Pubblicato in  Italianotizie  11/09/20 Home

Il pericolo cinese

 

 

 

 

Giovanni De Sio Cesari

  

 

Si va diffondendo o qua e la una certa paura per il pericolo cinese: il timore cioé  che la Cina possa divenire potenza egemone  nel mondo e quindi sottomettere  anche l’Occidente in una specie di capovolgimento dei rapporti coloniali del 800

 La lunga campagna di Trump dei dazi  puo apparire ad alcuni  come  l’inizio di un conflitto fra Oriente e Occidente- In effetti pero la guerra  dei dazi (comunque si voglia  giudicare poi politicamente Trump) corrisponde a una  esigenza oggettiva. La bilancia dei rapporti economici fra gli stati non può essere troppo a lungo  sbilanciata  a favore di un paese:  il progresso economico deve basarsi sui consumi interni non sulla esportazione  perché è chiaro che  non è possibile che un flusso di valuta passi da un paese all’altro all’infinito. Occasionalmente  ricorderei che la guerra dell’oppio fu proprio  dovuto allo squilibrio della  bilancia dei pagamenti fra Cina e Inghilterra La seconda importava dalla Cina il te che andava diffondendosi in Inghilterra ma riusciva a esportare poco o niente in Cina. Ricorse  quindi all’oppio che la cui produzione in Cina era ovviamente illegale. Quando i cinesi tentarono seriamente di bloccare il traffico  allora esplose la guerra  rovinosamente persa dalla Cina e comincio quel lungo e rovinoso crollo  che solo in epoca recente, nei tempi di  Deng   Xiaoping, si è invertito

 Ma ritengo che non si  deve temere troppo la Cina e per molto motivi

 Innanzi tutto bisogna pure ridimensionare la forza economica della  Cina che è poi la base della  forza politico militare di ogni nazione. Grandi sono stati i suoi progressi nell’ultimo trentennio e davvero si rimane  rimasto stupefatti  di come una distesa infinita di casupole sia  stata sostituita da una foresta infinita di grattacieli. Tuttavia (prescindendo  dalla cisi  del covid), il reddito pro capite della Cina è ancora meno della meta del nostro italiano e poco più di un quarto di quello americano 

Pil pro capite, a parità di potere di acquisto: Cina 16,600- Italia 38,000 -Usa 59,500

  I tassi di sviluppo inoltre si sono dimezzati negli anni: matematicamente ci vorrebbero secoli per raggiungere il nostro livello ma sono calcoli senza senso, puramente teorici, perchè non sappiamo come i tassi poi  andranno  nel futuro

Lo sviluppo della Cina è un fenomeno simile al miracolo economico italiano e che si è manifestato in tanti altri paesi  e presumibilmente si manifesta e si manifesterà  ancora  Lo sviluppo tecnico porta al benessere e allo sviluppo: alcuni stati lo hanno raggiunto prima, altri dopo : ma finito il boom  i tassi di  crescita tendono a uniformarsi e i rapporti di ricchezza restano stabili Durante il nostro boom abbiamo raggiunto anche la UK ma in seguito la gerarchia secolare è stata ripristinata: quanti migranti italiani ci sono in UK ( credo circa 800 mila) ma non vedo nessun migrante britannico cercare lavoro in Italia. E simile discorso vale per gli altri paesi del nord Europa

Attualmente i paesi in forte sviluppo sono quelli ex comunisti dell’est europeo ma finito il boom i rapporti  con gli altri paesi resteranno gli stessi di prima

 Noi italiani avevamo un primato in Europa  che abbiamo perso nel  ‘500 quando i paesi del nord Europa ci hanno sopravanzato : malgrado il miracolo  economico non siamo riusciti a raggiungerli  e presumibilmente non ci riusciremo nelle prossime generazioni

 I Cinesi continuano a migrare in Occidente  ma nessun occidentale pensa di migrare in Cina

Bisogna pure considerare un  secondo ordine  di motivi: la mentalità cinese  Per il  paese di mezzo (cioe  centro del mondo) tutto il resto è periferia che non vale la pena di conquistare . Sono convinti, come noi e più di noi , che la loro sia  la vera unica civiltà ma a differenza di noi pensano  che non può essere condivisa da chi non vi è nato  : lo stile di vita cinese non può essere esportato,  non pensano  mai che europei o africani possano  diventare come i cinesi, non ne sarebbero capaci. Infatti si limitano a puri rapporti commerciali senza interferire nelle politiche, nei valori , nelle culture  mentre noi Occidentali pretendiamo non solo di esportare i nostri prodotti ma anche  i nostri valori (attualmente  i diritti umani e  democrazia, un tempo il cristianesimo).  Essi definiscono il loro regime politico come via cinese al comunismo: solo cinese quindi , mica di altri popoli e tanto meno universale  mentre  noi occidentali pretendiamo di scrivere dichiarazioni universali  dei diritti degli uomini, delle donne, , dell’infanzia, e cosi via 

  Certo pero che uno scontro con la Cina farebbe paura

Io noterei un fatto: nella cultura dell’Estremo Oriente (Cina, Indocina, Mongoli, Giappone) si nota una particolare violenza nelle guerre : non basta vincere il nemico, bisogna proprio distruggerlo. In Occidente invece basta vincere e poi si offre la pace (parcere subiectis et debellare superbos , dicevano i romani) Nella civiltà indiana invece le grandi catastrofi delle guerre paiono essere molto rare, quasi sempre a causa  delle  invasioni islamiche
Grandi stragi e atrocità si segnalano in tutta la storia dell’Estremo Oriente; dalla formazione stessa della Cina al tempo del primo imperatore, alle invasioni mongole fino alle atrocità  dei nipponici nella  Seconda Guerra Mondiale , dei kmer rossi in Cambogia  Sembrerebbe proprio una carattere culturale ( certamente non genetico)