Pubblicato in " Appunti " luglio   2017   anno XIV  n 7  HOME

 

Ma che sono i populismi ?

 

Giovanni De Sio Cesari

 


Non possiamo definire “populismo”  essere  in sintonia con la maggioranza dei cittadini: si chiamerebbe democrazia.  Il termine viene usato nel senso di  demagogia cioe nel   promettere  cose che in realtà non si possono raggiungere o anche che siano controproducenti.  “ Abbandonare l’euro” viene detto populismo perche si ritiene che sia impossibile e/o disastroso.  Ma ovviamente ognuno pensa che la parte politica  avversa prometta cose impossibile e/o dannose: è nella  logica delle dialettica politica. Anche gli avversari dell’euro pensano, specularmente, che rimanere nell’euro sia impossibile e/o disastroso: e potrebbero chiamare populisti i fautori dell’euro . Si tratta di giudizio di merito

Populismo sembra quindi un termine ambiguo  che confonde un giudizio di merito e una descrittivo, obbiettivo (confonde un giudizio di valore con uno di fatto)

i movimenti populisti dovrebbero essere definiti  piu correttamente  anti sistemi: in questo modo si dice qualcosa di accettabile nel bene o nel male  da tutti,  populisti compresi: essere contro il sistema (economico , politico) che ci ha retto negli ultimi decenni infatti di per se non è ne positivo ne negativo : è semplicemente indicativo 

 Si tratta in fondo dello stesso problema del partito valoriale che ritiene cioe  di incarnare i valori comuni e  che, conseguentemente,  squalifica gli avversari come  quelli che sono contro i valori ( la sinistra come il partito degli onesti o del popolo o della giustizia)

Definire populisti quelli che vogliono uscire dall’euro, che sono contro la globalizzazione  significa considerali stupidi e/o imbroglioni- Puo anche essere vero ma è una opinione  non un fatto: soprattutto è  incompatibile con la democrazia nella quale deve esistere il rispetto e la tolleranza del pensiero degli avversari: è un elemento essenziale della legittimazione reciproca, punto fondamentale di ogni democrazia

In genere si definiscono   populisti (nel senso di  demogogici)  i leader politici  che non credono in quello che promettono  ma non quelli che, pur proponendo delle follie,  ci credono (ad esempio Hitler)  Si tratta di una definizione  e quindi è sempre vera ma bisogna vedere a che conseguenze porti-  In Italia è difficile pensare che Grillo e  i suoi non credano effettivamente a quello che propongono.  e quindi non sarebbero populisti (demagoghi)  D’altra parte  non è affatto evidente che Hofer, Le Pen i dirigenti di AFD , di Podemos , della Brexit e Trump  siano in mala fede.

Non si capirebbe  quindi chi siano i populisti e d’altra parte il termine nell’uso comune non è rivolto solo ai dirigenti ma agli interi movimenti

 D’altra parte la demagogia è cosa sempre presente in politica, sia pure in grado diverso,  tutti promettono piu di quanto possano effettivamente mantenere  La accusa di demagogia è la prima e la maggiore accusa rivolta alla democrazia  ( dai tempi di Platone) ma in realtà la demagogia è ancor maggiore  nei regimi non democratici (Mussolioni, Stalin, Mao) nei quali le promesse sono mirabolanti, irrealistiche molto piu dei paesi demcoratici dove comunque vi è il controllo del libero pensiero

  In tutto l’Occidente alla secolare dialettica fra destra e sinistra si sta sostituendo quella fra populismo (anti sistema  ) e forze che il sistema vogliono conservare  (  diciamo cosi per brevità)  Ora una delle parti dice non solo che l’altra ha torto (sarebbe  naturale) ma che chi la sostiene è in  cattiva fede, un imbroglione,  un demagogo.  Da dove nasce questa singolare posizione ? A me pare che il processo sia lo stesso  di quello che usiamo per i Jihadisti Noi pensiamo che il laicismo sia cosa cosi chiara ed evidente che chi  lo nega con la guerra per la fede possa essere solo un folle o un imbroglione  Ma il jihadista  puo essere persone coerente, spesso formato nella nostra stessa società  e le guerre religiose  sono state presenti  un po in tutte le società e in  tutti i tempi  

Ora sembrerebbe  che mettere in discussione  l’euro, la UE, il pareggio di bilancio, la globalizzazione e cosi via  sia cosa cosi folle che chi lo propone sia un populista  cioe uno in cattiva fede ( o un folle, un ignorante)    che è cosa molto diversa da dire che, a nostro giudizio, ha torto

 Come dicevo è incompatibile con la democrazia, non  giustificabile logicamente,  in contrasto con l’esperienza storica.

Da parte dell’establishment c’è la convinzione che il populismo prosperi per la  incapciita della gente di comprendere il reale funzionamento dell’economia  Si pensa quindi che basterebbe    spiegarlo più chiaramente e soprattutto mettere in luce le contraddizioni ,gli errori  le superficialità che caratterizzano i populismi  per la inesperienza,  impreparazione dei loro dirigenti che non appartengono all’establishment stesso. Talvolta si parla anche di resistenza alll’innovazione  di nostalgia del passato (del tipo vecchi sapori, o torta della nonna  come dicono in America)   ma grandi fenomeno storici  hanno sempre cause altrettanto grandi  Non si possono spiegare semplicemente e con la  incompetenza degli elettori

Diciamo anche che  in linea genernale non si puo  spiegare un fatto storico particolare  con un  fatto generale sempre presente nella storia  Non possiamo spiegare una determinata guerra con  la malvagità degli uomini : questa c’era anche prima e non si capirebbe perche prima non era scoppiata la guerra

Quindi  non possiamo  spiegare il successo di un   Grillo con la stupidità della casalinga di Voghera:  essa era altrettanto stupida quando votava i partiti tradizionali : qualcosa di particolare deve essere mutato e questo qualcosa noi consideriamo per definizione  "causa”  

 La lotta  solo contro gli aspetti ingenui  del populismo  è lotta sterile: occorre rimuovere  le cause profonde  che lo generano,

E  infatti  il problema è reale :  per la prima volta la nuova generazione vive peggio  della precedente. malgrado il grandioso progresso tecnico e la mancanza di guerre. La gente chiede una soluzione, e vota chiunque mostri di impegnarsi su questa strada

Il fatto  è che non vengono sostituiti i posti di lavoro che si perdono per il globalizzazione e/o  sviluppo tecnico. Avviene allora che l’operaio o l’ingegnere ( non fa differenza) non trovano piu  il posto di lavoro di cui godevano i loro genitori: non restano disoccupati perche tutti in qualche modo si arrangiano  ma vivono una vita povera, insicura e precaria , sono furiosi ( e come non  esserlo ) e votano i populismi piu improbabili, Ai tempi dello sviluppo  i Ford i Krupper,  gli Agnelli ( e anche adesso gli imprenditori in Cina)  accumulavano patrimoni immensi  che facevano sembrare ridicoli quelli della vecchia nobiltà  ma questo si accompagnava al miglioramento delle condizioni dei lavoratori   i quali quindi mugugnavano un po ma alla fine erano soddisfatti La classe media  comprendeva praticamnete la quasi totalita  sdei cittadini  lasciando da parte una piccola parte di emarginati ( i poveri tradizionali) e dall’altra una altra piccolissima dei grandi ricchi:) Ma ora la classe media tende a frantumarsi e la parte maggior di essa si precarizzi, si impoverisce, e quindi si arrabbia e si dispera

Il fatto pero è che i partiti tradizionali non prendono nessuna iniziativa, sembrano proprio  ignorare il problema e per questo sono travolti (si veda che sè successo in  Francia)  

L’unico modo veramente efficace per combattere il cosi detto populismo è rimuovere le sue cause, il malcontento diffuso, il disagio sociale che lo generano ; la gente è gia consapevole che nei  pupulismo si dicono  tante sciocchezze. tante ingenuità

 Grandi fenomeni storici come questo ha grandi cause concrete e non dipendono dal fatto che la gente è diventata all’improvviso un po piu stupida del solito ; le casalinghe di Voghera che ora vota i i populisti sono le stesse che ieri votavano per i partiti  tradizionali

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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