelli  palestinesi   

 

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